I racconti del vino.
Incontri e dibattiti. Concerti e mostre. Installazioni d’arte e allestimenti digitali. Dentro (e dietro) una bottiglia c’è un mondo sorprendente. Scopritelo con noi
Arte, musica, incontri... Dentro e dietro una bottiglia c’è un mondo sorprendente
Un’ottima annata. Secondo le previsioni di Assoenologi (oltre quattromila professionisti), Unione italiana vini (500 aziende) e Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), il 2019 si sarà un annus mirabilis per la vendemmia: verranno prodotti 46 milioni di ettolitri (contro i 55 del 2018), con una qualità media alta e punte di eccellenza. Buone notizie per i produttori, ma anche per chi ama il vino e gli riconosce un importante valore sociale, culturale, economico. Secondo il Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2019 elaborato da Roberta Garibaldi, docente di Marketing, Economia e Impresa, Tourism Management all’università di Bergamo, il vino è un fattore importante di attrazione turistica. Il 56 per cento degli italiani in viaggio ha visitato negli ultimi tre anni un’azienda vinivinicola e il 44 per cento ha partecipato ad almeno un evento a tema; il 28 per cento ha pernottato in una struttura. Fra le preferenze degli enoturisti ci sono le aziende vitivinicole inserite in dimore storiche, gradite dal 77 per cento dei visitatori; le cantine a conduzione familiare (68 per cento); quelle di design (59 per cento). Le proposte più apprezzate? Degustazioni al tramonto, cene nei vigneti, vendemmie aperte ai turisti, trattamenti di benessere, attività artistiche e culturali. Secondo l’autrice della ricerca, “cambia il profilo di chi entra in una cantina e cresce il desiderio di nuove proposte e servizi che possano arricchire la visita di questi luoghi affascinanti”. Ecco alcuni suggerimenti per l’autunno.
CENACOLI CULTURALI E AGORÀ CONTEMPORANEE
Il vino è uno degli elementi su cui si fonda la civiltà occidentale: è storia, identità, cultura. Attraverso una coppia di nettare gli eroi di Omero pregano, stipulano accordi, danno ospitalità (ricco di informazioni e curiosità è il libro di Laura Pepe, Gli eroi bevono vino, Laterza, 2018). Alcuni enoimprenditori affiancano all’attività commerciale la promozione di eventi culturali. In Veneto, nella campagna veronese di Fumane, nel cuore della Valpolicella, dove nasce il prezioso Amarone, Villa della Torre è una dimora tardorinascimentale progettata da Giulio Romano, in servizio presso i Gonzaga di Mantova (proprio dal 6 ottobre la città lombarda gli rende omaggio, vedere la rubrica Arte a pag. 17), e Michele Sanmicheli, attivo alla corte papale e a Venezia. Ispirata alla domus antiqua romana, ha elementi architettonici raffinati: il peristilio, la peschiera, i quattro scenografici camini-mascheroni del decoratore Giovan Battista Scultori, un tempietto a pianta ottagonale e un bucintoro (un ninfeo in cima a una collina) dedicato a Giove Ammone. Marilisa Allegrini, che guida il gruppo di famiglia, l’ha acquistata dieci anni fa, ne ha fatto la sede di rappresentanza per l’azienda e ha ricavato dieci stanze per gli ospiti, la più raffinata delle quali è la suite Veronica Franco, intitolata a una poetessa e cortigiana veneziana del XVI secolo.
Villa della Torre è anche un cenacolo contemporaneo che recupera la vocazione originaria: nel Rinascimento la dimora fu luogo di incontri culturali, riflessioni filosofico-religiose, otium (i dogi della Serenissima organizzavano qui le loro feste). Dopo aver ospitato, lo scorso maggio, il filosofo Massimo Cacciari (Noè e Dioniso: l’origine del vino) e a luglio la storica Giulia Sissa (L’eros nel mondo antico), il 7 ottobre è in programma una conferenza sull’architetto Giulio Romano e il 29 ottobre la cerimonia di assegnazione del premio annuale Allegrini. L’arte di mostrare l’arte, assegnato ad Arte Sella, il museo di installazioni en plein air nei boschi di Borgo Valsugana (Tn). “Il vino che produciamo è un’eccellenza,
ma ciò che ci rende imbattibili, anche nel confronto con l’estero, è la capacità di inserire la nostra attività in un contesto culturale che conquista il pubblico”, spiega Allegrini.
