LARGHE VEDUTE
Sono oltre 90, in gran parte in Piemonte, le grandi panchine che stanno popolando alcuni tra i più bei punti panoramici del Paese. La prima, tutta rossa, è sorta nel 2010, sul terreno della Borgata a Clavesana, nel Cuneese, per opera di Chris Bangle, architetto americano che oggi vive e lavora qui. L’idea, fra la Land Art e il marketing territoriale, è che queste enormi strutture, familiari ma fuori scala, siano un invito ad arrampicarsi, sedersi e tornare un po’ bambini, ad ammirare paesaggi familiari con una prospettiva nuova. La loro massima concentrazione è in Alta Langa (nella foto sopra, la Big Bench di Vezza d’Alba, Cn), dove sono previste nuove installazioni nel 2021, ma se ne avvistano anche in Trentino, nel cuore della Toscana (e, all’estero, in Scozia).
Le panchine giganti sono finanziate da donazioni private. I disegni e le tecniche di costruzione continuano a essere forniti da Chris Bangle, a condizione che l’installazione sorga in punti panoramici, accessibili a tutti, per divenire esperienza collettiva e luogo di incontro. Soprattutto, in ogni località, il simbolo della panchina segnala un’area al visitatore, indica l’avvio di un progetto di censimento, sostegno e pubblicità delle culture locali, dei saperi artigiani e delle eccellenze enogastronomiche. “Un segnale di energia positiva”, spiega Bangle, che oggi sogna di vederne una in ogni area di crisi o svantaggiata del pianeta. La mappa delle panchine italiane, con le coordinate geografiche, è su bigbenchcommunityproject.org . Luca Sartori