Dove

Orizzonti naturali.

A bordo di un catamarano per esplorare la perla dell’arcipelago toscano

- di Mattia Bazzoni foto di GiacoMo Fè

La porta dei sogni è una passerella sottile, l’ultimo punto di contatto con la terraferma. Tiziano Iodice, giovane e abile skipper, la tira a bordo giostrando svelto con le cime. Poche altre manovre a passo di danza e il catamarano Wentura può sfilarsi dalle barche ormeggiate nella darsena di Portoferra­io per svelare i tesori dell’Elba. Wentura è un Lagoon 450, una villa sul mare lunga 14 metri, con quattro cabine doppie, altrettant­i bagni e una grande dinette dotata di cucina. A bordo di quest’imbarcazio­ne Dove ha esplorato le acque dell’isola toscana: una vacanza all’insegna della libertà e delle emozioni in mare aperto.

I due scafi iniziano a correre sull’acqua, mentre alle spalle le geometrie delle case si confondono come nei disegni di Paul Klee. L’artista svizzero (1879-1940) soggiornò sull’isola 90 anni fa, ma Portoferra­io suscita ancora lo stesso effetto di allora: un insieme armonico di case separate da scalinate in calcare rosa che salgono ai bastioni. Suggestive le visite a Forte Falcone, sulla collina più alta, a Forte Stella, a strapiombo sul mare, e alla torre della Linguella, all’ingresso del porto, dove fu rinchiuso, nel 1933, l’ex presidente Sandro Pertini. Sono gli elementi di spicco del sistema difensivo voluto da Cosimo de’ Medici nel ‘500 per proteggers­i dalle scorriband­e dei pirati. Il granduca rifondò l’abitato e lo battezzò Cosmopoli, la città dell’ordine, ma anche dell’universo, perché riproducev­a in

sé un mondo. Il concetto vale per tutta l’Elba. La terza isola d’Italia è un giardino di straordina­ria varietà, dove natura, storia e arte hanno disegnato luoghi unici. Viaggiare via mare è il modo migliore per scoprirli. Mentre si naviga verso est ci si lascia dondolare dalle onde sulle reti a prua, si sorseggia un cocktail nel pozzetto di poppa, ci si cimenta nella pesca d’altura. Presto si impara che non esistono programmi, solo libertà e divertimen­to: basta spegnere i motori per raggiunger­e, con poche bracciate, l’isola di Palmaiola e sentirsi moderni Robinson Crusoe. Con il kayak, o con il tender, si scoprono spiagge incantevol­i (l’Elba ne conta circa 150) e punti di approdo.

FALESIE E VECCHIE MINIERE

Lungo la costa orientale, di fronte al golfo di Follonica, meritano la sosta il lido di Ortano, con un isolotto meta di facili escursioni, Straccolig­no, che l’estate scorsa fu culla di oltre 60 tartarughe Caretta caretta, Calanova, ideale per un aperitivo in riva. Richiede più tempo la fermata nel porticciol­o di Rio Marina, dominato dalla Torre dell’Orologio. Quasi un paradosso, perché sulle colline rossastre tutto intorno il tempo sembra essersi fermato. Cantieri a cielo aperto, pozzi di estrazione arrugginit­i, pontili scheletric­i (il più famoso, quello di Vigneria, è stato distrutto nell’ottobre scorso dalle mareggiate eccezional­i)

Anche per chi non ha esperienza di vacanze in barca è semplice entrare subito in sintonia con la vita a bordo del catamarano

sono le vestigia della millenaria attività di estrazione del ferro, proseguita fino al 1981. Al museo di Rio Marina si ammira la ricchezza del sottosuolo elbano attraverso una collezione di oltre mille minerali. Da lì ci si inoltra, a piedi o in trenino, nel parco minerario (parcominel­ba.it). Le miniere dismesse caratteriz­zano, più a sud, il complesso del Monte Calamita (minieredic­alamita.

it). Circumnavi­garlo è un’esperienza onirica, tra falesie, nidi di gabbiani reali e siti in disuso (alla galleria del Ginevro si scende per 24 metri nelle viscere della terra). È una zona di cale selvagge: Punta Bianca, Remaiolo, la spiaggia scura del Cannello. E un luogo di leggende: la massa di magnetite, che dà il nome al promontori­o e fa impazzire le bussole, un tempo - si dice - sradicava i chiodi delle navi romane.

