CRESCITA MIRACOLOSA

Secondo la Banca Mondiale, la repubblica socialista del Vietnam è una development success story, un Paese in espansione economica da dieci anni. Il tasso di crescita viaggia sopra il sei per cento: con il Covid-19, però, ha visto un -3,8 per cento. Il Fondo Monetario Internazionale prevede, per il 2021, un incremento del 6,8 per cento. Miracolo, in un Paese che nel Novecento è passato attraverso tre guerre? I vietnamiti parlano di Doi Moi, apertura e rinnovamento, per spiegare come una nazione comunista (e buddhista) abbia adottato il liberalismo economico. Come lo sviluppo sia generato da stabilità politica, popolazione giovane (il 60 per cento dei 92.700.000 di abitanti ha meno di 35 anni), tasso di disoccupazione basso (2,09 per cento). Il Vietnam è una nazione agricola, ma anche uno dei maggiori esportatori di mobili in legno dell’Asia, forte nell’industria tessile (seimila aziende), ricco di minerali, in prima fila carbone e giacimenti off shore di petrolio. L’Italia esporta beni per 1,3 miliardi e sono più di cento le aziende presenti, fra cui Piaggio, perché la Vespa è il principale mezzo per spostarsi in città e villaggi: in tutto il Vietnam circolano 31 milioni di veicoli a due ruote.