Mete dello spirito
Luoghi di spiritualitˆ, eremi laici, centri di yoga e meditazione orientale. In Toscana e in Umbria, lÕaccoglienza ispirata alla meditazione e al silenzio • diventata patrimonio e stile di vita. A Pratovecchio Stia, nel Casentino, Pieve di romena da anni • il punto dÕincontro dei pellegrini lungo i principali Cammini che tagliano gli Appennini. Luogo di fraternitˆ creato da don Luigi Verdi attorno a una splendida chiesa romanica del XII secolo, • un suggestivo laboratorio del dialogo per credenti e no, che cercano momenti di ecumenismo e confronto sui temi della spiritualitˆ e del senso della vita. Info: romena.it. Se le vie del Signore sono infinite, quella scelta da Laura Mensi e Marzio Masala per lasciare Milano porta alle alture di Chiusi della Verna, nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. In un casale le cui origini risalgono all'XI secolo, casa santicchio • un rifugio laico spesso utilizzato da chi segue i percorsi tematici attraverso l'Appennino toscano (Via Romea, Cammino di Assisi, Alta Via dei Parchi, etc.): otto camere, 25 posti letto, una tavolata comune per condividere una cucina naturale, sedute di yoga. Mezza pensione a 55 euro. Info: tel. 0575.17.87.586, santicchio.org. A Scaramuccia, piccola localitˆ lungo la strada che da Ficulle porta a Orvieto Scalo, il tempio Zen shinji • stato fondato da Luigi Mario, ex guida alpina diventato monaco, che organizza corsi di meditazione ispirati al buddhismo zen. Possibilitˆ di fermarsi la notte. Costo: 60 euro. Info: tel. 0763.21.50.54. viandanti verso questo vecchio santuario, abitato fino al 1951 da un eremita. emozionante. ma il viaggio reclama di nuovo i suoi diritti. a ragione veduta.
Postignano è a un niente dalla provinciale, paesino abbandonato per decenni perché il terreno cedeva e il terremoto del 1997 gli aveva dato il colpo di grazia. Poi, l’arrivo di grandi investimenti per un minuzioso recupero e l’utopia di un fotogenicso borgo high-tech, insonorizzato e antisismico, che diventa realtà. Quasi perfetto, forse troppo per pensare che il vecchio abitato abbia ritrovato tutta l’anima che aveva smarrito. egildo Spada ha qualche dubbio. insegnante di lettere e primo cittadino dei 125 abitanti di un comune vicino, Poggiodomo, ha messo i suoi pensieri sulle pagine di un Taccuino di viaggio appena pubblicato per elogiare la bellezza muta della sua valnerina. e all’alba accetta di accompagnare i rari viaggiatori in un luogo appartato e carico di energia che due agostiniani di cascia si scelsero nel Xiv secolo, a quasi mille metri di altitudine, convinti che la solitudine li avvicinasse al cielo. La stradina sterrata arriva ai piedi di una falesia cui è aggrappato l’Eremo della Madonna della Stella, restaurato da pochi mesi, con una lunga teoria di affreschi quattrocenteschi liberati dalla fuliggine che sembrano addolcire la presenza tutt’attorno di anfratti, ruderi e celle scavati, in un groviera di pietra che evoca certi siti precolombiani sulle ande.
L’omaggio all’ultimo degli eremiti è dovuto: si chiamava Luigi crescenzi e morì nel 1949 per una caduta