Caos calmo.
È da anni la regione più ambita per l’estate, anche se sulle spiagge, soprattutto in Salento, si sgomita. L’idea-salvavacanza? Trulli, masserie, case di design da affittare fra mare e campagna, scelte dai nostri esperti
Nella regione più ambita per l’estate, sulle spiagge si sgomita. L’idea-salvavacanza? Trulli, masserie, case di design da affittare fra mare e campagna
Piace perché è autentica, genuina. Conquista per i paesaggi, la vita tradizionale nei borghi, l’enogastronomia, la difesa del patrimonio culturale. Nel 2018 i turisti in Puglia sono aumentati del 15 per cento, addirittura del 41 negli ultimi quattro anni (fonti: Buy Puglia, Bit, Itb Berlin). Sono cresciute (del 25 per cento) anche le presenze fuori stagione e gli stranieri sono il dieci per cento in più: inglesi, americani e canadesi prenotano qui con la famiglia, anche allargata, o con gli amici, e scelgono di affittare dimore tra mare e campagna, come quelle selezionate dall’agenzia londinese The Thinking Traveller, che regalano esperienze indimenticabili. Perché dietro un trullo o una masseria ci sono una storia, un investimento sul territorio, una scelta di gusto. “Quello nel Salento è un viaggio interiore, che valorizza il genius loci” sostiene il filosofo e operatore culturale pugliese Mario Carparelli. “La cultura materiale e immateriale, il calore umano, la lentezza sono rimedi efficaci contro lo stress”.
CAMERE CON GRAN VISTA
Inizia dal Salento il reportage di Dove, che ha selezionato, in vista della prossima estate, dimore non solo belle e confortevoli, ma strategiche per la scoperta del territorio. La prima emozione è nell’estremo sud della Puglia, a Santa Maria di Leuca. Sul piazzale del santuario della Madonna de Finibus Terrae, il colpo d’occhio tra Punta Meliso e Punta Ristola è da cartolina: si vedono il porto, il lungomare, con le ville eclettiche di fine Ottocento, la costa rocciosa da esplorare in barca, grotta dopo grotta. Dall’insenatura del Ciolo, sul versante Adriatico, a San Gregorio, sullo Ionio, tra baie e calette, si arriva in località Felloniche per l’aperitivo al tramonto: Bagni Marinelli, proprio sugli scogli, è un lido dal gusto rétro, con cabine vintage e un ristorante. Pochi minuti in auto e, nascosto nella campagna di Torre Vado, appare Bosco degli Ulivi, una dimora in pietra, appartata, immersa nel silenzio, che Carlo e Rosanna Ardito hanno costruito dal nulla: “C’era il bosco, c’erano gli ulivi, ma immaginavamo già la casa. Sarebbe stata minimale, comoda, fresca, aperta. Perché il Salento è così. Una terra semplice e allo stesso tempo sofisticata”. C’è la piscina, ma sono a portata di bici le spiagge che si sono meritate l’appellativo di Maldive del Salento, distese infinite di sabbia e acqua cristallina tra Pescoluse e Torre San Giovanni .Ec’èla natura da scoprire a piedi grazie a Lido Pineta (lidopineta.it), stabilimento balneare ecofriendly che a giugno e a luglio organizza Esplorando, escursioni gratuite nel parco naturale regionale Litorale di Ugento, con le guide ambientali dell’associazione Avanguardie. Lasciando la spiaggia per l’entroterra si scoprono borghi ricchi di tesori d’arte, come
gli affreschi nella cripta del Crocefisso (XII secolo), a Ugento, e i mosaici paleocristiani e i dipinti bizantini nella chiesa di Santa Maria della Croce, a Casarano. Qui, in collina, c’è il ristorante Villa de Donatis. Nella sala con vetrata panoramica e mobili antichi, o sotto il porticato, si gustano antipasti come la pitta rustica, con cicorie, olive e scamorza affumicata, e un ricco buffet di dolci. Agnese de Donatis, proprietaria e pastry chef, organizza corsi di gastronomia con le ricette salentine di famiglia. Altri piatti tipici si sperimentano nella bella cucina della masseria Cisterna Rossa, in affitto a breve distanza, con orto biologico, piscina e barbecue. Appare in tutto il suo splendore nelle campagne di Ruffano ed è l’esaltazione della slow life. Si può oziare a bordo vasca o sotto il pergolato, passeggiare nel frutteto, leggere un libro nei saloni arricchiti da sculture e installazioni, come il Geco di Mario Merz (19252003). Spazi essenziali con una forte personalità sono la cornice ideale per la collezione di arte contemporanea della gallerista Marina Covi Celli e del marito Pier Luigi, imprenditore e dirigente d’azienda (è stato anche direttore generale della Rai): “Un miscuglio di sacro e profano, fra antiquariato e design, in antiche stalle con le volte a stella”.
