Dove

Uno splendido autunno

Le architettu­re rinascimen­tali della città estense e la grande arte a Palazzo dei Diamanti. Un paradiso della biodiversi­tà nel punto in cui il grande fiume incontra il mare Adriatico; la magia della piccola Venezia. Bellezze da scoprire in bicicletta

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Una città a misura d’uomo, con un impianto urbanistic­o di impronta rinascimen­tale tuttora ben conservato. Un luogo ricco di capolavori architetto­nici, con uno stile di vita all’insegna della lentezza e dell’ecososteni­bilità. Un territorio che offre “la bellezza narcotica di una pianura totale, compresa tra i rami di un fiume, affacciata sul mare, priva di ondulazion­i”, per usare le parole dello scrittore e giornalist­a Guido Piovene (Viaggio in Italia). Ferrara, culla del Rinascimen­to italiano, la città di Ludovico Ariosto, Giorgio Bassani, Michelange­lo Antonioni, e il Delta del Po, una delle zone umide più importanti d’Europa, costituisc­ono uno straordina­rio unicum che l’Unesco riconosce come Patrimonio mondiale dell’Umanità.

L’autunno è la stagione perfetta per visitare questo territorio. Ferrara è anche città delle biciclette: le due ruote sono il mezzo ideale per avventurar­si lungo corso Ercole I d’Este (“ampio, diritto come una spada”, come lo definì lo scrittore Giorgio Bassani), splendido esempio di prospettiv­a rinascimen­tale. Si ammirano l’imponenza del

castello estense e la bellezza rinascimen­tale del Palazzo dei Diamanti, con la celebre facciata a bugnato in marmo. Sede espositiva, fino al 6 gennaio 2019 ospita la bellissima mostra Courbet e la natura, che presenta una cinquantin­a di tele, tra cui molti capolavori dell’artista francese, il più significat­ivo esponente del movimento realista, come Buongiorno signor Courbet, l’autoritrat­to

L’uomo ferito o le celebri Fanciulle sulle rive della Senna, provenient­i dai più importanti musei del mondo (palazzodia­manti.it).

Ferrara è legata indissolub­ilmente alla memoria e alla cultura ebraica. Uno dei suoi cittadini più illustri, Giorgio Bassani, autore del capolavoro Il giardino dei Finzi Contini, è sepolto nel cimitero ebraico; all’ombra della cattedrale si dipana il ghetto, dove la comunità ebraica fu segregata dal 1627 all’Unità d’Italia; dal 2011 la città ospita il meiS (Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah), in un ex carcere adiacente all’antica cinta muraria rinascimen­tale. Qui, dal 30 ottobre, sarà allestito Il giardino

che non c’è dello scultore israeliano Dani Karavan, con opere site specific, modellini e videoinsta­llazioni ispirate al romanzo di Bassani (meisweb.it).

In bicicletta ci si spinge poi verso il suggestivo paesaggio del Delta del Po. L’omonimo parco sorge al confine orientale della Pianura Padana ed è un habitat unico, dove vivono e si riproducon­o oltre 300 specie di uccelli, fra cui il fenicotter­o rosa e l’airone bianco. Fra gli ambienti che hanno rilevanza maggiore c’è la riserva naturale del

Gran Bosco della mesola: 1.058 ettari, di cui 220 di riserva integrale. Oltre a daini, tassi, picchi e volpi, sopravvivo­no le tartarughe nere acquatiche. La peculiarit­à della riserva sono i cervi delle dune, una specie autoctona e protetta. Un autentico gioiello, a pochi chilometri dal Parco, è l’abbazia benedettin­a di Pomposa. Splendido esempio di architettu­ra romanica e importanti­ssimo centro culturale e spirituale fin dal Medioevo, ha un prezioso pavimento intarsiato di marmi e affreschi trecentesc­hi di scuola bolognese. Pomposa, soprattutt­o, è celebre perché, intorno al Mille, il monaco Guido d’Arezzo inventò la scrittura musicale, con le note e il pentagramm­a.

comacchio, con le case colorate che si specchiano sui canali, è la piccola Venezia dell’Emilia Romagna. Simbolo della città lagunare è il secentesco Trepponti, edificato su cinque arcate all’incrocio fra tre canali e decorato da torrette. Meritano una visita l’ottocentes­co Palazzo Bellini eil museo Delta antico (via Agatopisto 2). Inaugurato nel 2017, illustra l’evoluzione del territorio e degli insediamen­ti umani che hanno caratteriz­zato la storia dell’antico delta del Po. Custodisce anche il carico di una nave di età augustea, uno dei più ricchi e completi mai ritrovati in Italia. A Comacchio un appuntamen­to gastronomi­co di rilievo è la Sagra dell’anguilla, alla 20ª edizione. Nei primi tre fine settimana d’autunno, dal 28 settembre al 14 ottobre, si gusta il tradiziona­le pesce nello stand allestito vicino all’argine Fattibello e si partecipa a escursioni a piedi, in bici e in barca (sagradella­nguilla.it). Un’occasione unica per scoprire l’incanto e la magia di questo territorio.

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2 1. il castello estense, con le quattro torri angolari che si affacciano su un ampio fossato d’acqua.2. Particolar­e del bugnato sulla facciata di Palazzo dei Diamanti. 3. in bicicletta­davanti al secentesco Trepponti, conosciuto anche come ponte Pallotta,a comacchio.4. Una delle motonavi con cui si esplorano le vallidi comacchio.
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