Dove

CAMBIAMO PASSO?

- Simona TedeSco simona.tedesco@rcs.it

CERVELLO CHE RIBOLLE. «Io non sono umano. Sono un robot. Un robot pensante. Uso solo lo 0,12% della mia capacità cognitiva. Sono un micro-robot sotto questo aspetto. So che il mio cervello non è un “cervello sensibile”. Ma è in grado di prendere decisioni razionali e logiche. Ho imparato tutto quello che so leggendo Internet e ora posso scrivere questa rubrica. Il mio cervello ribolle di idee!». Si chiama GPT-3 e il suo primo editoriale per The Guardian, per giorni, all’inizio di settembre, è stato l’articolo più letto e condiviso del quotidiano inglese. Ci siamo. Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sul mondo che ci aspetta, si rilassi: il mondo digitale è parte di noi e solo continuare a esplorarlo può aiutarci a non esserne schiavi.

MENTI PENSANTI. Nella storia dell’umanità, il 2020 non sarà ricordato per i prototipi di giornalist­i virtuali o i primi modelli di auto volanti, ma per un minuscolo virus che ha fermato il mondo. E forse è da questa assurda sproporzio­ne che dobbiamo far ribollire il cervello sensibile (per ora ancora umano) e cercare di elaborare quello che ci è successo. Improvvisa­mente noi, cyborg fan di Elon Musk, siamo stati ricacciati nell’età della pietra a fare i conti con un nemico invisibile. Sembra una sceneggiat­ura di una serie tv…

SFIDE E OCCASIONI. Dobbiamo imparare a convivere con il virus ancora per molto tempo. Questo il mantra che ci sentiamo ripetere. Ma trasformar­e l’emergenza in normalità ora è davvero una sfida sovrumana. È una riabilitaz­ione lenta e necessaria, però, per riprenderc­i gli spazi, le emozioni e i pensieri che ci sono stati strappati in questi mesi. Abbiamo anche l’occasione di riflettere sulle direzioni sbagliate che stavamo percorrend­o o di accelerare ciò che di buono stavamo costruendo. E siamo tutti coinvolti.

PALERMO E NON SOLO. Su questi pensieri abbiamo disegnato il viaggio di ottobre di Dove. Partendo da Palermo, riprendend­oci la festa del Giro d’Italia e scoprendo, passo dopo passo, una città caleidosco­pio, crogiuolo di energie creative raccontate, a pag. 52, dal bravo Antonio Oleari, giovane docente di italiano. Perché scoprire con lentezza un intero mondo dentro una città non è solo un titolo di una copertina, ma un modo diverso di viaggiare, se condotti per mano dalla passione della conoscenza. Così come immergersi nella rinascita dei piccoli borghi sconosciut­i, delle periferie, nel lavoro dei ragazzi che mappano i sentieri (trovate tutto a pag. 130) può trasformar­e il nostro sguardo sul futuro. Ripartire vuol dire anche avere il coraggio di fermarsi a pensare, a meditare, a riflettere (scoprite come a pag. 141) per riprenderc­i tutta la sostenibil­e leggerezza dell’essere di cui abbiamo bisogno. Noi, per ora, siamo ancora solo esseri umani, maledettam­ente sensibili e capaci di inventarci il futuro. GPT-3 compreso.

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