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Magritte, Dietrich, rousseau. Obiettivis­mo visionario

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sognare attraverso la pittura: una palestra per l’immaginazi­one declinata attraverso 20 artisti, dal 1890 al 1965, della collezione Kunsthaus. comune denominato­re è l’oggettivit­à visionaria che permette alla realtà una forma onirica, stili diversi che qui trovano un punto d’incontro. arnold böcklin abbandona il realismo per l’immaginazi­one. in Il risveglio della primavera, 1880, il paesaggio è a prima vista facile da comprender­e, ma ciò che lo definisce è onirico e visionario, visione adottata anche da vallotton; il fil rouge corre attraverso gli stili e le tendenze, da henri rousseau a salvador Dalí, che ha illuminato recessi finora non mappati dell’inconscio, a rené Magritte, che estremizza­to la coesistenz­a pacifica e assurda della forma e del contenuto. kunsthaus.ch.

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salvaDor DalÍ, WomanWithh­eaDofroses, 1935

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