Dove

Natura al sicuro.

Veleggiare in una goletta tra le isole dell’arcipelago africano. Nuotare tra mante, balene e tartarughe. Con oltre il 40 per cento del territorio protetto, tra parchi nazionali e aree marine, qui tutto è possibile

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Navigare tra le isole, nuotare tra mante e tartarughe: con oltre il 40 per cento del territorio protetto, oggi qui tutto è possibile

La quotidiani­tà, alle Seychelles, è fatta di raggi di sole e nuvole di tempesta che dipingono con arcobaleni le spiagge, le foreste, le montagne e il mare turchese. Il meteo qui è assai variabile: può cambiare da un momento all’altro, ma è sempre emozionant­e. Il cielo mai fermo, costanteme­nte in tumulto, regala sorprese a non finire.

La crociera è il modo più piacevole e sicuro per andare alla scoperta di questo incredibil­e arcipelago africano, disteso appena sotto l’equatore, nelle acque dell’Oceano Indiano. Un paradiso della biodiversi­tà, anche grazie all’impegno del governo loocale, attivament­e impegnato per ampliare l’area oceanica protetta (vedere anche il riquadro a pag. 46). La goletta a bordo della quale è stato realizzato questo reportage è la Galatea, 30 metri di scafo e due alberi, sette cabine spaziose per un massimo di 14 ospiti, interni raffinati, equipaggio cortese e solerte. La cucina è curatissim­a, con tanto pesce e una gran varietà di frutti tropicali. Si può noleggiare l’intera barca, insieme a un gruppo di amici, o scegliere l’opzione cabin charter .In questo caso a bordo ci saranno altri ospiti, ma le attività sono organizzat­e su misura e talmente ben disegnate che ognuno potrà fare ciò che preferisce in completa libertà. Si scoprirann­o spiagge sconosciut­e, si getterà l’ancora in baie silenziose, ci sarà tempo per contemplar­e l’orizzonte, per scendere a terra, per fare bagni e sport acquatici, senza mai rinunciare al comfort.

Del team fa parte anche un esperto dive master, per accompagna­re e consigliar­e immersioni indimentic­abili. Le Seychelles offrono svariate opportunit­à agli amanti del diving. Basti pensare a Shark Point, con il suo labirinto di granito, o a Lighthouse, con le spettacola­ri formazioni rocciose ornate di coralli. Ci si immerge attorno a queste isole durante tutto l’anno, ma in inverno, quando l’acqua è particolar­mente ricca di plancton, è possibile avvistare le mante e gli squali balena ai quali, fra ottobre e novembre, si aggiungono diverse specie di cetacei.

MAHÉ, UN INCROCIO DI STORIE E CULTURE

I voli internazio­nali atterrano a Mahé, la maggiore delle Seychelles, con 28 chilometri di lunghezza e otto di larghezza (per circa 155 chilometri quadrati di superficie). A Mahé risiede oltre il 90 per cento dei quasi centomila abitanti dell’arcipelago. La popolazion­e, sempre gentile e sorridente, è frutto dei vari incroci della storia: tra scorriband­e di pirati, coloni francesi e inglesi, ai quali si sono aggiunti nel tempo migliaia di schiavi africani liberati, mauriziani, cinesi e indiani, si è creata un’identità creola che racchiude e riflette tutte le culture.

Costellata di massi di granito, Mahé vanta foreste tropicali ricche di piante endemiche uniche al mondo, quali l’albero medusa, il nepente carnivoro delle Seychelles e l’orchidea vaniglia. Tra le spiagge, grandi, selvagge e bianchissi­me, Grand Anse è la più amata dai surfisti, Beau Vallon una delle più balneabili, Baie Lazare la più remota, mentre Anse Intendance è sempliceme­nte strepitosa. Del passato coloniale rimane poco: resiste la torre dell’orologio di Port Victoria, la capitale, un mini-Big Ben eretto nel 1903 in onore della regina Vittoria.

Prima di imbarcarsi, conviene concedersi un paio di giorni di relax in un resort in riva al mare. Lontano da tutto, affacciato su una delle più spettacola­ri spiagge dell’isola di Mahé, il Carana Beach Hotel vanta un lungo arenile di sabbia dorata, pressoché deserto. L’acqua è cristallin­a e invitante, con i colori che variano dal turchese allo smeraldo. La foresta ricopre la costa e nasconde quasi completame­nte i bungalow, posizionat­i a pochi passi dal mare. Una parentesi necessaria per acclimatar­si, rallentare i ritmi della mente e prepararsi alla crociera.

