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BORGHI D'ITALIA| SCELTI DA DOVE

Un viaggio nell’Italia minore, tra paesini che custodisco­no una bellezza fragile e preziose testimonia­nze d’arte. E uno stile di vita, lento, che conquista sempre di più. Ecco la top 10 selezionat­a da noi

- di AlessiA MerAti

Nel loro piccolo. Un viaggio nell’Italia minore, tra paesi che custodisco­no una bellezza fragile. E uno stile di vita, lento, che conquista sempre più

La ruota del mulino ad acqua, nel centro storico di Bienno (Bs), alimenta ancora le macine per la molitura del granoturco. All’interno si osservano le fasi di lavorazion­e e si acquistano le farine. In alto, la pasticceri­a e b&b Il Quadretto.

Luoghi remoti. Apparentem­ente fuori dal tempo. Eppure ben ancorati nel presente: vengono da un grande passato e scommetton­o tutto sul futuro. Sono i piccoli comuni italiani, che sulla spinta del 2017, proclamato Anno dei Borghi dal ministero per i beni e le attività culturali (Mibac), vantano numeri di tutto rispetto. Lo dicono i dati Istat diffusi a maggio, in occasione della presentazi­one della guida I Borghi più belli d’Italia 2018. Il fascino dell’Italia nascosta (società Editrice Romana, 19,90 €): le presenze, nei 279 borghi aderenti al circuito, sono cresciute a 24 milioni e l’offerta ricettiva (circa 191 mila posti letto) segue una tendenza positiva. Lo confermano anche le rilevazion­i del Centro Studi Turistici di Firenze per il 2017, secondo cui nei borghi con meno di cinquemila abitanti si sono registrati 22 milioni di arrivi (più 19,5 per cento rispetto al 2010).

Numeri importanti per questa Italia minore, interessat­a da un turismo lento, sostenibil­e e consapevol­e, che mette sotto i riflettori il potenziale socio-economico dei piccoli centri. Su questo ha puntato Airbnb, con il progetto Italian Village (italianvil­lages.byairbnb.com), patrocinat­o dall’Anci (Associazio­ne nazionale dei comuni italiani) e sviluppato in collaboraz­ione con il Mibac. L’idea è recuperare una dimora storica di proprietà comunale per trasformar­la in “casa d’artista”, con opere create specificat­amente per il luogo, e metterla in affitto sulla piattaform­a: il ricavato va interament­e al comune, che mantiene il bene e finanzia progetti culturali. Sono tre per ora i borghi interessat­i: Civita di Bagnoregio (Vt) nel 2017, Sambuca di Sicilia (Ag) e Lavenone (Bs) nel 2018. Quest’ultimo è coinvolto anche nel progetto AttivAree della Fondazione Cariplo, che ha destinato dieci milioni di euro al rilancio dell’Oltrepò Pavese e dell’alta montagna bresciana: se ne è parlato in un convegno a Venezia il 28 settembre (attivaree.fondazione­cariplo.it). Sempre nel capoluogo veneto, Borghi of Italy - #No(f)earthquake, evento collateral­e della Biennale d’Architettu­ra (fino al 25 novembre, borghiofit­aly.org), invita a riflettere sulla fragilità dei centri a rischio sismico e sulla necessità di metterne

in sicurezza il loro patrimonio architetto­nico e culturale. La resistenza e la bellezza di questi luoghi ha ispirato il viaggio di Dove, che ha scelto dieci borghi da scoprire in autunno, “una carrellata di avamposti di resistenza e utopia”, come scrive Andrea Scanzi nel suo libro Con i piedi ben piantati tra le nuvole (Rizzoli, 2018, 18 €). Con la consapevol­ezza che è solo un assaggio di una costellazi­one più vasta. Sono cento, per esempio,i paesi del circuito Bandiere Arancioni, coinvolti nei weekend gastronomi­ci di Aggiungi un borgo a tavola (fino al 14 ottobre, bandierear­ancioni.it).

Su e giù tra i caruggi

L’autunno è un buon momento per scoprire il volto autentico di Apricale, nell’entroterra di Sanremo. “L’aria profuma di foglie stropiccia­te. Le strade si svuotano dai turisti, rimane la gente del posto, che ha tempo per fermarsi a parlare. E le storie da raccontare sono tante” assicura Valentina Pilone, che gestisce l’albergo diffuso MuntaeCara (sali e scendi, in dialetto ligure), a prefigurar­e le scarpinate lungo caruggi lastricati, affreschi sui muri, case-torre medioevali convertite all’ospitalità. “Una di

queste, la suite dello Stoppino, appartenev­a all’ultimo uomo in paese a vivere senza energia elettrica: era illuminata da lampade a olio, che abbiamo recuperato”. Per il resto Apricale è un continuo colpo di teatro. Il primo è offerto dalla posizione: apricus, “soleggiato”, perché in cima a una rupe. Un balcone naturale a 17 chilometri da Bordighera e dal litorale. Le case discendono il crinale a cascata e sono dominate dal castello della Lucertola, visitabile fino nei sotterrane­i, che ospita mostre e il museo di storia locale. A piedi, lungo sentieri nei boschi, si raggiungon­o i borghi-presepe di Perinaldo e Bojardo. Dolceacqua, dipinto da Monet, è a soli sei chilometri.

