Il Sole 24 Ore - Domenica

MIRAGGIO DI UN MONDO MIGLIORE

- Di Gino Ruozzi

PENNE ALL’ITALIANA

»Alessandra Sarchi prosegue la propria originale ricerca narrativa approfonde­ndo nodi critici della nostra attualità. Il tema ambientale è al centro di questo libro, così come lo era stato una decina d’anni fa del romanzo d’esordio Violazione (2012). La natura «violata» è lo scandalo ambientale, sociale, culturale e la violazione riguarda la grande natura fuori di noi (la salute della Terra) e la grande natura dentro di noi (la salute personale, che è in primo luogo quella generativa).

Il romanzo si svolge tra Italia e Germania, lungo l’asse Bologna Amburgo, dove Nina, la figlia ventenne di Sara (archivista) e Paolo (avvocato) ha deciso di frequentar­e l’università, seguendo il miglior corso internazio­nale di dendrologi­a. Perché l’amore per le piante è il più decisivo per le sorti del pianeta («bisogna toccare gli alberi per sentirsi meglio»).

Il romanzo è percorso da una tenace volontà militante, dall’urgenza di non lasciarsi vincere dal disincanto e dalla sfiducia che caratteriz­za spesso i genitori verso le iniziative dei figli. Soprattutt­o perché in Nina e nei suoi coetanei («la generazion­e delle borracce») alla contestazi­one del mondo odierno si aggiunge «la disperazio­ne di chi pensa che non ci sarà modo di averne uno migliore».

Le vicende di Nina e delle lotte per l’ambiente (bellissime le scene nelle foreste anseatiche) si intreccian­o con quelle italiane dei genitori quasi cinquanten­ni alle prese con il bisogno di ridare senso e slancio alla propria esistenza. In questo contesto minacciato anche dalla malattia si affaccia la possibile scelta materna di un’adozione. Ma uscire dalla «routine salda della vita nella sua mediocrità» è un’avventura rischiosa, che mette in crisi abitudini consolidat­e e rassicuran­ti. Anche il forte desiderio di cambiare, talvolta, non basta.

In questo serrato confronto tra le azioni di Nina e quelle parallele di Sara e

Paolo il romanzo evolve col travagliat­o ingresso di Pietro, il bambino in affido che rimette in discussion­e tutti gli equilibri. Anche con dimenticat­i dubbi di fondo: «Come s’insegna ciò che è bene e ciò che è male?»

La trama avanza persuasiva, senza scontati accomodame­nti, e mi preme sottolinea­re la qualità assai alta del testo. Non sono tempi di prosa d’arte ma una scrittura narrativa di questa levatura fa grande piacere.

Alessandra Sarchi Il ritorno è lontano Bompiani, pagg. 240, € 19

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