Il Sole 24 Ore - Domenica

NELL’HOTEL DOVE I SOGNI SFIORANO BB

- Di Roberto Escobar

RIFLESSI NEL GRANDE SCHERMO

»I film di Lech Majewski sono viaggi tra le immagini. Così è per quelli che compongono il suo trittico: Il giardino delle delizie (2004), in dialogo con Hieronymus Bosch, I colori della passione (2011), in cui la macchina da presa si muove tra i personaggi di Salita al Calvario di Pieter Bruegel, e Onirica, con ombre e sogni che citano La divina commedia. Così è per Valley of the Gods (2014), che percorre gli spazi senza fine della Monument Valley, per i Navajos la Valle degli dèi. E un viaggio tra le immagini è Brigitte Bardot forever (Brigitte Bardot cudowna, Polonia, 2021, 122’).

Nella Polonia degli anni 60, bloccata in un grottesco involontar­io dalla retorica di regime, Adam (Kacper Olszewski) aspetta il ritorno del padre. Sua madre (Magdalena Rózczka) gli ha sempre detto che ha combattuto nella Raf contro i nazisti, e che dal 1945 non è tornato in Inghilterr­a – per quanto, essendo Adam appena adolescent­e, la cosa appaia anacronist­ica. Che sia invece al confino in Siberia? In ogni caso,

Adam non smette di cercarlo, così come non smette di entusiasma­rsi per le stelle del cinema e della musica d’America e d’Europa – prima fra tutte, la meraviglio­sa Brigitte Bardot (cudowna significa appunto meraviglio­sa).

Dopo averla vista in Il disprezzo di Godard, il ragazzino sogna, e anzi immagina di essere nella camera di B.B. (Joanna Opozda). Quella e altre camere sono in un misterioso, irrealisti­co Hotel Luna, con i muri scrostati e le scale che salgono verso un cielo che mai si apre. In ognuna c’è un eroe o una eroina di Adam – e del ragazzino che Majewski fu tanto tempo fa – , da Rachel Welsh a Liz Taylor, da Simon Templar (negli anni 60 interpreta­to da Leslie Charteris e Fleming Lee) a John Lennon. Non c’è però il suo eroe più vero, il padre. È questa mancanza a muoverlo, a spingerlo comunque su per quelle scale. Potrebbe forse fuggir via, verso l’America e l’Europa del cinema e della musica. Potrebbe farlo anche solo nell’immaginazi­one, ma così, dando al suo viaggio una meta conclusiva, perderebbe memoria delle immagini di cui oggi la poetica di Lech Majewski ancora vive.

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«Brigitte Bardot forever» di Lech Majewski. B.B. (Joanna Opozda) e Adam (Kacper Olszewski)

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