Un posto al sole per tutti.
Spiagge immacolate e mare da Bandiera blu. Un incrocio di venti e acque che fa della Sardegna i Caraibi d’Italia. Famiglie, sportivi, buongustai: scegliete la vostra vacanza
Famiglie, sportivi, buongustai: a ciascuno la sua vacanza
Accade solo qui, in Sardegna. Spiagge bianche, rocce scolpite dal vento che precipitano nel blu, pomeriggi di dolce far niente sulla spiaggia, ore di solleone: tutto sembra creato per generare la vacanza perfetta. Uno spettacolo di incomparabile bellezza cha va in scena ogni estate. E non delude mai. D’accordo europei e italiani (un turista su due è un connazionale), lo dimostrano le presenze estive: 14 milioni e 200 mila nel 2017, secondo l’ultima indagine promossa da UniCredit in collaborazione con NomismaPro sulle potenzialità turistiche della regione. Destinazione ideale per la villeggiatura in famiglia, grazie a un’accoglienza misurata e festosa, l’isola è perfetta anche per una vacanza active, con escursioni a piedi e in bici, trekking a cavallo sulle spiagge e lungo i sentieri, o per trascorrere giornate di relax in uno degli scenari più suggestivi d’Italia. Nelle località scelte da Dove abbiamo quindi trovato le soluzioni per tutti, per una Sardegna davvero su misura.
DUE OASI DI LIBERTÀ
Immersi in 28 ettari di verde e macchia mediterranea, i Resort & SPA Delphina, sulla costa settentrionale, hanno ricevuto diversi riconoscimenti per la speciale accoglienza verso bambini e famiglie. Nel Golfo dell’Asinara, a Badesi, c’è il quattro stelle Le Dune, accanto alla spiaggia Li Junchi, Bandiera blu nel 2018, che si estende fino alle scogliere di Isola Rossa. Un mosaico di cinque alberghi e dieci ristoranti nel verde, un centro benessere nascosto tra le dune, il Villaggio Fantasia, un ettaro di parco giochi e piscina tra sabbia e ginepri, dove divertirsi tra l’accampamento degli indiani, il fortino dei cowboy, il castello Duneland. La giornata trascorre anche grazie ai laboratori creativi, al cinema, all’orto biologico e al percorso tra le piante mediterranee. Per gli adolescenti c’è il Teen Club. Per tutti, dai 2 ai 18 anni, attività gratuite. La formula è ideale per le famiglie allargate, quelle con figli di età molto diverse o che hanno interessi opposti: oltre agli sport, sono previste escursioni per avvistare i delfini, conoscere la storia dei banditi sardi, studiare il francese in Corsica.
A Santa Teresa di Gallura, circa 50 minuti d’auto, il cinque stelle Valle dell’Erica è nato dalla trasformazione di un villaggio turistico del 1958, tra i primi in Sardegna, con la baia della Licciola a pochi passi dalle camere. Il resort dispone di un chilometro e mezzo di costa, con una manciata di calette bianche a mezzaluna e, di fronte, lo spettacolo dell’arcipelago della Maddalena (a dieci minuti di navigazione). Uno scenario
unico, che salvaguarda l’aspetto selvaggio della Sardegna e allo stesso tempo offre soluzioni di comfort per le famiglie: dalle camere, per esempio, si arriva in spiaggia con il passeggino. Due gli hotel, sette i ristoranti (uno per cene romantiche, a piedi nudi sulla sabbia, e uno per i ragazzi). Le suite con piscina e solarium e la Spa con thalassoterapia da 1.600 metri quadrati ne fanno una vera oasi di relax. I bambini dai 4 ai 10 anni si divertono con animatori professionisti. Ci sono una nursery a pagamento e per i più grandicelli sono previste lezioni gratuite di avviamento al golf. Il top èl’ Adventure Day, riservato ai ragazzini dagli 11 ai 14 anni, un’escursione in canoa lungo la costa fino alle spiagge semideserte dove sentirsi come Robinson Crusoe: falò, camping e osservazione della volta celeste. E per una notte anche i genitori possono dormire tranquilli.
SPORT ED ECCELLENZA IN FAMIGLIA
Il colpo grosso quest’anno è la presenza di Fiona May, ex campionessa olimpica di salto in lungo, alla Sport Week del resort Chia Laguna (22-28 aprile). Le attività svolte: gran fondo di ciclismo, Sardinia triathlon, open water di nuoto e mezza maratona. Per l’ottavo anno consecutivo la spettacolare costa a sud della Sardegna si è trasformata così in una palestra eccezionale. In una location fantastica: il cielo sorvolato dai fenicotteri rosa della laguna, dune di sabbia dorata, baie orlate di turchese dalle infinite sfumature, acque tiepide, ginepri e gigli della sabbia.
