Si sfiora il cielo
ADLER LOUNGE
Tre suite a 2.500 metri, con vista su 60 vette del Parco nazionale Alti Tauri: si raggiunge in funivia da Kals am Glossglockner Indirizzo: Hausnummer 81, Kals am Glossglockner | Tel. 0043.48.76.82.33.250 (per prenotare i massaggi al Gradonna: tel. 0043.48.76.82.000) | Web: adlerlounge.at Prezzi: doppia in mezza pensione, 280 €
La luce è abbagliante, anche grazie ai tracciati che si dipanano dall’albergo, privilegiati dal sole. Il carosello bianco offre 140 chilometri di piste, 15 itinerari di scialpinismo, l’Espace Adrénaline, con uno dei più vasti snowpark (100 mila metri quadrati) della Svizzera romanda. La meraviglia vicina è Plaine Morte, incredibile ghiacciaio a superficie piatta, a 2.927 metri. Si raggiunge con gli impianti (cabinovia e funivia) per godersi il panorama fino alla Valle del Reno, sui profili delle Alte Alpi, dal Mischabel al Monte Bianco, al Cervino. Conoscono bene questa gran vista gli sportivi che salgono per una ciaspolata, per una corsa in slitta trainata dai cani, per fare fondo con l’ebbrezza di sfiorare i tremila. E gratificarsi con le sette varianti di fonduta al ristorante in cima, Plaine Morte. Vita sportiva, ma poi si torna al comfort accogliente dell’albergo, per una sauna rigenerante, seguita da un massaggio pensato proprio per chi torna dalle piste, come il Ma-Uri, che scioglie le tensioni. Prima di una cena di carne o pesce in cui si apprezza l’uso sapiente di aromi ed erbe, come la vinaigrette alle rose selvatiche. Assaporando anche il panorama.
Dalla Svizzera al Trentino. Il percorso ambito da tutti gli sciatori è la mitica Sellaronda ,il Giro dei quattro passi (Pordoi, Sella, Gardena e Campolongo) riaperto dal 5 dicembre: 40 chilometri (26 con gli sci ai piedi) di tracciati, anche per i meno esperti, che si sviluppano attorno al gruppo del Sella, attraverso le valli Gardena, Badia, Fassa, Arabba. Sul circuito, a 2.225 metri, il Rifugio Salei è da sempre l’indirizzo dei supersportivi, anche dopo la sua conversione al design nelle 11 camere e negli spazi comuni che guardano sulle cime innevate di Sella e Marmolada . Un wellness hotel sulle piste che accoglie gli appassionati dello scialpinismo con il calore di un bagno turco e della piscina coperta. Per poi passare agli aperitivi nella lounge dell’après-ski,
prima di ordinare la specialità del ristorante, gnocchetti alla farina di noci con ragù di cervo. Sarà intensa anche la festa di Capodanno, cenone e musica con dj. L’indomani si riprende il puro divertimento sulla neve, allo Snow Park Piz Sella (con scuola di sci e snowboard), sotto il Sassolungo, o sulle infinite piste (1.200 chilometri) del Dolomiti Superski, che quest’inverno ha ampliato gli impianti in sei stazioni e perfezionato i sistemi di innevamento programmato. È collegato a questo comprensorio, il più esteso al mondo, lo Zallinger, altro rifugio storico (1854) restaurato nel segno del design. È in Alto Adige, ai 2.054 metri dell’Alpe di Siusi. Non c’è la tv, i collegamenti wi-fi sono incerti. Ma è sicura la neve per una corsa in slittino (lo forniscono loro), per scoprire il paradiso dello scialpinismo al Sasso Piatto. Altro indirizzo per chi vuole svegliarsi presto, fare una robusta colazione montanara e infilare gli sci sulla porta: gli otto chalet del Graziani Lodge & Chalets (2.080 metri) a Plan de Corones, 120 chilometri di piste collegati alla Sellaronda e al comprensorio di Sesto. Sono chalet tradizionali con qualche dettaglio particolare, come l’acqua sorgiva che sgorga dalla ciasa (baita) Grazia (graziani. bz; da 210 a 350 € in mezza pensione).
