Altro che video, son viaggi di paura.
Parchi abitati da creature mostruose. Borghi e castelli stregati. Grotte e sentieri da vertigine. Avventure horror da vivere in famiglia. E il divertimento (reale) è assicurato
Tra parchi mostruosi e castelli stregati. Tutti insieme
Non bisogna temere di avere paura. Lo dicono psicologi dell’età evolutiva, insegnanti, pedagoghi (vedere il riquadro a pag. 142). Non si deve aver timore di parlarne, dei fantasmi dell’infanzia. Perché la paura è il bisogno naturale di imparare a gestire ansie e traumi oltre un quotidiano sempre più protetto, come sa ogni preadolescente davanti al primo horror visto senza il permesso di mamma e papà. Anzi, il gusto del brivido e dell’ignoto sono forse addirittura da tutelare in un’epoca in cui lo spavento e la cognizione del pericolo si banalizzano e astraggono in troppi videogiochi splatter e in brutture su YouTube. “La paura è un ottimo pretesto per stimolare la curiosità dei bambini”, spiega Cinzia Rando, autrice di Italia da... brivido! I 100 luoghi di streghe, fantasmi, segreti e misteri (Touring Junior, 2014, 14,90 €). “Anche i più spavaldi, sotto sotto, si intimidiscono nel trovarsi di fronte a qualcosa di minaccioso, pur avendo mamma e papà a portata di mano”. E allora, perché non stupire i figli con una destinazione ad alto tasso di tremarella? Mostri di pietra, spade nella roccia come quella di re Artù, cripte zeppe di mummie, paesi stregati e grotte per avventurarsi (quasi) al centro della terra: l’Italia è piena di luoghi unici e inaspettati, dove far provare anche ai più piccoli il brivido dell’inaspettato. Tutte meraviglie eccentriche da vedere prima che i figli diventino grandi, o troppo smaliziati, per giocare con certe emozioni. Ecco le destinazioni per restare a bocca aperta, immerse nella natura o tra le mura di borghi antichi, da scoprire con una gita in giornata, con una deviazione durante il tragitto o con un viaggio studiato apposta. A caccia di ricordi indelebili che aiutano a crescere. E fanno battere il cuore.
C’è un drago nel bosco
Si cammina in un bosco fitto, mappa alla mano, come in una grande caccia al tesoro. Poi, improvvisamente, ecco apparire, uno dopo l’altro, draghi alati, tartarughe giganti, orchi con il naso schiacciato, maschere infernali con la bocca spalancata e creature mitologiche bizzarre. Sono gli abitanti di pietra del sacro bosco di Bomarzo, il giardino rinascimentale nel Lazio che il principe Pier Francesco Orsini fece scolpire
lungo i morbidi terrazzamenti di un anfiteatro naturale, tra Viterbo e Orte. Nel XVI secolo i massi affioranti di peperino vennero trasformati in creature fantastiche che, oggi, appaiono come fantasmi nella vegetazione fitta. Ci sono inoltre una casetta pendente, dove si ha la sensazione di perdere l’equilibrio, e iscrizioni e simboli misteriosi di cui il parco è disseminato secondo uno schema in parte mai completamente interpretato (che conquistò Salvador Dalí, di passaggio nel 1948).
È all’aperto anche il parco della preistoria a Rivolta d’Adda (Cremona), a 25 chilometri da Milano, un bosco secolare con riproduzioni di dinosauri a grandezza naturale, collocati scenograficamente tra radure e stagni. Sembra di essere sul set di Jurassic Park: si passeggia lungo un percorso ad anello di quattro chilometri, con scene di lotta tra Velociraptor, branchi di plesiosauri che sbucano dall’acqua e tirannosauri alti come una casa di due piani.
A far rabbrividire sono l’altezza, la gravità e i paesaggi estremi lungo il sentiero di san Romedio, in provincia di Trento, scavato nella roccia. È uno dei più spettacolari d’Italia ed è accessibile a tutti. Elmetto protettivo in testa, ci si avventura tra le falesie a strapiombo, messe in sicurezza da barriere di legno, attraversando un canyon profondo, con panorami da vertigine sulle Dolomiti e sui meleti della Val di Non.
Tra mummie e streghe
Leggende spaventose e un’aura magica circondano Triora ,un borgo medievale sulle pendici di un monte del ponente ligure, dominato da un castello diroccato. In questo intrico di vicoli bui e archi di
A Milano si può trascorrere una notte al museo di storia naturale: il pathos è assicurato
pietra, la feroce caccia alle streghe del 1585 culminò in un processo che condannò 13 donne, rinchiuse in prigioni dai nomi sinistri, come la casa delle streghe (Ca’ de baggiure) e quella degli spiriti (Ca’ di spiriti), ancora esistenti. Le loro storie vengono raccontate nel museo etnografico e della stregoneria (nei sotterranei ci sono le sale più spaventose, con strumenti di tortura e i verbali dei processi), ma per immergersi nell’atmosfera misteriosa del borgo bisogna andare fino alla Cabotina, il casolare dove, si dice, le streghe si riunissero in frenetici sabba. E la sera si seguono i Ghost Tour, con gli attori che rievocano miti pagani, storie di peste, lupi mannari e stregoneria.