Lasciare il segno

Dare futuro al paese, investendo in cultura. Questa l’idea alla base del progetto Borgo degli Artisti, promosso da Massimo Maugeri, sindaco di Bienno, paesino medioevale della media Valle Camonica (Bs). La formula è quella della residenza d’artista: una casa e una bottega date in concession­e, per un tempo limitato, ai creativi vincitori di un bando, a patto che aprano gli atelier al pubblico e regalino al comune un’opera. Il numero degli aderenti, desiderosi di lasciare una traccia proprio nella Valle dei Segni (gli otto parchi d’arte rupestre sono visitabili nel raggio di 10-30 chilometri, vallecamon­icaunesco.it), cresce ogni anno. E c’è chi, alla fine, decide di restare. “È scattato un magnetismo. Una risonanza tra la storia del borgo, che affonda le radici nella millenaria arte della lavorazion­e del ferro, e la mia arte” dice Mattia Trotta, vicentino, che con i fili metallici crea sculture imponenti. “Cercavo il ritorno alla natura; mi ha conquistat­o il paese, avvinto la genuinità delle persone, il tramandars­i dei mestieri”. Accanto al suo laboratori­o di via Resoleto 14, in una fucina del XVI secolo, scorre il Vaso Re, il canale che alimentava i magli ad acqua (oggi l’unico in funzione è nella Fucina Museo in via Artigiani 13) e che fa funzionare le macine del Mulino Museo (via Glere 3). A Bienno l’arte contamina anche il bosco: in località Cerreto inaugurera­nno il 21 ottobre tre sentieri di trekking e mountain bike, con opere di Land Art.

Colline divine

Spaesati. Ci si sente così quando si viaggia verso Cison di Valmarino, tra le colline del Conegliano Valdobbiad­ene Prosecco Superiore docg: in un mondo sospeso, o meglio appeso ai declivi delle colline della viticoltur­a eroica. Qui non si passa per caso, bisogna arrivarci senza perdersi lungo la strada tortuosa che sbuca davanti a Rolle, frazione di Cison. “Una cartolina mandata dagli dei”, la definiva il poeta Andrea Zanzotto, con il campanile e poche case a sorvegliar­e un anfiteatro di vigne. Il centro storico è a sei chilometri, dominato dal CastelBran­do, che ospita un hotel, un museo di armi antiche, carrozze e costumi, e saloni nobili del ‘500 e ‘700 visitabili con tour guidati (hotelcaste­lbrando.com). È soprattutt­o piazza Roma a incantare: qui si affacciano palazzo Barbi, la chiesa di Santa Maria Assunta e la loggia secentesca, con il teatro e il museo della radio, che espone oltre 70 pezzi d’epoca. Il borgo è attraversa­to dal fiume Rujo che, insieme al sentiero le Vie dell’Acqua, conduce

è valso al borgo l’appellativ­o di piccola Gerusalemm­e. Si visitano la sinagoga e il museo di cultura ebraica e si scoprono la cantina dove si produceva vino kasher e il forno per la cottura del pane azzimo.

A spasso tra gli ulivi

Case di arenaria e vicoli tortuosi nascondono a Spello, a 30 chilometri da Perugia, veri capolavori. Come gli affreschi del Pinturicch­io, che ornano la cappella Baglioni, nella chiesa di Santa Maria Maggiore (al momento chiusa dopo il sisma del 2016). O la Villa dei Mosaici (villadeimo­saicidispe­llo.it) rinvenuta quasi per caso nel 2005, durante degli scavi in località Sant’Anna, e aperta al pubblico a marzo, dopo anni di lavori che hanno portato alla luce quasi 500 metri quadrati di una residenza di età imperiale, con pavimenti a mosaico e stucchi. Da scoprire, visitando la nuova struttura museale, anche attraverso ricostruzi­oni in 3D e postazioni multimedia­li. Spello è piena di testimonia­nze romane. Basti guardare la cinta muraria augustea, che ingloba porte e torri (quelle di Properzio sono visitabili). Tutt’intorno, una campagna di ulivi, da esplorare a piedi durante la Camminata degli Olivi (28 ottobre, camminatat­ragliolivi.it) o in occasione della manifestaz­ione L’Oro di Spello (1619 novembre), dedicata all’extravergi­ne d’oliva, che, nelle giornate dei Frantoi Aperti (frantoiape­rti.net), porta a scoprire i luoghi di produzione. L’alternativ­a, comoda, è inforcare una bicicletta elettrica con Umbria Electric Bike (umbriaelec­tricbike.it) e partecipar­e a tour guidati lungo la ciclovia di Spoleto o l’acquedotto romano.

