Cattedrali nel deserto.
Anche l’Europa ha la sua Monument Valley: è Bardenas Reales, in Navarra. Una riserva selvaggia da scoprire a piedi, in bici, a cavallo, in fuoristrada. Emozione pura
Bardenas Reales, la Monument Valley iberica da scoprire in bici o a piedi
C’èchi lo paragona al Far West o al Maghreb. Lo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa, Nobel per la letteratura 2010, ammaliato dal suo ocra, lo definì un paesaggio “che non permette di distinguere il reale dall’irreale”, dove “la creazione si rinnova ogni ora”. L’agente 007, Pierce Brosnan, lo percorre in Il mondo non basta (1999), ma l’omaggio più spettacolare al parco naturale di Bardenas Reales è il passaggio della principessa Daenerys Targaryen, prigioniera del clan Khal Moro nel mare di Dothraki, nella serie tv Il Trono di Spade .Un tributo fantasy che rivela al mondo la magia di questa riserva della Biosfera, dichiarata tale dall’Unesco nel 2000: 420 chilometri quadrati nel cuore della Valle dell’Ebro ,in Navarra, finora poco conosciuta dal turismo internazionale. Scolpite in milioni di anni dall’acqua e dal cierzo, il vento del nord, calde e secche in estate, umide e
verdi in primavera, Las Bardenas sono una sfilata di canyon, camini delle fate, steppe a perdita d’occhio, dove cimentarsi lungo itinerari scenografici. A piedi, in mountain bike, a cavallo o, per i più pigri, a bordo dei quad e dei fuoristrada 4x4.
CAMMINO, IN BICI
Da soli, seguendo le mappe e le informazioni del centro all’ingresso del parco, oppure affidandosi a José Maria Samanes e alle altre guide di Bardenas Adventure, si scoprono gli angoli più sorprendenti di questa Monument Valley spagnola. A disposizione dei camminatori ci sono più di 700 chilometri di sentieri segnalati, mentre i biker possono contare su 190 chilometri di ciclabili senza salite troppo ardue. La star è la Bardena Blanca, sconfinata distesa di sale e gesso, un paesaggio lunare annunciato dal Cabezo de Castildetierra, spetta
colare camino delle fate, emblema del parco. Mentre nella Bardena Negra, con zone verdi punteggiate di pini d’Aleppo, si possono sfidare il Cabezo del Fraile, una collina con l’aspetto di un vascello che naviga su un mare d’argilla e calcare; il Barranco de las Cortinas, un lungo rilievo roccioso; il Cabezo de las Cortinillas, piramide quasi perfetta usata, a volte, dall’esercito spagnolo come poligono e zona di esercitazioni (tra le proteste locali).
A Bardenas Reales si fanno incontri ravvicinati con le molte vite del grande nulla: gufi e aquile reali, avvoltoi, volpi, gatti selvatici. Basta raggiungere le tre cime di Piskera, Ralla e Rallon, dove si osservano i nidi gelosamente difesi dai rapaci, o Los Hermanos, la montagna arcobaleno, per le le sfumature rossastre del ferro, il verde dalla malachite, il bianco del calcare. Dalla cima del Balcón de Pilato, straordinario belvedere naturale che emerge accanto alla riserva naturale Rincón del Bu, rifugio di uccelli, lo sguardo abbraccia l’intero profilo delle colline della Bardena Blanca, dalle mille forme e colori differenti.
nottI stellate
L’emozione più forte è arrampicarsi a cavallo verso il Paso de los Ciervos, una valle incastonata tra pareti di argilla, e trascorrere la notte in un bivacco per ammirare il tramonto, perdersi nel cielo stellato e attendere poi l’alba tra i picchi rossastri. Avamposto del deserto, base per le escursioni, il borgo di Tudela è un gioiellino dove i segni di tre culture, ebrea, cristiana e araba, si scoprono nel labirinto dei vicoli, tra plaza de Los Fueros ela cattedrale di Santa Maria, in stile tardoromanico circestense, sorta sui resti di una moschea.
Le primizie saltate con uovo e crema tartufata sono invece la sorpresa del Ristorante 33, una delle migliori tavole della regione, emblema della rinascita gastronomica della Navarra, che punta tutto sulla varietà di ortaggi della Ribera, nella valle dell’Ebro: cicorie e carciofi, cardi e peperoncini. Elogiati dai famosi chef Ferran Adrià e Joan Roca e celebrati, fino al 5 maggio, dalle Jornadas de Exaltación y Fiesta de la verdura de Tudela. Pochi chilometri a sud, ad Ablitas, si fa provvista di Sauvignon e Syrah alla finca Pago de Cirsus, circondata da 200 ettari di vigneti. A una quarantina di chilometri a nord, Olite è un villaggio medioevale irto di torri e guglie, dove il castello del XIII secolo, labirinto di merli e torrioni, fu residenza della famiglia reale di Navarra. Ritornando verso il parco, si è immersi nell’atmosfera del deserto all’hotel Aire de Bardenas, rifugio contemporaneo ispirato alle suggestioni del paesaggio arido e sferzato dal vento. È un’emozione dormire in una “bolla”, stanza dal soffitto trasparente. Per una notte a tu per tu con il cielo terso del deserto.