Takayama, l’anima immortale del Giappone
Borgo di montagna della prefettura di Gifu, Takayama incarna l’anima immortale del Giappone. Arrivarci da Tokyo permette di cogliere la distanza fra la modernità più eccitante e una dimensione di raccoglimento, silenzio, vuoto. Che è elemento essenziale della filosofia taoista. Noi siamo fatti di vuoto: se riportassimo la struttura dell’atomo alle nostre dimensioni, il nucleo sarebbe grande come un granello di sale sul pavimento di una cattedrale e gli elettroni gli ruoterebbero intorno all’altezza del colmo. Quella sensazione che già si insinua passeggiando nel centro storico di Takayama diventa illuminazione raggiungendo il complesso templare sulla collina, arroccato intorno a un Ginkgo millenario. Qui, sulla porta di un piccolo tempio taoista, c’è un cartello con la scritta: please, enter. Dentro, solo vuoto, buio, silenzio. Sull’altare spoglio, un vaso con rami di ciliegio in fiore è incorniciato da un grande pino dipinto a china. Ecco l’essenziale: il ritorno all’origine naturale, all’accoglienza, alla riflessione. Al vuoto come antidoto al troppo pieno – parole, immagini, impegni – di giornate spesso convulse. Uno spazio che consente la comprensione: della nostra provenienza, del nostro percorso, del nostro destino. Utile, dunque. “Con una zolla d’argilla si dà forma a un vaso: questo vuoto nel vaso ne permette l’uso”, si legge nel Tao Te Ching, scritto in Cina oltre duemila anni fa. Una lezione da recuperare. japan.travel/it