GIÒ PONTI E IL TAPPETO DELLA REGINA
Tramonti infuocati e aperitivo con vini locali? Sulla terrazza arredata e protesa su vigne e ulivi della Cantina Coppola 1489, a Gallipoli. Modernissima, ma con un cuore antico (vanta cinque secoli di attività agricola), è circondata da vigneti: si visitano la suggestiva bottaia e il museo nell’art room, si degustano da tre a sette calici. Ottimo il Doxi Alezio Rosso Riserva, un Negroamaro con una piccola percentuale di Malvasia nera. Sono a pochi minuti le spiagge, che si allungano da Punta della Suina a Baia Verde, e il borgo antico di Gallipoli, con il castello angioino, sede di mostre interessanti. Nella campagna di Sannicola, a meno di dieci chilometri da Gallipoli, si affitta un casino di campagna un po’ decadente, con arredi eclettici, pezzi d’arte e artigianato. Apparteneva a un nobile. L’attuale proprietario, Gaetano Castellini Curiel,
Dimore tradizionali, ville con piscina, case di campagna. Per staccare la spina
descrive così il suo colpo di fulmine per Villa Elia: “Appena l’ho vista, ho saputo subito che cosa fare. Nessun stravolgimento, solo una delicata ristrutturazione”. La dimora mantiene la sua eleganza antica, con tanti angoli ombreggiati, una piscina protetta da vecchie mura e oggetti che Castellini Curiel ha portato dai suoi viaggi: sculture di legno dal Gambia, maschere di Haiti, tappeti di Giordania, mobili e tendaggi dal leggendario Brown’s Hotel di Londra. Proprio di fronte, su un terreno donato alla sorella Gigliola, stilista, qualche anno dopo è nata Casina Elia, costruita rispettando l’architettura contadina salentina, piena di ricordi di famiglia, come la collezione di vasi verdi anni Trenta di Giò Ponti e un tappeto regalato da Marta Marzotto. Una casa grande che si apprezza per le vacanze seguendo i consigli di Gigliola, quarta generazione dei Castellini Curiel, il casato dell’alta moda sartoriale milanese: “La parte che mi piace di più è il giardino. Amo passeggiare nel verde al mattino. Uno spettacolo l’aranceto: quando si ricopre di iris, c’è un contrasto di colori stupendo”.
FINESTRA SUL MARE
Galleggiare in piscina, guardando il mare, è una sensazione unica, come unica è la posizione de L’Argentiera, una grande villa adagiata sulla scogliera di Castro, sul versante adriatico, che accoglie fino a 18 persone. Numerosi gli angoli per rilassarsi dentro e fuori, tutti con scorci unici: la piscina a sfioro, le verande, i salotti delle tre master suite. Bastano pochi passi per tuffarsi nelle acque cristalline, premiate con la Bandiera blu o raggiungere negozi e ristoranti. Bisogna spingersi lungo la costa con una barca per scorgere le meravigliose calette e grotte, come la maestosa Zinzulusa, una delle dieci cavità più importanti al mondo,
Vacanze slow, in dimore circondate da ulivi, agrumeti, orti biologici. E le spiagge si raggiungono in bicicletta
e raggiungere Castro Alta, camminando per le stradine medievali fino al castello aragonese e al suo museo archeologico, che conserva una statua della dea Atena, rinvenuta nel 2015: secondo Francesco D’Andria, ordinario di archeologia e storia dell’arte greca e romana all’Università del Salento, questo ritrovamento avvalorerebbe l’ipotesi che Castro sia il luogo dell’approdo di Enea in Italia. Si cena nell’agrumeto dello storico ristorante Da Amedeo, con un menu tutto di pesce, dalle foglie di ulivo con scampetti al fritto di paranza, per chiudere con l’arancia caramellata al cucchiaio. Occorre l’auto per raggiungere il centro di Lecce, tra palazzi e chiese sontuose: l’apoteosi del barocco pugliese. E prenotare il Ristorante Nazionale, con una carta sterminata di vini e cocktail e ricette creative, come la ceviche di ombrina su insalatina di mango e lo sgombro su crema di patate.