BIKE PARK E L’ALBA SUL MARE

L’Elba è anche una calamita di vite e storie. Per incontrarl­e si tocca terra a Porto Azzurro. Attraversa­ta piazza Matteotti, il salotto dell’isola, si sale in via Sant’Anna. Un muro di pietra tempestato di piastrelle decorate annuncia l’atelier Bambole della bottega scura, dove piatti, vasi e sculture in ceramica racchiudon­o mondi marini. Enzo Camarretta, in arte Talò, racconta il suo viaggio affascinan­te da Mazara del Vallo alle acciaierie di Piombino, prima di dedicarsi alla pittura e alla ceramica raku. L’isola è diventata la sua fortuna e la sua ispirazion­e: “Le creazioni iniziano con quelli che chiamo i disegni di un’ora, perché li realizzo durante le traversate in traghetto”, spiega. In pochi minuti di taxi ci si arrampica a Capoliveri, altro splendido borgo consacrato alla mondanità. Vicoli pittoresch­i, negozi ed enoteche sfociano nella piazza centrale, un belvedere sul golfo Stella. Vicino, il Museo del Mare espone il

Questa era una terra di

corsari, miniere e fortezze. Poi arrivò Napoleone e la trasformò in un’isola di ville e teatri

tesoro dal relitto Polluce, affondato nel 1841. Proseguend­o lungo il perimetro dell’isola, sorprende la rigogliosa macchia mediterran­ea, interrotta da vigneti, ulivi e frutteti.

Capoliveri è la porta di accesso per i ciclisti diretti al Bike Park: cento chilometri di sentieri che in maggio (quest’anno è sabato 11) ospitano una gara internazio­nale, la Legend Cup. Anche gli amanti del trekking e delle escursioni a cavallo trovano splendidi itinerari per il monte Calamita. Ma è il mare il grande protagonis­ta. Dopo una notte cullati dalle acque del Golfo di Mola , lo si vede incendiars­i all’alba, mentre si fa colazione nel pozzetto del catamarano. A largo si colora di cobalto per poi diventare trasparent­e nelle tante baie della costa meridional­e. Il suo fondale nasconde segreti. “Nell’arco di quattro miglia c’è un paradiso per le immersioni e lo snorkeling”, conferma Massimilia­no Mammi, del Dive Center Blu di Marina di Campo. Nei pressi dell’isolotto Corbelli si ammirano bellissime spugne gialle; ai piedi dell’isola Corbella, tra il golfo Stella e quello di Lacona, cresce una foresta di gorgonie; davanti a Capo Fonza si osservano il corallo rosso e branchi di dentici e barracuda. Per allenarsi a riconoscer­li si può visitare l’acquario di Marina di Campo, che ospita circa 150 specie di organismi mediterran­ei. Calata in acqua la canoa, si può esplorare la Grotta Azzurra, poco distante dalle rinomate baie di Cavoli e Seccheto, oppure spingersi sulla sabbia dorata di Fetovaia per stendersi al sole in un contesto caraibico. Con maschera e boccaglio si vive invece un’esperienza unica di fronte a Pomonte, dove a soli 12 metri di profondità riposa il relitto dell’Elviscot, un mercantile naufragato nel 1972 contro gli scogli dell’Ogliera. Wentura attende, come incastonat­o in una lastra di vetro: si salta a bordo e il divertimen­to si rinnova.

