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LA MAGIA DELL' ACQUA

La via del sale, nel Trapanese. Le immersioni a Ustica e alle Egadi. Le rovine greche in riva al mare

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Che si mangia oggi?, era la domanda chiave della mattinata, da cui discendeva il buono o il cattivo umore della giornata intera. C’erano infiniti modi di preparare la salsa e non si raggiunse mai l’accordo su quale fosse il migliore. L’attività del cucinare era qualcosa in più di un processo chimico, e il filo d’olio una autentica madeleine”. Così scrive, in

Un filo d’olio, la scrittrice palermitan­a (ma vive a Londra, dove fa l’avvocato) Simonetta Agnello Hornby, ricordando cerimonial­i e riti di casa Agnello. Riafforano sensazioni, emozioni di una terra, la Sicilia, che più di altre invita a lasciare corso libero ai sensi. Chi ha goduto, anche per pochi giorni, delle campagne assolate, degli atolli di Marettimo o Levanzo - dove si cammina piedi nudi e gli alberghi sono camere di pescatori - dei tramonti infuocati sui templi, riporta a casa memorie del gusto, note e profumi che accendono l’anima.

Nelle pagine che seguono si troveranno spunti, idee e suggestion­i per tornare a luoghi dove natura, arte e storia si intreccian­o in un’armonia di odori e suoni. Vale la pena di fare tappa, per esempio, fra i templi dorici di Selinunte, dove è tornata alla luce la più antica statua mai ritrovata di Ecate, antichissi­ma dea della notte, insieme a vasi corinzi, ornamenti e altri reperti, alcuni già visibili nel Parco Archeologi­co di Selinunte. Nel carnet ci sono altre soste, dedicate ai giovani imprendito­ri che hanno fatto nascere, alle porte di Scicli, una tenuta di piante aromatiche e offi- cinali. Torneranno in mente odori dimenticat­i. Come quelli della pesca di Leonforte o del cioccolato che, solo a Modica, viene affinato ai sentori di spezie, tabacco, resine. Un’esperienza sublime. Per gli amanti dell’arte, a Palermo c’è Manifesta, biennale itinerante che invita ognuno a immaginare scenari futuri. Incontri golosi? Con Giovanna Musumeci, ambasciatr­ice

della granita siciliana nel mondo. A colazione, ai tavoli della sua pasticceri­a di Randazzo, si gustano granite ai gelsi, al caffè, alla mandorla d’Avola, al pistacchio di Bronte. Non è forse anche questa la nostra madeleine?

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