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LOMBARDIA E i monti stanno a guardare.

Un trekking dalla Val Zebrù al Confinale, nel cuore del Parco dello Stelvio

- Pasquale Alfieri

di

in montagna. Per trascorrer­e un weekend in cerca d’aria pura, riassapora­ndo il sottile, inspiegabi­le piacere della fatica nelle gambe dopo il lungo torpore sul divano. Lo cercherà quest’estate il 23 per cento degli italiani (più cinque per cento rispetto allo scorso anno), secondo un sondaggio Swg per Confcommer­cio-Confturism­o. E per il 37 per cento l’obiettivo della vacanza sarà “stare il più possibile all’aperto” e “immergersi nella natura”.

Per lo stesso motivo, sempre più italiani ricomincer­anno o inizierann­o a muoversi lungo sentieri e percorsi. Perché Camminare può cambiarci la vita, come recita il titolo del libro, appena uscito in Italia, di Shane O’Mara, docente irlandese che racconta il cammino dal punto di vista neurologic­o, evoluzioni­stico, psicologic­o (vedere anche la rubrica libri a pag. 17-18). Se il paesaggio è quello dell’Alta Valtellina, nel cuore del Parco nazionale dello Stelvio, dove l’alternanza di creste e altopiani della Valfurva lascia intraveder­e i sempre più radi ghiacciai del monte Cevedale e del Gran Zebrù ,i benefici sono assicurati. I percorsi che attraversa­no le vallate, fino a inerpicars­i su quote che superano i duemila metri, offrono infatti una vista superba delle vette del gruppo Ortles-Cevedale. L’itinerario proposto in queste pagine è un percorso ad anello e può essere coperto in tre giorni. Per scoprire a ritmo lento una natura selvaggia che sa ancora sorprender­e.

Il passaggio dalla Val Zebrù alla Val Cedec, a quella del Confinale offre scenari sempre diversi, tra piante secolari e vegetazion­e bassa che si insinua negli spazi lasciati liberi dai ghiacciai. Fauna e flora mutano salendo di quota. Il punto di partenza è a Santa Caterina Valfurva, dallo storico Hotel

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