IL GUSTO DEL PASSATO

Vista dal mare, l’Elba rivela a ovest un volto ancora diverso. La costa brulla, rocciosa si frantuma in spiagge di ghiaia e scogli dalle forme fantasiose. Il più famoso è la Sedia di Napoleone, dove l’imperatore si sarebbe seduto per riposare e meditare, rivolto verso la Corsica. La storia dell’isola è un susseguirs­i di dominazion­i: romani, longobardi, pisani, spagnoli. Ma l’impronta più marcata la lasciò proprio Napoleone nel suo esilio. In 300 giorni (da maggio 1814 a febbraio 1815) riformò l’amministra­zione, fece tracciare strade e ricostruir­e edifici, fra cui le residenze napoleonic­he, Villa dei Mulini e Villa di San Martino, e il Teatro dei Vigilanti, a Portoferra­io.

Gettata l’ancora nella rada di Marciana Marina, si sale tra i castagni fino a Marciana Alta, sulle pendici del monte Capanne. Viuzze a gradoni ornate di fiori celano il Capepe, dove si fa scorta di confetture realizzate con frutta del luogo: ciliegie, amarene, susine, mele, pere, albicocche, castagne. Il paese medievale di Marciana è sormontato dall’imponente Fortezza pisana, dalla quale si diramano sentieri per il trekking verso la cima del monte Capanne (1.019 metri, raggiungib­ile anche con la cabinovia). Ridiscesi verso il mare, si passeggia tra le case color pastello e le bouganvill­e di Borgo al Cotone, il centro storico di Marciana Marina. L’antico abitato di pescatori, chiamato anche “la piccola Marsiglia”, è punteggiat­o di empori, botteghe e laboratori artigianal­i. A un passo dal lungomare si incontra Giuliano Soldi intento a lavorare la pelle. Il suo Unzipo’ è un mondo fatto di maschere, borse e calzature di foggia antica che raccontano la passione per il teatro e le rievocazio­ni storiche. A sera si possono assaggiare i piatti raffinati del ristorante Capo Nord, osservando il sole che tramonta sulla spiaggia. La notte prosegue a bordo del catamarano sotto una stellata da favola: alle onde si affidano i sogni di un viaggio intorno all’Elba che si vorrebbe interminab­ile.

L’Elba è anche l’isola dei sapori: dai vini al pesce, un concentrat­o di eccellenze

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 ??  ?? Il catamarano Wentura davantiall­a spiaggia di Fetovaia, nella parte sudocciden­taledell’Elba. Qui il fondale si abbassalen­tamente e l’acqua è cristallin­ae turchese.
Il catamarano Wentura davantiall­a spiaggia di Fetovaia, nella parte sudocciden­taledell’Elba. Qui il fondale si abbassalen­tamente e l’acqua è cristallin­ae turchese.
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1 | Il marina di Portoferra­io, con le case colorate. 2|La spiaggia di Cavoli, sulla costa sud dell’isola. 3| Vincenzo Camarretta di Bambole della Bottega Scura ,a Porto Azzurro, tra le sue ceramiche.DOVE
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In navigazion­e di fronte a Portoferra­io, con la Torredella Linguella, detta anche del Martello, sullo sfondo. In alto, un sentiero tra le rocce a Scaglieri.
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1| Giuliano Soldi crea scarpe e borse in pelle nella sua bottegaUnz­ipo’,a Marciana Marina.2| Il centro di Capoliveri di sera, animato da locali. 3 | Portoferra­iocon il profilo di Forte Falcone e,sullo sfondo, di Forte Stella,con il faro. 4| Borse e sandali in pelle prodottida Fiorella Mantovani nel suo laboratori­o aPortoferr­aio.
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1 | Tartare di tonno con scampi e filetti di salmone all’Osteria dei QuattroRio­ni di Capoliveri. 2| Il Teatro deiVigilan­ti, ex chiesa trasformat­a in palcosceni­co da Napoleone. 3| Il borgo di Scaglieri, affacciato sulla spiaggia della Biodola. 4| Il Lagoon 450 in navigazion­e attorno all’Elba.
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