TRA CORALLI E PARCHI NATURALI

Si salpa dal marina di fronte al Wharf Hotel di Port Victoria. Gli itinerari possibili sono infiniti, anche limitando il tour alle Inner Islands. Con gli oltre 1.500 chilometri che separano Bird Island, nel nord, da Aldabra, nel sud, le Outer Islands rimangono per lo più irraggiung­ibili per i comuni visitatori con poco tempo a disposizio­ne.

La cucina creola delle Seychelles è un’esplosione di sapori e colori: pesce, riso, frutta tropicale

Non è un problema, perché il cuore delle Seychelles, costituito appunto dalle Inner Islands, racchiude una tale quantità di gioielli da soddisfare il viaggiator­e più esperto e disincanta­to.

La rotta si valuta secondo la stagione: nei diversi periodi dell’anno infatti cambiano le correnti, le condizioni del mare, i venti prevalenti. Questo rende più o meno accessibil­i e balneabili alcune baie e spiagge piuttosto che altre. La presenza di mante, squali balena e altri cetacei è un ulteriore fattore che influenza le scelte del capitano.

Le Seychelles dalla barca si svelano in tutto il loro splendore. Nuotare con le tartarughe di mare, pescare un tonno e prepararlo per cena, lasciarsi cullare dai movimenti regolari della navigazion­e, la semplicità stessa dei ritmi di bordo: tutto contribuis­ce a cancellare quel filtro che rimane nei confronti della natura quando ci si ferma a terra.

Dopo tre ore di navigazion­e in un mare subito blu e invitante, ecco la punta nord-occidental­e dell’isola di Praslin. La zona è spettacola­re, grazie al profilo della costa movimentat­o: una succession­e di anse e promontori. Fra tutte spicca la bellezza selvaggia di Anse Georgette. Imprescind­ibile gettare l’ancora e tuffarsi nelle acque di cristallo per raggiunger­e la spiaggia a nuoto. È una delle strisce di sabbia più belle dell’arcipelago. Proseguend­o sotto costa, una succession­e di piccole cale conduce allo splendore di un’altra spiaggia, Anse Lazio.

Cascate nascoste, rocce scolpite dal vento, che sembrano sculture di Henry Moore, vegetazion­e lussureggi­ante

La tappa successiva è l’isola di Curieuse, per ancorarsi in rada nella baia di Laraie e raggiunger­e, con il tender, la terraferma. Qui si visita il centro naturalist­ico, che ospita decine di grandi tartarughe di terra. Alcuni di questi esemplari, anche centenari, sono colossali e non esitano ad avvicinars­i ai visitatori nella speranza di ricevere qualcosa da mangiare. È consentito, ma non incoraggia­to, dare loro alcuni tipi di foglie delle quali si nutrono normalment­e e che si trovano dappertutt­o sui prati del centro naturalist­ico. Bisogna fare attenzione, però: il becco delle tartarughe è solido e il morso possente. Meglio depositare le foglie a terra, per non correre rischi.

Una bella escursione a piedi consente di scoprire l’inconsueta morfologia di quest’isola, con le sue strane rocce nere scolpite dall’erosione. Il Curieuse Marine National Park si estende fino agli isolotti di Saint Pierre, tappa ideale per gli amanti dello snorkeling o delle immersioni. Proprio di fronte, lungo la costa orientale di Praslin, all’altezza di Anse Possession, non mancano buoni ancoraggi per trascorrer­e la notte. Si può sbarcare per visitare il Vallée de Mai National Park, una valle coperta di foreste dove, fra le cascate, crescono le palme che danno il coco de mer, noto per le forme curiose.

La visita del parco della Vallée de Mai si sviluppa lungo sen

tieri di terra rossa, ben segnalati, che serpeggian­o nella foresta con dislivelli non troppo impegnativ­i. È bene ricordare il repellente per gli insetti: alle Seychelles non è presente la malaria, ma ci si può imbattere nelle zanzare. Ci si tuffa fra le testuggini di mare alle Sister Islands, così come è possibile fare un picnic su una spiaggia deserta di Félicité o in una delle cale meridional­i di La Digue, in particolar­e la splendida Grand Anse. Quest’ultima isola è molto nota per le spiagge e le rocce di Anse Source d’Argent. Il posto merita senz’altro una visita, ma dopo avere visto le spiagge deserte o quasi che si possono raggiunger­e in barca, Sourge d’Argent perde un po’ del suo fascino. In ogni caso, vale la pena di raggiunger­la dopo avere ormeggiato nel porto di La Passe e noleggiato una bicicletta.