Il Chia Laguna, che fa parte del gruppo Italian Hospitality Collection, include quattro alberghi e nove ristoranti con l’opzione Dine Around (se ne può provare uno diverso ogni sera). I figli sono accolti gratuitamente fino a 12 anni. Anche per loro la parola d’ordine è active .La Dance Academy e la Football Academy sono le eccellenze. Per ragazzini
Attività e sport per i bambini; windsurf, vela, mountain bike e cavalcate sulla spiaggia
per gli adulti
(e ragazzine) dai 5 ai 14 anni sono previste settimane con i coach della Juve che allenano gruppi divisi per fasce di età e organizzano un torneo. Ci si può divertire anche con il tennis, il golf (nel vicino Club di Is Molas), le escursioni a cavallo sulla sabbia, il trekking, le uscite in mountain bike. E, naturalmente, tutti gli sport acquatici, dalla vela al nuoto, dal windsurf al diving, dal surf al kayak. Per i pigri, spiaggia privata o massaggi californiani, trattamenti shiatsu, percorso Bioaquam nella Chia Natural Spa. Pronti per serate al Whiteluna Lounge & Bar o nella piazza degli ulivi, che ricrea un villaggio, con boutique e spazio per spettacoli e concerti. Anche per questo il Chia l’anno scorso ha vinto i premi Italy’s Leading Family Resort e Seven Stars Family Resort.
A SPASSO NELLE MINIERE
“Un percorso così spettacolare nel sud della Sardegna, con persone tanto accoglienti, è stata una vera sorpresa!”. Fernande Dufaund Herivaux ama dipingere en plein air. Nel luglio scorso, con il suo compagno, ha scoperto le prime tappe del cammino minerario di Santa Barbara. E ha deciso di tornare questa estate per terminare i 386 chilometri tra mare e miniere, grotte e boschi, luoghi sacri e siti archeologici. L’itinerario, creato dalla fondazione omonima, è un’esperienza di condivisione sociale straordinaria, tra volontari, ex minatori, comunità religiose, appassionati di storia e territorio, guidati dal geologo Giampiero Pinna, presidente dell’associazione Pozzo Sella, nonché ex direttore del parco geominerario della Sardegna. Con passione e gentilezza, Pinna è riuscito a tessere le fila per creare questo cammino, ispirato alla protettrice dei minatori. Le 24 tappe - da otto a 25 chilometri - sono ben segnalate con indicazioni o insegne gialle e blu. I percorsi formano due anelli nel Sulcis Iglesiente Guspinese che vanno da Iglesias verso nord, fino a Montevecchio, e verso sud, fino
a Masainas. Per vedere il mare dalla camera si fa base al Mercury Boutique Hotel di Sant’Antioco oa La Rosa dei Venti di Buggerru. Da maggio il cammino è anche ippovia e presto verranno collegati i centri equestri vicini. Punto di riferimento per ora è il maneggio Sulcis ,a San Giovanni Suergiu, che organizza vacanze con transfer dall’aeroporto di Cagliari e soggiorno in agriturismo. A disposizione degli appassionati ci sono 15 cavalli e due guide equestri che accompagnano in escursioni fino all’isola di Sant’Antioco. Oppure si può partire dalla costa delle Miniere, dal mare blu di cala Domestica, attraversare la gola Gutturu Cardaxius e i villaggi minerari abbandonati, tra vallate da Far West, macchia mediterranea che odora di timo selvatico e paesini come Sant’Angelo, per scendere, sempre in sella, fino al tempio di Antas, nascosto in una radura a Fluminimaggiore. Turismo equestre anche nel maneggio S’Arcireddu di Matzaccara, a 700 metri dalla spiaggia di Punta Trettu, famosa per il kitesurf; sempre il maneggio organizza escursioni in tenda. Punto di riferimento è Iglesias, a un’ora dall’aeroporto di Cagliari, raggiungibile anche via treno. Il percorso parte dalla chiesa di San Francesco, vicino alla stazione.
