Dove

Pedalando dentro un quadro.

Un bellissimo viaggio, da Bruges ad Anversa, in un Belgio da cartolina. In bici, e in battello, fra paesaggi che sembrano usciti da un dipinto fiammingo. Salite in sella con noi?

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Da Bruges ad Anversa, in bici e in battello in un Belgio a colori

Il nome, Fiandre, rammenta ai ciclisti una delle corse più sacre: quel Ronde van Vlaanderen (Giro delle Fiandre) che si corre dal 1913 e che, con i suoi “muri” e il pavè, la pavimentaz­ione in cubetti, taglia le gambe e il fiato ai corridori. Ma nella terra che ha dato i natali a Eddy Merckx (cinque Tour de France, altrettant­i Giri d’Italia, due Giri delle Fiandre...), canali, ponti, strade acciottola­te fanno da sfondo a percorsi anche facili e di estrema bellezza: più di 12 mila chilometri di ciclabili sicure, tra campi e borghi antichi, costeggian­do fiumi e addentrand­osi nelle riserve naturali di questa regione del Belgio.

La bici è nel cuore dei fiamminghi: l’85 per cento di loro si muove abitualmen­te sulle due ruote e uno su tre la usa tutti i giorni. A esclusione dei tour pensati per i più allenati, ci si muove facilmente lungo percorsi privi di dislivelli, organizzat­i secondo il sistema dei knooppunte­n: ogni incrocio è un nodo (knooppunt) e a ogni nodo corrispond­e un numero, indicato sia sulle mappe, sia sui cartelli lungo le strade. Prima di partire, basta elencare i nodi e sommare le distanze per ottenere la lunghezza del giro voluto. Come quello

che si sviluppa per oltre 200 chilometri, suddivisi in tappe, e che inanella le città gioiello di Bruges, Gent, Anversa, Mechelen, per terminare nella capitale, Bruxelles. Un tour da affrontare con calma, approfitta­ndo delle soste nei microbirri­fici e, per chi scegli la formula bici&barca, dormendo a bordo di imbarcazio­ni comode e accoglient­i.

BRUGES E I MAESTRI FIAMMINGHI

Centri medievali perfettame­nte conservati, cattedrali gotiche, grandi musei, opere di archistar e strade ideali per essere percorse in bici. C’è, però, una ragione in più per programmar­e un viaggio su due ruote nelle città fiamminghe. Il 2019 è il secondo anno di un triennio speciale: Flemish Masters 20182020, progetto che celebra i tre maestri fiamminghi Peter Paul Rubens, Brueghel il Vecchio e Jan Van Eyck. “A Bruges colpisce l’architettu­ra medievale, ben conservata”, spiega Sonia Papili, geologa italiana e guida turistica che vive qui da oltre dieci anni. In sella si arriva alla Grote Markt, la piazza del mercato, con le case, dalle facciate ricamate, che furono sedi delle ricche corporazio­ni, e il Belfort, la torre civica campanaria alta 82 metri, arrivando fino alla vicina Burg, la piazza con l’imponente municipio gotico e la basilica del Sacro Sangue. “È bello anche perdersi tra le vie e lungo i canali, dove sfilano in succession­e il Rozenhoedk­aai (molo del rosario), che fu punto di scarico del sale; il ponte di Bonifacio eil beghinaggi­o, patrimonio Unesco, fondato nel 1245 da Margherita di Costantino­poli, contessa delle Fiandre, per ospitare le beghine, donne dedite alle opere di carità. Vale la pena di entrare al museo Groeninge: la collezione di capolavori dei fiamminghi, tra cui Jan van Eyck e Hans Memling, è ricchissim­a”, consiglia Papili. Il 25 maggio riapre, dopo cinque anni di lavori, il Gruuthuse, nella casa della famiglia che deteneva nel XV secolo il monopolio del gruut, una miscela di spezie utilizzata per insaporire la birra. Nel centro medioevale, racconta con arazzi, vetrate gotiche, merletti, dipinti e porcellane cinesi il momento di massima fioritura della città (museabrugg­e.be).

Di nuovo in sella, da Bruges la campagna lungo il canale, che collega Ostenda, la stessa Bruges e Gent, assicura un paio di soste curiose. Ad Aalter, il Café Den Overzet, gestito da Adrienne Van de Walle, con i suoi arredi del 1934 e le foto della vecchia barca che collegava le due rive, regala un viaggio nel passato. A Nevele, nelle Fiandre orientali, il Gekke Fietsen Museum (oudesmisse.be) è il museo delle bici pazze, con i veicoli creati da Wim de Baets e realizzati con pezzi di vecchie due ruote, moto e trattori.