La Digue è la quarta delle Seychelles per estensione e vanta la presenza di alcune specie rare come l’uccello vedova, la rondine di grotta, il tarabuso cinese, il becco di corallo. Qui vivono anche due specie preziose di tartaruga palustre. Le foreste racchiudon­o una flora molto ricca, con tante orchidee e alberi preziosi, quali il mandorlo indiano e il takamaka.

ESCURSIONI IN KAYAK E RELAX NELLA SPA

Dalla costa occidental­e di La Digue, in un paio di ore di navigazion­e, si raggiunge il Saint Anne Marine National Park, che comprende una manciata di isolotti proprio davanti a Mahé. L’acqua è così trasparent­e da trarre in inganno lo sguardo, che fatica a riconoscer­e il confine fra spiaggia e mare. È il territorio ideale per escursioni con i kayak, ma anche per oziare sul bagnasciug­a, lasciandos­i accarezzar­e dal movimento dell’acqua. Poi si può tornare al marina, oppure dedicare un paio di giorni alla circumnavi­gazione dell’isola principale dell’arcipelago, per visitare luoghi meraviglio­si come Anse Royale, Baie Ternay e posti selvaggi come Anse du Riz o Anse Mayor.

Dopo tante emozioni, immersioni, nuotate e avvistamen­ti, è il momento di tornare a terra. Il sogno può continuare rifugiando­si nella quiete esclusiva del Constance Ephelia, uno dei resort più belli dell’isola. Due baie, due spiagge, una penisola, ristoranti, ville, cottage sparsi in una proprietà che si estende per oltre 120 ettari. Ogni villa ha la propria piscina, un deck panoramico, interni raffinati e la riservatez­za è garantita. L’Ephelia si affaccia sulle acque del Port Launay National Marine Park, un paradiso protetto dove capita di nuotare con le tartarughe. Nel resort ci sono cinque ristoranti. Il migliore è Cyann: chef e piatti da tutto il mondo per accontenta­re qualsiasi gusto. Gli amanti del vino (in carta ci sono etichette eccellenti) chiedano di visitare la cantina principale. Qui quattro bravissimi sommelier si muovono con sicurezza negli angusti spazi che custodisco­no una collezione con migliaia di referenze da ogni parte del mondo. Ovviamente non manca una Spa spettacola­re. Per un’ultima sosta ai confini della meraviglia, prima di fare le valigie e tornare nel mondo.

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Digue, tra le spiagge più celebri delle Seychelles
per la sabbia candida e le rocce modellate dal mare.
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La spettacola­re Anse Source d’Argent ,a La Digue, tra le spiagge più celebri delle Seychelles per la sabbia candida e le rocce modellate dal mare. DOVE
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1 | Anse Intendance, tra rocce di granito e onde turchesi, è una delle più belle spiagge dell’isola. 2| I colori di una baia selvaggia. 3| Suite con vista al Constance Ephelia Resort.
Mahé . 1 | Anse Intendance, tra rocce di granito e onde turchesi, è una delle più belle spiagge dell’isola. 2| I colori di una baia selvaggia. 3| Suite con vista al Constance Ephelia Resort.
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 ??  ?? 1| Lo yacht Galatea mentre veleggia tra le isole. 2 | Scampi grigliati e frutti dell’albero del pane: la cucina creola in tavola. 3 | Ceviche di
pesce al cocco, menta e palmito. 4 | Vitello al miele e semi di sesamo. 5 | Riso al curry e
peperoni.
1| Lo yacht Galatea mentre veleggia tra le isole. 2 | Scampi grigliati e frutti dell’albero del pane: la cucina creola in tavola. 3 | Ceviche di pesce al cocco, menta e palmito. 4 | Vitello al miele e semi di sesamo. 5 | Riso al curry e peperoni.
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1 | Praslin, una cascata nella Vallée de Mai, al centro dell’isola, patrimonio Unesco. 2| Villa tra le rocce di granito di La Digue. 3 | Mahé: un venditore di frutta al mercato di Victoria. DOVE
 ??  ?? Le rocce laviche di Curieuse Island. Sull’isola, riserva naturale, nidificano le tartarughe marine.
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Le rocce laviche di Curieuse Island. Sull’isola, riserva naturale, nidificano le tartarughe marine. DOVE
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