RICAMI DI SPERANZE
QUANTI E RELAZIONI.
“C’è stato un momento in cui la grammatica del mondo sembrava chiarita: alla radice di tutte le variegate forme della realtà sembravano esserci solo particelle di materia guidate da poche forze (…). Ma non è durato a lungo: molti fatti non tornavano. Fino a che, nell’estate del 1925, un ragazzo tedesco di 23 anni è andato a trascorrere giorni di agitata solitudine in una ventosa isola del Mare del Nord, Helgoland, l’Isola Sacra. Lì, sull’isola, ha trovato un’idea che ha permesso di rendere conto di tutti i fatti recalcitranti e di costruire la struttura matematica della meccanica quantistica: la “teoria dei quanti”.
Quel ragazzo era Werner Karl Heisenberg ed è a lui (e a quella scoperta) che il fisico Carlo Rovelli ha dedicato il suo ultimo e fortunato scritto, Helgoland (Adelphi, 2020). Il libro non solo rende potabile questa teoria, ma la inserisce in una nuova visione, dove a un mondo spiegato dalle sostanze, si sostituisce un mondo fatto di relazioni. Scrive Rovelli a pag. 182: “Siamo un ricamo delicato e complesso della rete di relazioni di cui, al meglio che comprendiamo oggi, è costituta la realtà”.
VOLO MERAVIGLIOSO.
Seguite questo passo: “Se guardo una foresta di lontano vedo un velluto verde scuro. Avvicinandomi il velluto si sgrana in tronchi, rami e fronde. La corteccia degli alberi, il muschio, gli insetti brulicano di complessità. In ciascun occhio di ogni coccinella c’è una struttura elaboratissima di cellule, connesse a neuroni che la guidano a vivere. Ogni cellula è una città, ogni proteina un castello di atomi; nel nucleo di ogni atomo si agita un inferno di dinamica quantistica, vorticano quark e gluoni, eccitazioni di campi quantistici. E non è che un piccolo bosco di un piccolo pianeta che ruota intorno a una stellina, fra cento miliardi di stelle di una fra mille miliardi di galassie costellate di eventi cosmici abbacinanti. In qualunque angolo dell’universo troviamo vertiginosi pozzi di realtà”. Non è un volo meraviglioso?
UN REGALO.
Ecco, per il nostro ultimo numero dell’anno ci siamo fatti un regalo: abbiamo deciso di pubblicare i nostri reportage in giro per il mondo. Dieci viaggi ai quattro angoli del pianeta per ricordarci la meraviglia che ci aspetta, appena questa terribile pandemia ci lascerà liberi. Liberi non solo di prendere un aereo, ma di pensare a qualcosa di diverso. Liberi di tornare a essere relazioni, non solo cellule da proteggere dal virus. Appena sarà possibile, torneremo nel mondo più affamati che mai. Di incontri, di orizzonti, di isole ventose, di nuove scoperte.
Per ora, fate come noi: leggete e regalate agli amici questo numero speciale di Dove. Non c’è modo migliore per chiudere questo maledetto 2020. Forse ammirando un iceberg in Antartide o navigando lungo il Mekong, non scopriremo nuove teorie scientifiche, ma ritroveremo quello sguardo aperto su nuovi orizzonti che per tanto tempo ci è mancato.
È il nostro augurio per queste feste: donarsi una boccata d’ossigeno e abbuffarsi di speranza. Ora, voltate pagina e iniziate a viaggiare con noi.