EVENTI: BERLINO
Sotto il cielo di primavera. La capitale tedesca è in fermento, in vista delle celebrazioni (2019) per il Muro
La capitale tedesca è un cantiere permanente, in vista delle celebrazioni (2019) per il trentennale della caduta del Muro. Fra mercati gastronomici, castelli e giardini, ecco che cosa succede nel centro storico e nei quartieri emergenti
Èabituata a giocare con la storia e a rinascere dalle macerie. Ma vedere sorgere un maniero in centro fa effetto anche a Berlino. Nel cantiere di Schlossplatz, tra il Duomo, l’Altes Museum e il Municipio rosso, è quasi pronta la copia del Castello degli Hohenzollern, principi elettori, re di Prussia, sovrani e imperatori di Germania, edificato nel XV secolo, danneggiato dalle bombe alleate e demolito nel 1950. “Una scelta che ha suscitato molte contrarietà”, dice Francesca Brunetta, docente di italiano all’Università di Potsdam.“Ma ora sembra accettata l‘idea dell’Humboldt Forum, che in questa sede, dal 2019, raccoglierà le opere di due musei e un centro di ricerca su movimenti migratori, religione e globalizzazione”. In attesa di celebrare il trentennale della caduta del Muro, avvenuta l’11 novembre 1989 (ma già il 5 febbraio si è festeggiato il sorpasso degli anni senza Muro: il periodo senza la barriera è maggiore di quello in cui la città è stata divisa), Berlino non delude a primavera chi cerca idee e tendenze, pronto al consueto slalom tra restauri e inaugurazioni, epoche, culture e stili. Il tour dei castelli urbani potrebbe proseguire con quello di Charlottenburg, il più grande edificio prussiano sopravvissuto alle bombe della Seconda guerra mondiale. Dal 1699 residenza estiva degli Hohenzollern, conserva ancora gli arredi barocchi. Prenotando un concerto della Berliner ResidenzOrchester nelle sue sale (a Pasqua sono in programma Bach, Vivaldi e Corelli,
seguiti da una cena di gala), ci si sente imperatori (residenzkonzerte.berlin). Fuori, però, lo scenario cambia. “Charlottenburg è il quartiere simbolo dell’ex Berlino Ovest”, prosegue Brunetta. “Un mix di etnie con divari sociali: dagli ex emigrati con lavori precari ai giovani rampanti di Kantstrasse, per finire a Ku’damm, la via delle boutique”. La Pasqua si festeggia con tutta la famiglia, dal 31 marzo all’8 aprile, all’Ostermarkt di Kurfürstendamm, mercatino con giostrine, enormi uova, bande musicali e bancarelle intorno alla Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche, chiesa che i berlinesi hanno voluto lasciare bombardata a metà. Il nuovo è lì accanto. BIKINI Kantini è il mercato culinario nato all’interno del progetto BIKINI, megaristrutturazione del Zentrum am Zoo, icona architettonica degli anni Cinquanta. Dietro alla facciata d’epoca ci sono negozi, una terrazza panoramica, un hotel, un cinema. E, ora, la piazza culinaria firmata dal designer Werner Aisslinger, con 13 stand di cucine dal mondo. Sempre a Pasqua si ascoltano il Falstaff di Giuseppe Verdi e il Parsifal di Richard Wagner alla Staatsoper Unter den Linden, riaperta dopo sette anni di restauro. Eretta nel 1742 per volere di Federico il Grande, l’Opera è in stile neoclassico con interni rococò; l’acustica, eccellente, ha stupito persino il direttore Daniel Barenboim. Sarà Pasqua anche ad Alexanderplatz, ma in stile più casual: artigiani, spettacoli di strada, una fattoria didattica, una birreria. A due passi, una statua di Stalin. È solo per lanciare la mostra Der rote Gott, sul ruolo del dittatore nella storia tedesca, fino a giugno alla Gedenkstätte Berlin Hohenschönhausen, l’ex prigione della Stasi. L’effetto Goodbye Lenin, però, è inevitabile. Specie qui, su Karl-Marx Allee, dove ogni facciata richiama l’era dei soviet. Ma basta allontanarsi dal viale per trovare uno dei quartieri più vivaci di oggi, Friedrichshain, zona industriale tra la stazione Ostbahnhof e il fiume Sprea, con sempre più caffè e locali underground scalzati da edifici di lusso. Resiste invece l’Holzmarkt: microcosmo alternativo con panetteria, asilo, teatro, studi musicali e un ottimo ristorante, il Katerschmaus, con una bella terrazza sull’acqua. Anche il verde gioca con la storia. È il caso di Tempelhof, enorme aeroporto della Luftwaffe, l’aviazione militare tedesca, oggi sfogo per runner e meta di picnic; il Britzer Garten, con laghi e grandi prati; il Gärten der Welt, giardino del mondo con tanti eventi e la pagoda cinese, che dal 2017 una funivia collega al nuovo Kienbergpark, nel quartiere di Marzahn (gruen-berlin. de). Con una gita a Potsdam, una trentina di chilometri a sudovest, ci si perde tra le fontane della reggia prussiana di Sanssouci (spsg.de). E nella vicina Bonim ecco la romantica casa-giardino di Karl Foerster. Filosofo, traduttore di poeti italiani, nel 1912 iniziò a creare un parco selvaggio e colorato. Non si fermò fino alla morte, 60 anni dopo.