Fare di una cantina un’agorà contemporanea, un luogo di confronto e riflessione: è l’obiettivo di Guido Berlucchi, azienda della Franciacorta, il territorio collinare fra Brescia e l’estremità meridionale del lago d’Iseo, in Lombardia, celebre per lo spumante. Si chiama Academia Berlucchi - Il Circolo Virtuoso del Sapere il progetto che si inaugura sabato 5 ottobre, con un incontro a Palazzo Lana, a Borgonato, dedicato al tema dei Territori sostenibili. Personalità di discipline differenti, dal critico Vittorio Sgarbi alla chef Antonia Klugmann, da Francesco Morace, fondatore di Future Concept Lab, al divulgatore Mario Tozzi, dialogheranno sui temi legati alla sostenibilità, alla cura del territorio e all’innovazione (incontro aperto al pubblico previa registrazione sul sito berlucchi.it/academia). Come spiega Cristina Ziliani, fra le responsabili del progetto, “vogliamo stimolare momenti di riflessione e di incontro con menti che abbiano un pensiero originale su temi apparentemente lontani da quelli di un’azienda che produce vini, ma che possono diventare fortemente ispiratori. Anche il nostro impegno per l’arte porta a una visione del mondo sostenibile, perché la bellezza insegna a valorizzare il territorio in cui ci troviamo”.
MECENATI DELL’ARTE
Proprio l’arte è uno dei territori privilegiati di dialogo per il mondo del vino. L’esempio più celebre è quello del Castello di Ama, nel Chianti senese: fra degustazioni e soggiorni si ammirano le installazioni di Daniel Buren, Chen Zhen, Michelangelo Pistoletto, Anish Kapoor, Louise Bourgeois e altri maestri del contemporaneo. Sempre in Toscana, nel Chianti classico, la famiglia Antinori promuove Antinori Art Project: dallo scorso 26 giugno nella collezione permanente è entrata l’installazione Untitled dello statunitense Sam Falls. Nella cantina ipogea appare una grande tela lunga quasi cinque metri, cosparsa
di pigmenti a secco, che Falls ha lasciato tra le vigne: il sole, la pioggia, l’umidità, la caduta spontanea di foglie e arbusti l’hanno trasformata in un grande dipinto ambientale, come appare al visitatore che scende lo scalone.
In Piemonte, compie 20 anni la Cappella del Barolo, un rudere che la famiglia Ceretto aveva acquistato nel 1970 all’interno del vigneto Brunate, nel cuore della docg Barolo. Nel 1999 gli artisti Sol Lewitt e David Tremlett lo hanno trasformato in un’iconica opera, a cui sono seguiti altri due interventi nelle cantine del gruppo: il Cubo, struttura high-tech in vetro e acciaio a Castiglione Falletto (Cn), e l’Acino, una sala trasparente ed ellittica nella tenuta di Monsordo Bernardina, ad Alba. Nei paesaggi vitivinicoli di Langhe-RoeroMonferrato, patrimonio Unesco dal 2014, merita di essere visitato anche l’Art Park La Court, a Castelnuovo Calcea, dove crescono vigneti da cui si ricava Barbera. Qui arte, paesaggio e vino dialogano in una realtà di Land Art molto suggestiva. Il parco accoglie sculture di Emanuele Luzzati, Ugo Nespolo, Giancarlo Ferraris, Chris Bangle e ogni anno promuove eventi, mostre, appuntamenti culturali dedicati a personaggi piemontesi e italiani, oltre a degustazioni dei vini dell’azienda Michele Chiarlo, proprietaria della struttura.
Anche le cantine del gruppo Planeta , in Sicilia, sono diventate presìdi di attività culturali e ricreative sull’isola. Oltre allo Sciaranuova Festival, teatro open air che dal 2015 si celebra ogni estate nei vigneti sulle pendici dell’Etna, nella tenuta di Passopisciaro sull’Etna, dallo scorso 29 giugno si può ammirare Ettore Majorana, installazione site specific, lunga 20 metri, realizzata dal collettivo parigino Claire Fontana nell’ambito del progetto Viaggio in Sicilia, nato nel 2004, che prevede di dare ospitalità, durante il periodo della vendemmia, a un artista nelle tenute del gruppo, con l’obiettivo di dare vita a un’opera che arricchisca la collezione.
Gli amanti delle contaminazioni fra vino, musica e gastronomia possono segnare in agenda il Jazz & Wine of Peace 2019, un’importante rassegna in programma dal 23 al 27 ottobre nel Collio friulano e sloveno: il teatro di Cormòns, le cantine vinicole, le aziende agricole e le dimore storiche del territorio ospitano 25 concerti con stelle del jazz internazionale (Bill Frisell, Diane Reeves, John McLaughlin, Cross Current Trio) e talenti emergenti. A seguire, degustazioni di vini (info e prevendite: controtempo.org, cell. 347.44.21.717).
