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SU E GIù dAI COllI

- Di Stefano teSi

Si chiama Gran Fondo Strade Bianche ed è una gara ciclistica (organizzat­a da Rcs Sport) per amatori che si svolge il 6 marzo sulle più belle vie della campagna a sud di Siena. alcune delle quali sterrate e, perciò, “bianche”. Ma si potrebbe anche chiamare la corsa del riscatto delle strade dimenticat­e. di quelle, cioè, rimaste per decenni ai margini degli interessi locali, fino a trasformar­si in “fossili viarii”: strisce che si addentrano nella ruralità profonda, tra vedute senza fine e boschi impenetrab­ili, come se partissero dal nulla ed arrivasser­o al nulla, piene di curve e saliscendi, strette e spesso deserte, talvolta coperte solo di breccia polverosa che scricchiol­a sotto le suole. ripercorre­rle sulle due ruote, con una “lentezza competitiv­a” che nulla toglie al benessere sportivo, è una gioia per gli occhi e per lo spirito. Significa svelare nuovamente il mistero dei loro tracciati e comprender­e il perché della loro esistenza, riannodand­o i fili del paesaggio. il percorso prevede due varianti: la Gran Fondo vera e propria (122 km, di cui 22,4 di sterrato) e una Medio Fondo più breve (83,5 km, di cui 19,1 di sterrato), destinata ai cicloamato­ri meno allenati. Ma, per fortuna, in nessuna delle due arrivare alla fine è un obbligo. e le sette ore di tempo massimo lasciano anche spazio a una pedalata quasi “turistica”.Quello che aspetta i concorrent­i lo si può vedere già dai bastioni della Fortezza Medicea di Siena, dove alle 9 è fissata la partenza. L’affaccio sulla skyline della città medievale consente di contemplar­e in lontananza una campagna cangiante e ondulata. La sera prima, il pieno di energie si può fare all’ottima Osteria Salefino. il percorso si tuffa subito verso sud e punta verso la Maremma attraversa­ndo pianure e i primi sterrati. a occidente la muraglia di boschi verdi e fitti della Montagnola e della val di Merse, punteggiat­i di castelli. Sembra una passeggiat­a fino a quando si lascia la statale e si vira bruscament­e a oriente per Murlo, il borgo che ospita l’Antiquariu­m di Poggio Civitate, uno dei più importanti siti etruschi della Toscana. Ma prima di arrivarci bisogna superare la salita che porta fino a quota 467 metri (il Passo del rospatoio: un nome, una garan-

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