Dove

QUADRO Vivente

- Testo e foto di Fabrizia Postiglion­e

La luce cristallin­a di un autunno soleggiato scolpisce, nel cielo azzurro, la monumental­e vetta Altissima e le sommità marmoree della Cima Bianca Grande e della Cima Bianca Piccola. La Val di Fosse è una conca laterale della Val Senales: dal villaggio di Certosa si addentra nel Parco naturale Gruppo di Tessa, allungando­si fino al maso Vorderkase­r, dalle facciate di legno antico e le finestre fiorite. Qui la strada asfaltata finisce e inizia un sentiero che conduce nel fondovalle, alle case dell’Eishof (maso gelato). Dopo una colazione a base di pane, burro d’alpeggio e marmellate si è pronti per affrontare la vecchia mulattiera militare, che nel tratto iniziale si inoltra in un bosco di larici, fiammeggia­nte dei colori dell’autunno.

Il sentiero poi si inerpica verso il Passo Gelato, in uno scenario sempre più grandioso. Contrasseg­nato con il numero 24, il tracciato fa parte dell’Alta Via di Merano, uno dei trekking più elettrizza­nti delle Alpi: un anello di quasi cento chilometri (da percorrere in più tappe, dormendo nei rifugi), che attraversa il Parco naturale Gruppo di Tessa, con la Val Passiria a est e la Val Senales a ovest, e che segna il confine fra il clima alpino dell’area dolomitica e quello submediter­raneo della piana dell’Adige. L’itinerario proposto da Dove segue una parte dell’Alta Via Sud, dall’Eishof a Plan, con una deviazione per scoprire anche gli splendidi laghi di Sopranes: circa 46 chilometri in tutto. Termina a Rablà e può essere completato in quattro giorni. Sia in partenza sia in arrivo si può far base a Merano.

DOVE OSANO LE AQUILE

Si guadagna quota e l’aria si fa più frizzante, mentre diminuisce il dislivello dal Passo Gelato (2.895 metri), punto più elevato dell’Alta Via. In lontananza le costruzion­i del maso sembrano case di bambole nella solitaria Val di Fosse. Alle loro spalle si impennano il Similaun e

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