LUNGO IL CANALE: DA GENT A DENDERMOND­E

A Gent lo scenario cambia: non più campi, ma edifici, lungo il canale. Se ne comprende la grazia filando ai piedi del Gravenstee­n, l’austero castello dei conti delle Fiandre, con tanto di mura e ponte levatoio: fu roccaforte militare, tribunale, prigione. O pedalando tra le vie acciottola­te di Patershol, il quartiere medievale, e lungo il fiume Leie, con le facciate decorate delle sedi delle corporazio­ni, sulla Graslei e la Koronlei. Una sosta alla St. Baafskathe­draal ,la cattedrale di San Bavone, è d’obbligo per il Polittico dell’Agnello mistico di Jan van Eyck e Hubert van Eyck, monumental­e pala d'altare composta da 12 pannelli. È in corso un restauro che terminerà nel 2020, l’anno dei Flemish Masters dedicato a Jan van Eyck. Ai monumenti antichi fanno da contrappun­to edifici

Le piste ciclabili toccano i centri storici medievali ele architettu­re avvenirist­iche a filo d'acqua

scenografi­ci: lo Stadshal, in legno, vetro e cemento, e De Krook, biblioteca pubblica con laboratori, dibattiti, concerti, mostre. Segni della nuova vivacità sociale e culturale di Gent.

La Schelda accompagna i successivi tratti sui pedali. Navigabile lungo quasi tutto il corso, mostra battelli, chiatte e la sorpresa dell’uso gratuito dei traghetti per attraversa­re il fiume con bici al seguito. Valgono una sosta il birrificio Brouwerij Huyghe di Melle, del 1906, e il castello di Laarne, costruito nell’XI secolo a difesa del fortilizio di Gent. Nella città di Dendermond­e, alla confluenza dei fiumi Dendra e Schelda, meritano di essere viste alcune memorabili­a protette dall’Unesco: il beghinaggi­o di Sint-Alexius e, sulla suggestiva Grote Markt, il municipio con la torre e la quattrocen­tesca casa del macellaio. Conquista anche la piccola Sint-Amands, con la chiesa e le abitazioni affacciate sull’acqua. E un silenzio quasi irreale, ideale per una notte in barca.

IL PONTE CICLABILE DI ANVERSA

L’ingresso ad Anversa attraverso il tunnel sant’Anna, il passaggio pedonale e ciclistico realizzato nel 1931 sotto la Schelda, è un’emozione: conserva ancora le strutture d’ingresso e le scale mobili in legno originali, trasportan­do nelle atmosfere Belle Époque della città. Che la maggiore città delle Fiandre, secondo porto d’Europa e capitale mondiale dei diamanti, sia attenta al turismo sostenibil­e lo dimostra anche l’avvenirist­ico Parkbrug, ponte pedonale e ciclistico tra il parco Park Spoor Noord ed Eilandje. Proprio su questo isolotto, che fu il vecchio porto, si concentran­o gli innesti più innovativi. La Port House, nuova sede dell’autorità portuale progettata da Zaha Hadid come un enorme veliero (metafora della storia marittima di Anversa), è ricoperta di triangoli di vetro che riflettono la luce come un gigantesco brillante. Il suggestivo MAS, Museum Aan de Stroom, il museo marittimo nella torre asimmetric­a com

Le vacanze in

bicicletta sono una delle tendenze in forte crescita in tutta Europa

posta da imponenti blocchi di arenaria rossa, ricorda i vecchi depositi. Nel centro storico, fedele ai floridi periodi del Sei e Settecento, le novità artistiche legate ai Flemish Masters spingono a scendere di sella per scoprire l’omaggio della città a Pieter Bruegel il Vecchio, morto a Bruxelles nel 1569, 450 anni fa.

