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FASHION SPY

- di Michele Ciavarella

La velocità con cui archiviamo le sensazioni e i sentimenti, che per lo più percepiamo attraverso lo schermo di uno smartphone mentre scattiamo la foto di qualsiasi cosa, un panorama, un monumento o un piatto di pasta, ci ha fatto dimenticar­e alcuni comportame­nti elementari. il rispetto, per esempio, che si deve portare alle persone e alle cose. in più, si è radicata in molti di noi la convinzion­e che tutto debba essere gratis, tutto ci sia dovuto, tutto debba essere alla portata di un clic. e, invece, non è così, perché quello che facciamo è frutto di una banalizzaz­ione che ci impedisce di cogliere perfino l’importanza dello scorrere del tempo della nostra vita. l’invito che, invece, ci viene rivolto dall’evidenza dei fatti, cioè da una società sempre più egoista, violenta, prevaricat­rice, che spinge alla rinascita dei nazionalis­mi, in cui i più avvantaggi­ati scacciano gli svantaggia­ti, è quello di impegnarci ad adempiere la nostra parte nel soddisfare i diritti e i doveri che abbiamo verso gli altri. solo così potremo ripartire verso una giusta consideraz­ione di noi stessi e del diverso da noi. Dovremmo, cioè, imparare nuovamente a rendere agli altri, persone e cose, quello che è loro dovuto. cioè, dar loro un tributo. come ha fatto Donatella Versace, che per imprimere una nuova direzione al marchio, con la collezione p/e 2018 ha reso omaggio al fratello Gianni, scomparso nel 1997, replicando le sue collezioni degli anni ottanta e novanta.

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