TREKKING, CACCE AL TARTUFO, CENE DEL MISTERO
Cambia anche l’ospitalità tradizionale. In Alto Adige, sotto la denominazione Vinum Hotels si riuniscono 29 strutture a conduzione familiare
Arte, dibattiti, musica: le cantine diventano centri di innovazione, sperimentazione, incontro fra saperi
che propongono agli ospiti approfondimenti ed esperienze sensoriali. Nello Schloss Hotel Korb di Missiano-Appiano, un bunker bellico che contiene botti di rovere e bottiglie impilate, è un luogo per degustazioni, letture, concerti, performance artistiche. A Loazzolo, fra le Langhe e il Monferrato, Forteto della Luja “dal 2007 fa parte di un’oasi Wwf e custodisce una ricca biodiversità”, spiegano Giovanni e Silvia Scaglione. “Per sottolineare il legame con l’origine rurale dell’azienda, in occasione del termine della vendemmia, a ottobre, ospitiamo da qualche anno il premio Amici della nostra Terra, conferito ad associazioni culturali e giornalisti che si sono impegnati nel rilancio della cultura contadina”. In Franciacorta, a Ome (Bs), sorge l’azienda agricola Al Rocol. Per Gianluigi Vimercati Castellini, una laurea in economia agraria con una tesi sull’integrazione fra agricoltura e turismo, “il vigneto è da vivere”. Per questa ragione i 34 ettari terrazzati della tenuta sono stati mappati per costruire percorsi interessanti da un punto di vista paesaggistico o sportivo. Come ogni trekking che si rispetti, esistono delle tappe da rispettare e in cui concedersi un breve riposo. Ma la pausa in questo caso è del tutto speciale: ad attendere i trekker c’è una degustazione guidata di Franciacorta, di tipologia diversa da sosta a sosta. A Orbetello (Gr), nell’antica Fattoria La Parrina, “organizziamo incontri con i butteri della Maremma e con i pescatori locali, ma anche lezioni per fare il formaggio e incontri con scrittori”, spiega Franca Spinola. A Fratte Rosa, nell’entroterra pesarese, c’è l’azienda Terra
Il mondo del vino si apre alle tecnologie multimediali per rendere più appagante l’esperienza e la visita
Cruda: da provare il vino da uve Garofanata, un’aromatica rarità che ben si sposa con il tartufo bianco, un’altra raffinatezza della zona. “Da metà ottobre e sino al termine del periodo di raccolta, grazie alla collaborazione con un cercatore locale di tartufo, i nostri ospiti possono partecipare alla caccia al tartufo”, aggiunge Maria Vittoria Avenanti. La ricerca del prezioso tubero è proposta anche agli ospiti del castello di Montegiove, sulle colline intorno a Montegabbione, tra Orvieto e il lago Trasimeno, in Umbria. Si organizzano inoltre visite guidate alla vicina Scarzuola, la città ideale costruita dall’architetto Tomaso Buzzi. Al castello di Semivicoli (Ch), in Abruzzo, dimora del XVII secolo della famiglia Masciarelli, i visitatori possono partecipare alle Cene con mistero, serate conviviali nelle sale dell’antica residenza baronale, in cui gli ospiti devono risolvere un enigma.
ESPERIENZE VIRTUALI
Realtà aumentata, intelligenza artificiale, ologrammi: l’innovazione tecnologica entra in cantina e nascono esperienze digitali, per conquistare soprattutto i millennial. In Toscana, a Castagneto Carducci ,il Museo sensoriale e multimediale del vino, aperto nel 2017, racconta la storia della bevanda, dagli Etruschi a oggi, con effetti speciali e ologrammi, in un allestimento firmato dallo scenografo Dante Ferretti (tre Oscar, uno per Hugo Cabret ).A Priocca (Cn), nelle terre del Roero, Wine Experience èun percorso interattivo e ludico inaugurato l’anno scorso da Mondodelvino Spa. L’ambiente più divertente è la sala dei sensi, per imparare a conoscere le caratteristiche organolettiche di un prodotto attraverso video, installazioni, giochi interattivi. Ultima tappa, il wine shop vero e proprio, perché l’esperienza virtuale sarà anche piacevole, ma nulla appaga come un buon calice. Lo pensava Salvador Dalí: “I veri intenditori non bevono vino: degustano segreti”.
La “camera con vigna” non basta più. I visitatori chiedono di essere protagonisti e approfondire le loro conoscenze