Fuoripista? Il sogno degli appassionati è la ski area Passo del TonaleGhiacciaio del Presena, tra i 1.900 e i 3.000 metri, dove si misura la propria abilità sul Canale del Diavolo. Ma i 100 chilometri di piste del Tonale sono una palestra meno ardita per chi apprezza neve e silenzio del primo mattino lungo le leggendarie Paradiso (nera, tre chilometri) o la Presena Ponte di Legno (undici chilometri, nera e rossa). Le notti in quota si trascorrono ai 2.753 metri del rifugio Capanna Presena, rinnovato tre anni fa, con otto suite in legno e pietra, sulla stazione intermedia della cabinovia. Il ghiacciaio
si ammira dalle vetrate della piscina-idromassaggio in pietra lavica. La novità sono le tre stanze-igloo costruite per ospitare chi torna dai concerti del Festival Ice Music d’inizio gennaio, eseguiti con strumenti musicali di ghiaccio.
SAUNA NORDICA E DESIGN LAPPONE
Il Vitalpina Hotel Icaro è stato il primo albergo a impatto zero sull’Alpe di Siusi, certificato Eu Ecolabel. Niente auto, è a 1.910 metri e a dieci minuti dal carosello dei fondisti: 80 chilometri di piste dove si allenano le squadre nazionali. Una volta alla settimana i proprietari accompagnano gli ospiti in escursioni. Le 22 camere sono ricche di colori e opere di arte contemporanea. Un albergo del benessere, con la Spa Vitalpina, la piscina a 30 gradi (anche nuoto controcorrente), una seconda riscaldata all’esterno dove
Dopo una giornata sugli sci, Spa e
trattamenti per distendere i muscoli e rilassare il corpo
immergersi guardando le cime di Sassolungo, Sciliar, Sella. Il plus della Spa sono i trattamenti calibrati per gli sportivi. Come il massaggio lento a schiena e gambe con estratti di ginepro e mela; quello per distendere i muscoli con impacchi al fieno montano. Il cibo è all’insegna della tradizione: vini di piccoli produttori, canederli, risotto al pino mugo con un carpaccio di manzo speciale, perché acquistato da un contadino che alleva la razza giapponese wagyu.
Protagonisti: architetti altoatesini (per le undici suite), carpentieri valtellinesi e lapponi per costruire il lussuosissimo Sunny Valley Kelo Mountain Lodge, senza cemento. Solo vetro, pietra e legno Kelo, dai pini polari che in Finlandia si tagliano alla fine del ciclo vitale di duecento anni. Il patron, Beppe Bonseri, ex manager di Alberto Tomba, ha chiamato una squadra di sami lapponi per realizzare il suo miraggio a 2.700 metri, a dieci chilometri da Santa Caterina Valfurva. Anche la sauna guarda ai riti nordici: è una casetta nel bianco, ma dopo il calore ci si tuffa nella neve. Così nella Spa: hammam, sauna finlandese prima di scegliere tra il percorso Purify, per eliminare tossine, o Excite, per recuperare energia.
FONTINA E PAPPARDELLE
Saveurs du Val d’Aoste è un marchio che certifica le eccellenze della ristorazione e garantisce la filiera. Riconoscimento ottenuto da Cré Forné, belvedere sulla Val d’Ayas e il Rosa, a 2.020 metri sopra Champoluc .Sele18 camere strizzano l’occhio al design di montagna, il ristorante ha il sapore delle vecchie osterie, con tavoli e persino sottopiatti di legno scuro. Menu valdostano, ma il valore aggiunto sta negli ingredienti, di piccoli produttori valligiani. Formaggi? Tome, e la fontina d’alpeggio dell’azienda agricola Duclos, a Gi
gnod, ingrediente principe della seupa valpellinentze, insieme a pane raffermo e verza. Le farine non sono tutte uguali, macinate in posti diversi quella per il pane e quella per la polenta. Pasta, pappardelle, gnocchi sono fatti a mano. E la tartare di pezzata rossa valdostana è tagliata a coltello. Cucina robusta, studiata per dare energia ai fan del fuoripista, nei boschi e in alta quota; con la nuova funivia si vola sotto le cime a 3.200 metri. Alla reception si ritira lo skipass, poi si infilano gli sci e via sui 180 chilometri del Monterosa Sky (vedere servizio a pag. 166).
