L’UTOPIA RINASCE COME IL SOLE
RIFLESSI NEL GRANDE SCHERMO
»«La militanza è prima di tutto gioia, incontro, conoscenza», dice Robert Guédiguian a proposito di E la festa continua (Et la fête continue!, Francia, 2023, 106’). Il regista francese di origine armena non prende congedo dall’impegno politico di tutta la sua vita, ma lo ripensa. Come lui fa Rosa (Ariane Ascaride), una sorta di suo doppio che, a più di sessant’anni, rimpiange di non averne avute due, di vite, una per sé e una per gli altri.
Siamo a Marsiglia, nella Marsiglia che è da sempre la protagonista del cinema di Guédiguian. Nel centro storico, sotto lo sguardo di una statua di Omero, il crollo di due edifici del comune uccide nove persone. A partire da questo disastro – realmente accaduto nel 2018 in rue D’Aubagne –, il film racconta la difficile candidatura di Rosa alle elezioni amministrative con una lista di sinistra. E insieme racconta dei suoi figli, delle sue nostalgie, del suo lavoro di infermiera, del suo amore inaspettato e tenero con Henri (Jean-Pierre Darroussin), che all’impegno preferisce la lettura e la scrittura.
Come in La casa sul mare, del 2017, e come già vent’anni prima in Marius e Jeannette, la narrazione procede tra due “luoghi”, quello del crollo di un’utopia, o anche solo di un progetto di giustizia, e quello di una speranza che non rinuncia a sé stessa. Oltre che sui volti di Rosa e degli altri, la macchina da presa va a cercare questa speranza nel mare e nel sole di Marsiglia. «Al centro della mia opera c’è un sole invincibile», diceva il mediterraneo Camus. Lo stesso può dire Guédiguian. Che cosa suggerisce lo sguardo protettore di Omero, se non che c’è pur sempre una luce capace di vincere crolli e sconforti?
Il film poi torna in rue d’Aubagne, tra i molti che rimettono in scena le parole e i pensieri delle vittime dell’incuria e dell’ingiustizia, quasi rinnovando le loro vite. Lì, in quella festa, usciti dalle loro case e dalla loro privatezza – questo è la politica –, trovano la concretezza e la gioia dell’impegno. Niente si compie, dice Guédiguian. Non si compiono le utopie, non si compiono i progetti, ma tutto sempre ricomincia.