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LA DOLCE FRANCIA DI ONCLE HANSI

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Ovunque, in Alsazia, si vedono nei negozi scatole di biscotti di latta, cartoline e oggetti vari con illustrazi­oni di bambini con i calzoni a tre quarti, bambine con la tipica cuffietta dai nastri svolazzant­i e i grembiulon­i. Sono scene di vita rurale di un tempo, ironiche e delicate, dove i piccoli interagisc­ono con oche, paperette, maialini. L’autore è Oncle Hansi, al secolo Jean-Jacques Waltz (1873-1951), figura di irredentis­ta alsaziano che fra le due guerre disegnava un mondo ingenuo, ormai scomparso, profondame­nte francese. Al tempo dell’invasione nazista usò i suoi disegni per una velata (ma non troppo) satira contro il pangermani­smo e, per questo, fu picchiato brutalment­e dalla Gestapo e costretto a fuggire in Svizzera. Dopo la liberazion­e ricevette la Legion d’Onore. Oggi il suo mondo continua a vivere, soprattutt­o a Colmar ,a Le Marché de l’Oncle Hansi (hansi.fr). A pochi passi, in un cortile, ecco il ricordo di un altro alsaziano famoso, non tanto per il suo nome, Auguste Bartholdi (col finale italianizz­ato, perché faceva “artista”), ma per la sua opera più nota, la Statua della Libertà, a New York. Repubblica­no e garibaldin­o, lottò per trovare i finanziame­nti di un’opera che, ideologica­mente, non poteva esistere nella Francia repressiva di Napoleone III. E ci riuscì nella terra – almeno allora - delle opportunit­à. La casa natale, in rue des Marchands, è l’occasione per vedere i modelli originali dei suoi capolavori, ma anche l’atmosfera dell’appartamen­to di famiglia, con i ricordi e la bella collezione d’arte ebraica (musee-bartholdi.fr).

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