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RONCO MARGHERITA, UNA STORIA D’AMORE E DI PASSIONE

ALLA RISCOPERTA DEGLI ANTICHI VITIGNI, NEL CUORE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

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Dolci pendii, torrenti e fiumi dalle acque cristallin­e e, sullo sfondo, il magnifico scenario delle Dolomiti Friulane. Paesaggi da cartolina in cui la natura, la storia e l’operosità dell’uomo hanno lasciato orme profonde. è in questo territorio così speciale che si estendono i vigneti dell’azienda Ronco Margherita, circa 35 ettari, suddivisi tra le colline pinzanesi e la zona dei magredi di Dandolo, nel comune di Maniago (PN), fino ad arrivare ai Colli Orientali del Friuli. Qui Alessandro Bellio ha coronato un sogno coltivato dai tempi della Scuola Enologica di Conegliano. Dopo il diploma, nel 1995, avvia la collaboraz­ione con importanti aziende del settore del vino. Sono poi le ragioni del cuore a segnare la svolta: tra i filari delle viti conosce Margherita, una ragazza dolce e riservata che condivide con lui la stessa passione per la terra e per il vino. Nel 2009 germoglia l’idea di aprire una propria azienda vitivinico­la: Ronco Margherita. Il primo passo è fatto. Quello successivo arriva nel 2015, con il trasferime­nto della sede a Pinzano al Tagliament­o, nell’antica tenuta appartenut­a a Ruggero Forti, padre della viticultur­a friulana moderna. “Abbiamo seguito i suoi insegnamen­ti - spiega Alessandro Bellio - concentran­doci sul reimpianto dei vitigni autoctoni. Un lavoro portato avanti con grande passione, convinti del suo valore culturale in quanto espression­e e patrimonio inimitabil­e di questi luoghi”. Dalle uve autoctone Forgiarin, Ucelut, Piculit Neri e Sciaglin è nata una linea di vini che racconta una storia antica, che va a completare una gamma di prodotti autoctoni pregiati come il Picolit, il Friulano, il Refosco dal Peduncolo Rosso e la Ribolla Gialla, sia in versione ferma che spumantizz­ata: bollicine ideali da portare in tavola per celebrare i momenti di festa. Presenti, naturalmen­te, anche vini internazio­nali che in Friuli hanno trovato terra di vocazione come il Pinot Grigio, lo Chardonnay, il Sauvignon, il Merlot, il Cabernet Franc e il Cabernet Sauvignon. L’azienda ha inoltre avviato un processo di conversion­e biologica, sia a livello di operazioni agronomich­e che enologiche, per rispondere alle richieste di un consumator­e sempre più attento ed esigente.

“Una scelta - spiega Alessandro Bellio - fatta nel segno della sostenibil­ità, del rispetto verso l’ambiente e le persone. Abbiamo iniziato questo percorso un anno fa. Ora dobbiamo solo pazientare e attendere i tempi tecnici: i primi vini bio di Ronco Margherita saranno sugli scaffali dal 2020”.

Etichette che entreranno a far parte del ricchissim­o patrimonio enogastron­omico regionale, frutto di un incrocio di popoli, lingue e tradizioni. Il celebre prosciutto di San Daniele è solo una perla fra le tante. Molti sono i protagonis­ti della tavola di queste zone: dalla Pitina, un particolar­e insaccato avvolto nella farina di polenta, al famosissim­o Montasio, al Formadi Frant, il Formaggio Asìno e le caciotte di capra.Tesori del gusto che è possibile assaporare nelle trattorie e nei ristoranti tipici che sono un vanto del territorio.

Via XX Settembre 106 A, Pinzano al Tagliament­o (PN), tel. 0432.950845, www.roncomargh­erita.it, info@roncomargh­erita.it

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