Dalla Valle d’Aosta al Monte Cavallo, sopra Vipiteno, per affittare gli Stern Chalet, comodi e contemporanei, a 1.924 metri, vicino a uno dei più lunghi (dieci chilometri) tracciati da slittino dell’Alto Adige, aperto di sera due volte alla settimana, insieme agli impianti, alle piste illuminate, ai ristoranti dei rifugi. Gli chalet sono per coppia o per famiglie; si può cucinare, ma a 30 metri c’è la Sternhutte, baita degli anni Venti rimodernata, dove gustare zuppa di vino con crostoni alla cannella, trota con filetti d’arancia, ravioli di radicchio e ricotta, gelato alle erbe (del giardino). Tutto artigianale, persino il sapone negli chalet, alla stella alpina.
IN COPPIA, LONTANO DA TUTTO
Fuga romantica? A 2.500 metri, nel Parco nazionale Alti Tauri, 1.800 chilometri quadrati di vette e di foreste silenti. L’emozione è il viaggio. Dalla Val Pusteria al confine del Tirolo austriaco, fino alle oltre 200 cime che sfiorano il cielo, svettando ai 3.000 (e più) metri degli Alti Tauri. Il consiglio è di allungare il percorso imboccando la strada alpina del Grossglockner, candidata a Patrimonio Unesco: 48 chilometri e 36 tornanti nell’incanto dei boschi innevati. Destinazione Kals, classico villaggio austriaco con i fiori sulle balconate anche in inverno. Per salire con gli impianti ai 2.500 metri
dell’Adler Lounge. E restare senza fiato davanti alla sfilata di cime sopra i tremila, dominate dal Grossglockner, 3.798 metri, la più elevata dell’Austria. L’Adler Lounge è un nido di vetro, design, arte contemporanea, dove isolarsi in tre suite con bagno turco o sauna a raggi infrarossi. Da scegliere per staccare la spina e per la buona cucina: ottimi gli spätzle (gnocchetti) al formaggio grigio di montagna. Con gli sci (110 chilometri di piste) si può scendere (40 minuti, se si è provetti) fino al Gradonna, ecohotel della stessa proprietà dell’Adler Lounge, con Spa di tremila metri quadrati, e provare i massaggi con cosmetici a base di acqua di fonte ed erbe alpine.
Le vette della Plose, oltre i 2.500 metri, i boschi Palmschoss, sopra Bressanone: è la location dell’Odles Lodge, a 1.800 metri, quattro chalet con arredi dai toni riposanti, vetrate sulle Dolomiti, e, di sera, sul firmamento che pulsa di stelle perché non c’è inquinamento luminoso. Anche i servizi rendono l’Odles un luogo magico. Le provviste di bontà altoatesine nei lodge, la ricca prima colazione con succhi naturali, marmellate, formaggi locali. Ci sono una piccola Spa e la cantina dove ci si serve di vini (si paga alla fine); il concierge esaudisce ogni desiderio, dai maestri di sci alle guide alpine.
È progettato per evasioni romantiche lo Chalet Levissima Bormio 3000, in Lombardia. Il numero indica l’altitudine, tra le montagne del Parco nazionale dello Stelvio, di fronte a Cima Piazzi. Costruito a impatto zero, con materiali di bioarchitettura, fa parte di un progetto di acqua Levissima (che sgorga qui) in difesa dei ghiacciai e delle comunità locali. È la suite più elevata d’Europa, per due persone, camera, soggiorno, terrazza e vetrate per non perdere di vista vette e cielo stellato. I servizi (e i prezzi) sono da cinque stelle. Si può prenotare, lassù, una cena gourmand, un massaggio emozionale di coppia, la ciaspolata con le guide alpine. E divertirsi sui tracciati di Bormio Ski .O, una volta nella vita, decidere di non fare niente al cospetto delle montagne.