Si svolgono al calare delle tenebre anche le visite guidate notturne, studiate specificatamente per gli adolescenti, nella cripta di san
Sepolcro, tra i cunicoli della chiesa sotterranea più antica di Milano, aperta solo la sera. Un percorso tra i misteri custoditi nel sarcofago che i crociati avrebbero riportato da Gerusalemme.
Sono invece consigliabili solo a chi ha sangue freddo ed è incline al macabro, in stile famiglia Addams, le visite alle catacombe del seicentesco Convento dei Cappuccini di Palermo, un impressionante cimitero sotterraneo dove si cammina tra ottomila salme mummificate, vestite con gli abiti originali di due secoli fa, in piedi una accanto all’altra in un dedalo di corridoi.
Castelli e prigioni
La spada nella roccia esiste davvero e si trova proprio in Italia, nell’eremo di Montesiepi, a pochi chilometri da Siena. La leggenda risale al 1180, quando il cavaliere Galgano Guidotti decise di abbandonare i campi di battaglia per dedicarsi alla vita religiosa, conficcando la sua spada nella pietra, in modo che l’elsa sembrasse una croce. Attorno, lo scenario lascia a bocca aperta anche i più scettici, tra le mura gotiche, gli archi e le colonne dell’antica abbazia di san Galgano, che sorge accanto all’eremo, senza tetto e abbandonata da secoli, dove si entra per scoprire gli antichi simboli dei crociati dai significati ancora sconosciuti.
Aleggiano misteri anche sul castello Pallavicino ,a Varano De’ Melegari, una rocca del Duecento che si staglia su uno sperone di arenaria, dove si sentono quelli che sembrano i sospiri del fantasma di Beatrice Pallavicino, la nobildonna che lo abitava. La visita guidata include corti e saloni, camminamenti di ronda e un ponte levatoio, ma soprattutto la spaventosa prigione di Annibale Bentivoglio, protagonista di una rocambolesca evasione nel 1443, con l’aiuto di cinque compagni travestiti da pellegrini.
Sono ancora più tetre le prigioni scavate nella roccia viva della Rocca di San Leo, su un colle al confine tra Romagna e Marche, con le pareti delle celle cosparse di scritte incise dai carcerati. Quella, claustrofobica, dove
il conte di Cagliostro fu sepolto vivo dall’Inquisizione alla fine del Settecento è una tomba senza porta, collegata all’esterno solo da una piccola botola.
La città abbandonata
Incantevole quanto spettrale, Craco è una città fantasma nel cuore della Basilicata, dove si vive un’atmosfera da brivido, apprezzata da registi come Mel Gibson, che ha girato qui alcune scene del film La passione di Cristo (2004). Evacuata a causa di una frana nel 1963, si visita solo accompagnati dalle guide e armati di elmetto protettivo, avventurandosi su ripide scalinate di pietra per sbirciare nelle case, dove si scorgono sedie rovesciate, tavoli con tre gambe e camini neri di fuliggine. Tra stradine e cunicoli, si raggiunge la torre normanna, con una vista strepitosa sui calanchi.
Sembra uscito da un racconto horror il museo della tortura di San Marino, tra le volte di mattoni del sotterraneo di Palazzo Fattori, con una collezione di ordigni impressionanti. Oltre alle ghigliottine e alle cinture di castità, ci sono curiosità dai nomi inquietanti, come la gatta da scorticamento, i ragni spagnoli, la forcella dell’eretico.
Per i più piccoli è memorabile anche la notte tra gli scheletri del museo di storia naturale di Milano, dormendo nei sacchi a pelo a pochi centimetri da uno stegosauro o da un mammut. Proposte una volta al mese,
Visitare grotte e paesi fantasma, insieme ai genitori, ha anche una forte valenza pedagogica
le notti al museo sono animate con sorprese e cacce al tesoro a tema, dalla Dinosaur Night alla Skeleton Night, la più terrificante.
Grotte e vulcani
Gridolini di paura echeggiano nel lungo tunnel di roccia, fino a un mondo incantato di cavità oscure e stalattiti candide che sembrano sculture di neve. Nelle grotte di Frasassi, tra Ancona e Fabriano, nelle Marche, si perde il senso della misura entrando nell’abisso Ancona, scoperto nel 1971 e così grande da poter contenere il duomo di Milano. Dai 12 anni c’è un’avventura in più: scoprirla da soli, con uno speleologo.
Per i più coraggiosi, l’alternativa si trova in Campania, nelle grotte dell’Angelo di Pertosa, dove, dopo aver percorso un tratto di fiume sotterraneo su una barca, ci si addentra con le guide nel sottosuolo, fino a raggiungere l’immensa cavità che ospitava una colonia di migliaia di pipistrelli. Per qualche attimo viene spenta ogni luce e nel buio assoluto si ascolta il silenzio, interrotto soltanto dallo stillicidio.
Dalle profondità alle vette: al parco dell’Etna si prova il brivido di camminare su un vulcano attivo, sui sentieri che circondano i crateri. Uno spettacolo, con la simulazione iperrealistica di un’eruzione (adatta dai tre anni in su), all’interno della stazione di partenza per il rifugio Sapienza (a 1.900 metri), fra tremiti, lapilli virtuali e bolle di sapone. Si prosegue facendo trekking con le guide, sobbalzando per le lievi scosse che si percepiscono mentre si passeggia nel paesaggio lunare, su una distesa nera di lava solidificata. Quasi con il timore che i passi risveglino il sonno, alquanto leggero, del gigante.