Ora è davvero perfetto.
Il sole è ancora caldo, l’acqua un po’ più blu, la folla se ne è andata. Dal Lazio a Pantelleria, le idee per un tuffo fuori stagione
Dal Lazio alla Puglia, da Capri a Pantelleria e alla Calabria, mete per un tuffo fuori stagione
Èvicino. Sempre a disposizione senza prenotare, partendo dalla città anche all’ultimissimo minuto per un weekend. È sicuro. Senza folla e dopo che si è spenta anche l’ultima eco della movida. Al sole di autunni sempre più caldi, negli ultimi anni, su acque più tiepide e pulite, e con prezzi da bassa stagione. Il mare d’ottobre non è più solo la divagazione di qualche spirito contemplativo e di un pugno di windsurfer in muta. È una possibilità. Per chi ha lavorato tutta l’estate, per chi cerca lo smart working creativo. Dal Lazio a Pantelleria, ecco le proposte selezionate da Dove.
TRA GAETA E SPERLONGA: TREKKING E CALAMARI
È il mare cantato da Omero nell’Odissea. Per questo la chiamano Riviera di Ulisse. Un litorale, a sud della capitale, protetto dalle montagne, che già ai tempi dell’antica Roma affascinava i bagnanti con le sue colline digradanti verso il blu intenso. Tanto che proprio qui, nel 14 dopo Cristo, l’imperatore Tiberio, succedendo ad Augusto, scelse la spiaggia perfetta dove erigere una delle sue ville più sontuose, maestosamente decorata e lunga oltre 300 metri.
Tra storia e mitologia si gode l’ultimo mare tuffandosi tra Gaeta e Sperlonga, in una delle famose Sette Spiagge, come vengono chiamate. Piccoli paradisi di sabbia bianca, come l’Ariana, la spiaggia di San Vito o quella dell’Arenauta, o baie chiuse da scogli a picco sul mare, come Quaranta Remi.
A Gaeta la giornata perfetta può cominciare da Paittè, il nuovo, divertente locale affacciato sul bagnasciuga vicino alla spiaggia di Serapo. Qui le giovanissime Cecilia e Ludovica Magliozzi accolgono con colazioni all’americana a base di smoothies, pancake, avocado toast. Poi in mare con Edoardo Russo e la sua barca a vela Brise Food & Sail: “Organizzo escursioni anche in giornata, verso le isole Pontine”, sottolinea Russo. “Oppure si può veleggiare tra le baie di Sperlonga e Gaeta. Con una cambusa di soli prodotti locali come la tiella, la nostra focaccia ripiena, o l’olio di Itri su insalata e pomodori”.
Alzandosi un po’ prima al mattino o al tramonto (a ottobre ci sono ancora undici ore di luce), è un’esperienza una lunga passeggiata lungo il mare sotto la luce radente. L’esperta guida ambientale Giancarlo Pagliaroli (cell. 340.53.62.876) organizza il trekking dalla Piana di S. Agostino fino a Punta Cetarola, 14 chilometri adatti ai più allenati. Ci sono anche percorsi più brevi e facili per camminare sulle orme del mito intorno a Monte Orlando e alla Montagna Spaccata.
Il rito del caffè in piazza, tra scale e vicoli, apre invece la vacanza destagionalizzata a Sperlonga. Poi conviene aspettare fino all’ora di pranzo, anche solo gironzolando tra il porto e il molo, per provare almeno una volta il votapiatto, una specialità di questi lidi a base di calamari. Anzi, le calamarelle, piccole e morbide, impastate in aglio e olio in una specie di frittata. Si consiglia quello della nuova ristopescheria Come il Mare, sul lungomare Caboto di Gaeta, accanto alle paranze (l.t.).
IL RESPIRO DI CAPRI
Un’estate senza gli americani, tra i maggiori frequentatori della “regina di roccia”. Seguita da un autunno in cui anche la maggior parte degli italiani se ne sono andati, lasciando Capri agli antichi riti e alle cadenze isolane. Quando a decidere la giornata sono i capricci delle nuvole e del vento. “La nostra regola d’oro è la flessibilità”, dice Valerio Paone, direttore di Excelsior Parco, una villa d’epoca con undici stanze a pochi passi da Marina Grande. “È così che possiamo offrire a chi vuole godere dell’ultimo mare di ottobre camere a prezzi interessanti. E scoprire la tranquillità di una Capri più autentica”.
Scandiscono i giorni un tuffo o una mattinata di sole ai Bagni di Tiberio, frequentati perlopiù dai capresi. “Tra fine settembre e ottobre l’isola torna a respirare”, sottolineano con un sorriso Alice De Nigris e Corino Brigliadori, romani, neanche trent’anni, proprietari del b&b Il Carrubo ,ad Anacapri, la villa antica della nonna di Alice dove, lo scorso anno, hanno ricavato sei camere.
“Consigliamo ai nostri ospiti di salire sulla cima del Monte Solaro al tramonto”, proseguono i due. “Lassù quest’anno hanno aperto La Canzone del Cielo. È un baretto familiare, senza pretese. Da dove però, con un calice di vino in mano, si ha tutta Capri letteralmente ai piedi. Diventa poi facile prenotare un giro sul gozzo sorrentino con i nostri amici di Ciro Capri boats (cirocapriboats.com), che finalmente in questo periodo hanno imbarcazioni sufficienti per soddisfare tutte le richieste”.
Il caffè pigro in piazzetta si prende con un cuppitiello di alici fritte o un Capriburger, alla nuova ristopescheria Bottega del Pesce. La cena si prenota al ristorante D’Amore, dove lo chef Pasquale Rinaldo prepara il panettone di Capri, una sua invenzione fatta con i frutti di bosco raccolti al sole d’estate.
A Marina Piccola, o di fronte ai faraglioni, senza il traffico di yacht invadenti, il mare è ancora quello che affascinò Pablo Neruda e Curzio Malaparte. Una splendida normalità, sotto un cielo che riprende fiato. Era ora. (l.t.).
CALABRIA: DI CALA IN CALA
Il nome dice già tutto. Costa degli Dei. Uno spettacolare susseguirsi di scogliere a strapiombo su un mare dalle tonalità caraibiche che da Pizzo Calabro si estende fino a Nicotera, in provincia di Vibo Valentia. Puro Tirreno. Incastonate fra le rocce, ecco deliziose spiagge e calette di fine sabbia bianca. Luoghi segreti, spesso raggiungibili solo dall’acqua o iner