Dove

Dalla bisciola al taroz: parole golose

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Bisciola: dolce a base di fichi secchi, noci, nocciole, miele.

Bitto: formaggio d’alpeggio. Si prepara con latte crudo e intero di una sola mungitura nei casècc (le casere) in quota

Bresaola: tagli pregiati (magatello, noce, punta d’anca) di carne bovina, salati e stagionati per almeno otto settimane.

Brisaola: originaria di Chiavenna, è affumicata per un paio di giorni con fumi di legna di faggio.

casera: formaggio di mucca stagionato almeno 70 giorni. Si usa per gli sciatt e i pizzoccher­i.

chisciöi: frittelle con cuore di formaggio, solitament­e servite con verdura.

lavècc: pentola in pietra ollare: cotture lunghe. Manfrigole: crespelle di grano saraceno farcite con una fonduta di formaggio.

neBBiolo: vitigno tradiziona­le, entra nella composizio­ne dei Valtellina Superiore doCG che si distinguon­o, secondo le zone di produzione, in

Sassella, Grumello, inferno, maroggia e Valgella.

Pizzoccher­i: preparati con farina di grano e grano saraceno e conditi con formaggio, burro, verze, patate.

Polenta taragna: con farina (grano saraceno, che a dispetto del nome non è un cereale, e mais), burro e formaggio.

sciatt: letteralme­nte, rospi. Sono frittelle di grano saraceno ripiene di casera, che durante la frittura, fonde e fila. sciMudin: formaggio grasso, fresco o di breve stagionatu­ra, a pasta molle. sfursat o Sforzato: vino passito rosso secco, doCG dal 2003. slinziga: una bresaola di dimensioni ridotte. taroz: piatto della cucina povera, che si prepara con patate, verdura di stagione, formaggio Casera, burro e cipolla.

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