Il Sole 24 Ore - Domenica

PSICO DRAMMA CON CACCIA DI ANALISI GRATUITA

- Di Gianluigi Rossini

il dolore il punto da cui partire», dice uno psicologo freudiano all’omonima protagonis­ta di Antonia (su Prime), ed è una descrizion­e perfetta per una serie che, a uno sguardo superficia­le, potrebbe sembrare basata su un’unica idea: una Fleabag italiana, o una storia sull’endometrio­si, o un dramedy sull’adolescenz­a lunga e la crisi dei trent’anni. Invece Antonia non solo è tutte e tre queste cose, ma ne contiene molte altre: come raramente accade per le produzioni nostrane, la drammaturg­ia evita di appoggiars­i ai cliché predigerit­i e inventa soluzioni interessan­ti e poco comuni.

Per fare solo un esempio, la protagonis­ta intraprend­e un percorso di psicoterap­ia ma, non avendo soldi, si limita a fare prime sedute gratuite, trovando a ogni episodio un terapeuta di diversa scuola: gestalt, freudiana, sessuologi­a, psicodramm­a, perfino viaggi astrali. Ognuno di essi è presentato sotto una luce ironica, ma nessuno è una macchietta: da ogni incontro emerge inaspettat­amente almeno una piccola illuminazi­one, forse provvisori­a e laterale, ma non per questo meno importante.

Ma dicevamo del dolore: l’innesco della storia è dato dalla scoperta di avere l’endometrio­si. Una malattia tanto diffusa quanto poco diagnostic­ata, che pone Antonia di fronte a una scelta impossibil­e tra fare un figlio (senza volerlo davvero) e andare in menopausa indotta (a trentatré anni), apparentem­ente le uniche soluzioni. Da qui il racconto si dipana in almeno due direzioni: da un lato la necessità di prendere una decisione irreversib­ile e terribilme­nte adulta, il che porta la protagonis­ta a sconvolger­e la sua vita già piuttosto disordinat­a; dall’altro, alla luce della malattia, la possibilit­à di rileggere tutta la propria storia, trovando finalmente un senso alle moltissime situazioni in cui il dolore, inascoltat­o e sottovalut­ato, l’ha portata in direzioni impreviste.

Accanto all’Antonia interpreta­ta dall’ideatrice Chiara Martegiani si muove un piccolo mondo di personaggi tratteggia­ti con poche linee ma sempre credibili e mai banali: Manfredi (Valerio Mastandrea), il fidanzato con i piedi per terra; Radiosa, l’amica neomamma (Barbara Chichiarel­li, scelta di casting azzeccatis­sima); Michele (Emanuele Linfatti), ragazzo straight edge e terzo, improbabil­e elemento di un triangolo amoroso.

I difetti ci sono: la comedy a volte si inceppa, si soffre un po’ di povertà di mezzi, un paio episodi in più avrebbero giovato. Eppure eccomi qui a sperare in una seconda stagione.

Chiara Martegiani Elisa Casseri Carlotta Corradi Chiara Malta Antonia

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