PSICO DRAMMA CON CACCIA DI ANALISI GRATUITA
il dolore il punto da cui partire», dice uno psicologo freudiano all’omonima protagonista di Antonia (su Prime), ed è una descrizione perfetta per una serie che, a uno sguardo superficiale, potrebbe sembrare basata su un’unica idea: una Fleabag italiana, o una storia sull’endometriosi, o un dramedy sull’adolescenza lunga e la crisi dei trent’anni. Invece Antonia non solo è tutte e tre queste cose, ma ne contiene molte altre: come raramente accade per le produzioni nostrane, la drammaturgia evita di appoggiarsi ai cliché predigeriti e inventa soluzioni interessanti e poco comuni.
Per fare solo un esempio, la protagonista intraprende un percorso di psicoterapia ma, non avendo soldi, si limita a fare prime sedute gratuite, trovando a ogni episodio un terapeuta di diversa scuola: gestalt, freudiana, sessuologia, psicodramma, perfino viaggi astrali. Ognuno di essi è presentato sotto una luce ironica, ma nessuno è una macchietta: da ogni incontro emerge inaspettatamente almeno una piccola illuminazione, forse provvisoria e laterale, ma non per questo meno importante.
Ma dicevamo del dolore: l’innesco della storia è dato dalla scoperta di avere l’endometriosi. Una malattia tanto diffusa quanto poco diagnosticata, che pone Antonia di fronte a una scelta impossibile tra fare un figlio (senza volerlo davvero) e andare in menopausa indotta (a trentatré anni), apparentemente le uniche soluzioni. Da qui il racconto si dipana in almeno due direzioni: da un lato la necessità di prendere una decisione irreversibile e terribilmente adulta, il che porta la protagonista a sconvolgere la sua vita già piuttosto disordinata; dall’altro, alla luce della malattia, la possibilità di rileggere tutta la propria storia, trovando finalmente un senso alle moltissime situazioni in cui il dolore, inascoltato e sottovalutato, l’ha portata in direzioni impreviste.
Accanto all’Antonia interpretata dall’ideatrice Chiara Martegiani si muove un piccolo mondo di personaggi tratteggiati con poche linee ma sempre credibili e mai banali: Manfredi (Valerio Mastandrea), il fidanzato con i piedi per terra; Radiosa, l’amica neomamma (Barbara Chichiarelli, scelta di casting azzeccatissima); Michele (Emanuele Linfatti), ragazzo straight edge e terzo, improbabile elemento di un triangolo amoroso.
I difetti ci sono: la comedy a volte si inceppa, si soffre un po’ di povertà di mezzi, un paio episodi in più avrebbero giovato. Eppure eccomi qui a sperare in una seconda stagione.
Chiara Martegiani Elisa Casseri Carlotta Corradi Chiara Malta Antonia
Prime Video