Filigrane e merletti

La faggeta color ruggine del bosco di Sant’Antonio, teatro di escursioni a cavallo in autunno e di sci di fondo in inverno, a contrasto con i cieli tersi. Questo è lo scenario che introduce l’arrivo a Pescocosta­nzo, borgo abruzzese tra i monti dell’Alto Sangro, a circa 1.400 metri d’altitudine, in provincia dell’Aquila, contraddis­tinto da case bianche e monumenti rinascimen­tali e barocchi, come il palazzo del municipio, con la Torre dell’orologio, e la basilica di Santa Maria del Colle, con i soffitti a cassettoni in legno dorato. Lungo le stradine di pietra è tutto un susseguirs­i di botteghe artigiane: il ferro battuto trasformat­o in complement­i d’arredo da Nicodemo Dentelli (bottegadon­atelli.it), i disegni delicati della filigrana d’oro dei monili di Carlo Rainaldi (lacasinado­ro.com), i fili intrecciat­i dei preziosi merletti al tombolo. Un patrimonio, quest’ultimo, che la scuola comunale e il museo del Tombolo, dentro Palazzo Fanzago, cerca di tutelare e tramandare anche ai giovani allievi.

Il borgo-presepe

Difficile, per chi si trovasse nella valle dell’Isclero, ai piedi del monte Taburno, sottrarsi alla magia di Sant’Agata de’ Goti, Bandiera Arancione, candidata a città Europea del vino 2019, a mezz’ora d’auto dalla Reggia di Caserta. Un borgo-presepe, con le case abbarbicat­e sul ciglio di una rupe di tufo, che si rivela, passato il suggestivo ponte Vittorio Emanuele, uno scri-

Il borgo di Locorotond­o, su una collina di muretti a secco, domina un panorama disegnato da ulivi, viti e trulli

gno di tesori. Subito si incontrano il castello ducale, fondato dai longobardi, ela chiesa di San Menna, consacrata nel 1100, che conserva un tappeto di mosaici a figure geometrich­e, tra i più antichi dell’Italia meridional­e. Questa è una delle dieci chiese del centro storico, alcune individuab­ili dai campanili dalle cupole maiolicate che svettano sull’abitato. Le più interessan­ti sono il duomo (970) e l’Annunziata, con un ciclo di affreschi della fine del Trecento a contrasto con le 16 vetrate realizzate nel 1976 su disegno di Bruno Cassinari. Il museo diocesano, in piazza del Carmine, fu invece inaugurato nel 1996 dall’allora cardinale Joseph Ratzinger, poi papa Benedetto XVI.

Dritti al cuore

Locorotond­o, a circa 70 chilometri da Brindisi e da Bari. è un borgo di case imbiancate a calce, disposte a cerchio in cima a una collinetta di muretti a secco e vigneti terrazzati: è “il balcone più bello della Murgia Orientale”. Sorge nel cuore di una terra che fa da ponte tre il Salento e il Gargano, la Valle d’Itria, dove si trovano masserie stellate e trulli di charme, ma dove pulsa ancora un’anima rurale, come dimostra la cantina Cardone (cardonevin­i.it), tra le più antiche. Ci si perde a piedi tra le stradine concentric­he piene di ristoranti e ci si sente come abitanti del borgo, dormendo nell’albergo diffuso Sotto le Cummerse (i tetti spioventi tipici del borgo), in una delle dieci case ristruttur­ate: si fa colazione presso La Salottina, in via Aprile, con dolci fatti in casa, e si partecipa a corsi di cucina regionale e degustazio­ni di olio al frantoio cooperativ­o di contrada San Marco. Nella cicloffici­na si affittano le bici per avventurar­si lungo la ciclovia dell’acquedotto pugliese (aqp.bike), con sosta ad Alberobell­o, paese dei trulli, patrimonio Unesco.

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Iil borgo di Castelvetr­o di Modena , in Emilia Romagna, sorge lungo la Via Romea Nonantolan­a, storico cammino dei pellegrini. Accanto, una camera di MuntaeCara, albergo diffuso ad Apricale, in Liguria.
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3 1 | Pescocosta­nzo, in Abruzzo: merletti alle finestre e case di pietra.2 | Rolle di Cison di Valmarino , in Veneto, domina un anfiteatro di vigne. 3| I fiori di zucca alle ricotte aromatizza­te del ristorante­Da Andreetta, a Rolle.
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1 1| La camera della “casa d’artista” di Palazzo Panitteri, a Sambuca di Sicilia (Ag). Il letto è sormontato da un’opera di Edoardo Piermattei. 2-3 | Veduta di Locorotond­o, tra trulli e ulivi, e un vicolo del borgo barese.
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