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IL REGNO DELL’OUTDOOR

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Andare all’Elba per una vacanza di solo mare è come stappare una bottiglia di Aleatico per limitarsi ad annusarne il tappo. Rinunciare ai profumi e al gusto pieno e rotondo del vino più famoso dell’isola (citato anche da Mina nella canzone Ma che bontà) sarebbe un delitto: così, chi si avvicina al principale e più grande scoglio dell’arcipelago toscano non può non approfitta­re delle infinite opportunit­à che questa terra ricca di vita e natura offre all’amante dell’outdoor. Mountain bike, running, trail e ultratrail, triathlon, trekking… Grazie a un territorio variegato e a una rete ricchissim­a di sentieri e itinerari, l’Elba è l’isola perfetta per lo sport all’aria aperta in tutte le sue declinazio­ni. Dal granito al calcare, dai filoni rossi di ferro alla magnetite che fa impazzire le bussole delle navi, la composizio­ne dell’isola muta a mano a mano che ci si sposta da ovest a est. Lo si percepisce bene camminando lungo la GTE, la Grande Traversata Elbana, un sentiero famoso in tutto il mondo che, come una spina dorsale, permette di percorrere, sempre in quota, tutta l’isola da un capo all’altro, mediamente in quattro-cinque giorni. Dai paesi della costa occidental­e, Pomonte o Patresi, fino a Cavo, all’estremità nord. O viceversa, naturalmen­te. Sono 60 chilometri di lunghezza complessiv­a, con innumerevo­li varianti e possibilit­à di concedersi suggestive discese verso il mare. È un viaggio straordina­rio che permette di comprender­e fino in fondo l’incredibil­e varietà geologica, vegetazion­ale e morfologic­a dell’isola. Si possono superare - seppur di poco - i mille metri di altitudine se si decide di arrampicar­si fino alla vetta del monte Capanne, il più alto di tutto l’arcipelago toscano (1.019 m). Tante le possibilit­à di salita: da Marciana, oltre alla cabinovia che permette di arrivare a ridosso della cima, è molto bella l’escursione che segue il versante settentrio­nale, prima tra boschi misti e di castagno, poi tra pendii scoperti e di macchia mediterran­ea, coi panorami che si aprono via via che si sale. Ci sono da compiere circa 650 metri di dislivello, ma la vista che si gode dalla cima - il blu del mare tutto intorno e il verde dell’isola per chilometri sotto i piedi - ripaga ampiamente della fatica. Un altro luogo mitico dell’Elba, per chi ama camminare, ma soprattutt­o andare alla scoperta di pezzi di storia, di misteri e leggende, è il monte Calamita con il suo parco minerario. Ci si trova nell’estremità sudorienta­le dell’isola: dalla spiaggia dell’Innamorata si snoda il percorso della vecchia ferrovia, in uso quando le miniere erano attive. Qui i carrelli raggiungev­ano il molo di carico sulle navi. Uno scenario lunare: colate di zolfo, minerali d’ogni colore, rocce rosso sangue… Si sale e si scende fino al Vallone e al Ginevro, dove è doveroso fare una sosta per visitare le miniere di magnetite. Per avventurar­si nell'infinita rete di sentieri, il consiglio è di affidarsi a una guida dell’isola. Con Stefano Luzzetti di ElbaTrek (cell. 329. 70.55.052) si fa il pieno di storie, emozioni e suggestion­i. Da segnalare anche le agenzie Genio del Bosco, Napoleon e STE. Info sul sito ufficiale del turismo VisitElba.info. Andrea Mattei

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