SANT’ANTIOCO, L’ISOLA NELL’ISOLA
Spiagge lunghe, calette circondate dalla natura, tempi lenti. Sant’Antioco, nel Sulcis Iglesiente, è un’isola solitaria dove mare e laguna si mescolano dando vita a un ecosistema speciale: mirto, ginepro, dune di sabbia, saline popolate da fenicotteri e aironi. Unita alla Sardegna da un istmo di terra e da un ponte, attira gli amanti di atmosfere marinare semplici. Due i borghi dell’isola, Sant’Antioco, con un lungomare fitto di pescherecci e reti al sole, e Calasetta, bianco e abbagliato di luce, con case basse, strade strette e piazze quadrate di impronta sabauda. Le spiagge si raggiungono con facilità e si scelgono in base ai venti. Quando tira il maestrale, Coaquaddus, Turri e Maladroxia e Cala Lunga sono perfette; se soffia lo scirocco è meglio optare per le cale Sottotorre, Le Saline e Spiaggia Grande, con sabbia impalpabile e acqua celeste. Alcuni tratti si raggiungono solo in barca, a piedi o in mountain bike, come il Nido dei passeri, coppia di faraglioni che emergono dall’acqua. Dove la costa è alta e rocciosa c’è Mangiabarche, un faro che si erge su uno scoglio in mezzo al mare. “L’origine del nome era evidente: sembrava la dentatura di un mostro marino”, così lo descrive Massimo Carlotto, autore di noir che si è ispirato a Calasetta per il romanzo Il mistero di Mangiabarche (edizioni E/O, 1997). Ogni estate artisti e scrittori arrivano nel borgo per eventi culturali: letture, presentazioni di libri e concerti di musica classica alla torre sabauda, settecentesca, o al MACC ,un museo di arte contemporanea europea con opere da Fontana a Veronesi, ai costruttivisti francesi. Non ci sono residence, vip, né euforie da Costa Smeralda. Le case in affitto non sono costose (circa 500 € a settimana per quattro persone) e per chi volesse acquistarle si trovano ancora abitazioni a 700 euro al metro quadro. Per cena, si assaggia la gastronomia sulcitana, un intreccio di materie prime che arrivano dalle coltivazioni vicine, dagli allevamenti e dalla pesca, come il tonno, i formaggi di pecora e il Carignano, vitigno antico impiantato ad alberello su sabbia. È una realtà piccola e di qualità all’insegna del bio il Carignano della cooperativa agricola Biomar (biomar.bio) prodotto da Massimo Pusceddu e Tessa Gelisio, ex conduttrice della trasmissione Mediaset
Calette e macchia mediterranea. Terra dalla lunghe spiagge, Sant’Antioco è l’isola degli amanti del mare
Pianeta Mare, che ha trovato qui il suo rifugio perfetto: “Il mare è da sempre nella nostra vita e professione. Una passione che ci ha portati a mettere radici sull’isola. Qui sono sopravvissuti vigneti centenari che solo la passione degli anziani ha portato avanti”. Il pesce migliore a Calasetta si gusta a La Perla,a pochi metri dal porto: la fregola sarda è fatta in casa, condita con il pescato del giorno, ottima anche la tagliata di mare. Per una cucina genuina, dall’orto alla tavola, c’è l’agriturismo Oasi Blu, che ospita anche in camere bianche e luminose. A mezz’ora d’auto, vale una visita il borgo medievale di Tratalias: case in pietra chiara, la cattedrale di Santa Maria di Monserrato del 1213 e la Locanda Monserrat di Maurizio Serra: l’atmosfera è speciale e il pesce ottimo.
SOLI, NEL FARO
Nella costa sudoccidentale della Sardegna, è un promontorio protetto da una riserva naturale. Si affaccia su alcune della spiagge più incantevoli dell’isola, lungo una litoranea che è un’infilata di curve tagliate nella roccia da Teulada fino a Cagliari, sorvegliata da torri spagnole e un faro. L’antica lanterna di Capo Spartivento, del 1864, è una guesthouse di lusso restaurata nel pieno rispetto dell’ambiente, con suite che uniscono design e arredi recuperati per il mondo. L’ospitalità è su misura: si sceglie l’ora della colazione, si concorda il menu con lo chef a pranzo e a cena. Ci sono poi una terrazza per spiriti contemplativi con la piscina a sfioro e la possibilità di raggiungere le spiagge di Chia. Le rocce di Capo Spartivento sono tra le più antiche della Sardegna, intorno si passeggia tra dune, ginepri secolari, lagune e fenicotteri. Si fanno escursioni guidate con Bitan (bitan.it), associazione che organizza adventure tour nei dintorni: dal coasteering, che unisce l’escursione e l’arrampicata, al canyoning e alle passeggiate verso luoghi poco conosciuti, come l’antico porto de sa Calarza, la spiaggia di Campo dei Lepuris e cala Antoni Areddu. Il resto è mare e silenzio: non serve altro.
Le rocce di Capo
Spartivento sono tra le più antiche dell’isola: attorno solo lagune, ginepri e fenicotteri