TRULLI, ETERNA PASSIONE
Nel triangolo fra le province di Bari, Brindisi e Taranto, noto come Valle d’Itria, la concentrazione di trulli e masserie è elevatissima. Questa è la Puglia che ha colpito al cuore gli inglesi Jano e Johnny Clarke, che a Ostuni si sono innamorati di un borghetto di trulli, in totale rovina, immersi tra gli ulivi. Li hanno restaurati e aperti all’ospitalità con il nome di Terra Dolce, tre soluzioni indipendenti con giardino rigoglioso e uliveto, atmosfere e interni della tradizione pugliese mescolati a memorabilia esotiche dei loro viaggi . “Amo questa casa: qui ho ritrovato il senso della vita”, dice Jano. “Ho ripreso a lavorare la ce-
ramica e coltivare un giardino meraviglioso”, che è il punto di forza di questa dimora, insieme alla piscina panoramica sulla campagna e alla possibilità di frequentare corsi di ceramica e di cucina, con una cuoca a domicilio che insegna a preparare la parmigiana di melanzane.
Ostuni richiama viaggiatori da tutto il mondo, incantati da trulli, chiese medievali, villaggi rupestri. Da maggio a novembre c’è un motivo in più per andarci: Andy Warhol. L’alchimista degli anni Sessanta, 140 opere in una mostra diffusa fra la Casa della Musica di Ostuni, il Palazzo Ducale di Martina Franca e il Castello Svevo di Mesagne. Nelle colline di Ostuni, Mauro e Valentina Santoro hanno avviato un progetto di ospitalità che valorizza il territorio, ristrutturando vari trulli, tra cui Fichimori, da affittare per “respirare la Puglia, con tantissimi comfort”. Un esempio? Il ricco cesto di prodotti locali come benvenuto, la piscina circondata dal prato, la piccola Spa con vasca idromassaggio e bagno turco. Per una cena d’atmosfera c’è Casale Ferrovia ,a Carovigno ,un frantoio d’inizio ‘900 vicino alla stazione, con cantina ipogea e piatti di antica memoria resi contemporanei dalla chef Maria Lanzilotti, come le orecchiette di farina di carrubo con ricotta su pappa al pomodoro.
PROFUMI DI LAVANDA E CIELI STELLATI
Sembra un luogo fuori dal tempo Trullo Gaura, nella campagna di Ceglie Messapica, silenzioso e immerso nel verde, tra profumi di lavanda ed erbe aromatiche. Una passeggiata nella vicina (poco più di 20 chilometri) città barocca di Martina Franca, che d’estate ospita opere liriche durante il Festival della Valle d’Itria, è l’occasione per ammirare palazzi, portali decorati e chiese monumentali, ma anche una tappa golosa per assaggiare il noto capocollo da Cibando, di fronte al Palazzo Ducale. Per una buona cucina della tradizione una vera sorpresaè Il Cortiletto, in una corte fiorita a Speziale di Fasano: merita il pollo ruspante disossato con salsa alle erbe e rucola fresca. Per il mare, il Lido Bambù, a Capitolo di Monopoli, è perfetto per le famiglie: lettini, un centro surf e kitesurf, un ottimo ristorante di pesce. Sulle colline di Monopoli, tra gli ulivi, si affacciano I trulli delle sette sorelle, con favolosi spazi esterni e una piscina a sfioro con vista sull’Adriatico. Un luogo di pace, pieno di oggetti di grande valore affettivo: il salottino del nord Africa convive con la ricca collezione di ceramiche originali.
Dallo stile rustico si passa a quello minimal e ci si ritrova nella campagna di Polignano a Mare, a tre chilometri da Castellana Grotte, nota per il fantastico percorso sotterraneo di stalattiti e stalagmiti delle cavità omonime. Qui è nato Montaltini, nel luogo scelto da Monica e Jacopo Giacomini, tra ulivi e mandorli. Tutto è partito dal trullo esistente e restaurato, intorno al quale è stato costruito uno spazio architettonico in armonia con il paesaggio, dagli interni chiari, con pietra e archi, mobili minimal. “Volevamo qualcosa che riflettesse la nostra passione per il design”. Dalla grande vetrata della cucina-living si abbraccia con lo sguardo quasi tutto l’esterno e ci si immerge in una natura che emoziona. Tutt’intorno, silenzio e relax: il bene più prezioso, nell’estate pugliese.
L’ evento dell’estate? La mostra diffusa su Andy Warhol, con 140 opere tra Ostuni, Mesagne, Martina Franca