FRA RUBENS E I DIAMANTI

Da febbraio, nella casa-museo Mayer van den Bergh (museummaye­rvandenber­gh.be) di Anversa, è tornata Dulle Griet (Margherita la pazza, 1563) di Pieter Bruegel il Vecchio. Un prestito al Kunsthisto­risches di Vienna e un importante restauro hanno tenuto a lungo lontano il capolavoro che ritrae una strega, personific­azione dell'avarizia. Insieme ai Dodici proverbi (olio su tavola, 1558), altra opera del pittore custodita al museo, sarà al centro della mostra Da Fouquet a Bruegel (dal 5 ottobre al 31 dicembre 2020). La vicina Rubenshuis, dove Pieter Paul Rubens visse 25 anni, vale un’altra sosta. Lo scorso anno è tornato qui, in mostra, il celebre Autoritrat­to (1630 circa), uno dei quattro da lui realizzati. Imperdibil­e, come la collezione di opere della casa (sempre in aumento), l’atelier del pittore e il giardino della villa. Girando tra le vie medievali di Anversa si è rapiti dalla cattedrale di Nostra Signora, uno dei massimi capolavori gotici, custode di quattro dipinti di Rubens. “È storico anche l’edificio che ospita il DIVA, il museo dei diamanti inaugurato nel maggio 2018”, spiega Stefan Leemans che, con il fratello Dennis, ha aperto il suo negozio di gioielli nel museo. “Ha un allestimen­to all’avanguardi­a che svela il mondo delle gemme preziose svecchiand­o una tradizione che risale al XVI secolo”. Pedalando da Anversa verso Bruxelles, si lascia la Schelda lungo strade di campagna, canali, città storiche. Fra questo meritano di essere segnalate Lier, affacciata sul fiume Nete ,e Mechelen, con 336 monumenti e palazzi protetti.

BRUXELLES: IL NUOVO POMPIDOU E LA STREET ART

È di nuovo l’acqua a facilitare l’arrivo a Bruxelles, con gli ultimi dieci chilometri da Vilvoorde a bordo del Waterbus, che ferma sul quai des Péniches, proprio di fronte a una delle novità della capitale belga. Sulla riva sta infatti sorgendo il Kanal/Centre Pompidou, nell’ex Garage Citroën in place de l’Yser. In attesa che nel 2022-2023 nasca un complesso artistico di 35 mila metri quadri, tra i più grandi d’Europa, se ne visita l’anteprima, aperta fino al 30 giugno. Nel vecchio edificio industrial­e, ecco installazi­oni e performanc­e. In scena, enormi sculture di Jean Tinguely, Toyo Ito, Ross Lovegrove, con filmati e mostre, come gli uffici immaginari creati da 70 designer (tra cui Sottsass e Gae Aulenti). D'estate, sulla riva, prendono posto i bar e i locali di Bruxelles Les Bains, con una vera spiaggia, sorvegliat­i dal murale di Corto Maltese, il più grande (80 metri) dei fumetti che compaiono sui muri della città, a cui è riservato un itinerario anche ciclistico. Nell’anno intitolato a Bruegel, che visse gran parte della vita a Bruxelles, nasce Bruegel. Unseen Masterpiec­es, la mostra permanente al Museo Reale delle Belle Arti del Belgio. L'esposizion­e Prints in the age of Bruegel , al Bozar, Centre for Fine Arts, illustra il ruolo della stampa nel XVI secolo (fino al 23 giugno). Si seguono le orme del pittore nel quartiere del Sablon, dove allestì il suo atelier tra le case abitate dai nobili nel XVI secolo. “In bici si scende con l’ascensore nel vicino Marolles e al suo mercato delle pulci. Interessan­te anche Ixelles, con gli edifici Art Nouveau e Matongè, abitato dai congolesi”, consiglia Kris Clerckx, guida e giornalist­a. E, ovviamente la scenografi­ca Grand Place. Per un altro tuffo nel Belgio più straordina­rio, capace di coniugare cultura ed emozioni da Grand Tour.

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 ??  ?? DOVE Anversa.
1| Batist “Tist” Vermeulen, Nello e Patrasche: omaggio al legame tra cane e uomo. 2| Il tunnel sant’Anna, che passa sotto il fiume Schelda.
3| La Port House, progettata da Zaha Hadid.
4| Il MAS Museum Aan de Stroom, con i pannelli di arenaria rossa.
DOVE Anversa. 1| Batist “Tist” Vermeulen, Nello e Patrasche: omaggio al legame tra cane e uomo. 2| Il tunnel sant’Anna, che passa sotto il fiume Schelda. 3| La Port House, progettata da Zaha Hadid. 4| Il MAS Museum Aan de Stroom, con i pannelli di arenaria rossa.
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DOVE
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 ??  ?? 1 | Graanmarkt 13, ad Anversa.
2 | Hangbrug è il più antico ponte sospeso in ferro battuto del Belgio. Si trova a Bazel, a sud di Anversa, ed è monumento protetto dal 1981. 3| Il ristorante Humus x Hortense, a Bruxelles.
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1 | Graanmarkt 13, ad Anversa. 2 | Hangbrug è il più antico ponte sospeso in ferro battuto del Belgio. Si trova a Bazel, a sud di Anversa, ed è monumento protetto dal 1981. 3| Il ristorante Humus x Hortense, a Bruxelles. 3
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