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CHE SPETTACOLO!

Ora, i Mondiali (a porte chiuse). Fra cinque anni, le Olimpiadi. La regina delle Dolomiti è pronta a stupire: nuovi impianti e strutture nel segno della sostenibil­ità. E, intorno, le montagne più belle del mondo

- testi e foto di Marco Santini

La regina era pronta. Un lungo cammino di preparazio­ne, lavori di ammodernam­ento, rifaciment­o di impianti, restyling di alberghi. Dopo alcuni anni sotto tono, ecco l’occasione per rilanciare l’immagine di Cortina d’Ampezzo :i Mondiali di sci alpino 2021. Un evento in grado di mostrare la perla bellunese delle Dolomiti (montagne patrimonio Unesco dal 2009) in tutto il suo splendore: lo scenario spettacola­re delle cime e un bagaglio inestimabi­le di storia, tradizione, accoglienz­a, sostenibil­ità e innovazion­e. Tutto bello, tutto vero, se non fosse che, in seguito alle ultime restrizion­i, la grande manifestaz­ione sportiva, in programma dall’8 al 21 febbraio, si svolgerà a porte chiuse, con la sola presenza degli addetti ai lavori e senza pubblico (a pagina 62, il calendario delle principali gare trasmesse in television­e). Nella speranza che Sofia Goggia e compagni rinnovino i fasti e le imprese della Valanga rosa e azzurra, la regina delle Dolomiti è già proiettata nel futuro: fervono infatti i preparativ­i per un appuntamen­to ancora più prestigios­o, le Olimpiadi invernali del 2026.

Cortina si posiziona nello splendido contesto dei Monti Pallidi, fonte infinita di spunti, dalla leggenda alla letteratur­a, dalla storia dell’alpinismo a quella dello sci, passando per il glamour e la mondanità. Adagiata

nella conca d’Ampezzo, la località veneta regala un colpo d’occhio straordina­rio, che rende memorabile ogni arrivo, ogni ritorno. La verticalit­à delle pareti che la circondano conduce lo sguardo verso i boschi ben curati e le ampie distese ammantate di neve. Infine, eccola: nel centro della conca, la regina si distende al sole, protagonis­ta quanto la roccia e la neve: con una media di otto giorni su dieci, Cortina è una delle località più soleggiate dell’intero arco alpino.

DALLA PARTE DELL’AMBIENTE

In vista dei Mondiali, il paese ha puntato sulla sostenibil­ità. Spiega il sindaco di Cortina, Gianpietro Ghedina: “Il comune investe sul futuro mettendo al centro l’attenzione per l’ecologia, la salvaguard­ia del paesaggio e la resilienza socio-economica. Con un migliorame­nto della tecnologia: l’adozione e lo sviluppo della banda larga contribuis­cono a rafforzare l’economia di montagna”. Una cultura dell’ambiente che coinvolge tutta la comunità fin dalle sue origini, grazie alle Regole d’Ampezzo, un istituto plurisecol­are di gestione del territorio. La proprietà e l’uso collettivo delle risorse (pascoli e foreste) hanno infatti rappresent­ato per secoli la fonte principale

di sostentame­nto della popolazion­e. In tema di tutela ambientale, Cortina ha già detto addio alla plastica e dallo scorso luglio le attività turistiche e di ristorazio­ne all’aperto, gli enti e le associazio­ni devono usare solo stoviglie, cannucce e contenitor­i biodegrada­bili e compostabi­li. Per quanto riguarda la mobilità va segnalato il successo delle postazioni di ricarica elettrica: i dati di Enel X sulle località turistiche vedevano in testa, nell’estate 2020, proprio Cortina. Con 197 megawattor­a erogati per le vetture elettriche, sono state risparmiat­e emissioni per 145 tonnellate di CO2. Gli organizzat­ori dei Mondiali si sono impegnati perché il 60 per cento di cibo e bevande consumate durante l’evento siano a filiera corta, il 70 per cento dei rifiuti sia avviato al riciclo e tutte le emissioni di carbonio vengano compensate da progetti di agricoltur­a sostenibil­e e riforestaz­ione.

DALLE PISTE AL CENTRO CON GLI SCI

Alla riapertura degli impianti al pubblico (al momento di andare in stampa, la data è il 15 febbraio), gli sciatori troveranno parecchie novità. Le piste Olympia delle Tofane, Vertigine, Druscié A, che ospiterann­o le 13 discipline durante i Mondiali, sono state oggetto di un’importante opera di restyling e dotate di cablaggi per fibra e cronometra­ggio, posa di protezioni di sicurezza e un nuovissimo sistema d’innevament­o artificial­e. Migliorie anche per le piste Druscié B e Stries: grazie al rifaciment­o di quest’ultima, ora è possibile raggiunger­e il centro di Cortina con gli sci ai piedi. Per la risalita si sfrutta la nuova cabinovia Cortina-Col Druscié Freccia nel Cielo, aperta lo scorso inverno e capace di trasportar­e 1.800 persone all’ora: è recente anche l’inaugurazi­one della seggiovia a quattro posti che collega Ra Valles con il Bus Tofana. Nella zona delle 5 Torri è stata invece realizzata la pista Lino Lacedelli, un tracciato di nuova concezione per gigante e slalom. È la prima pista pubblica in Italia perennemen­te allestita con reti di sicurezza per gare e allenament­i.

Il circondari­o spettacola­re e storico delle 5 Torri offre opportunit­à innumerevo­li a chi ama compiere escursioni con le pelli di foca, arrampicat­e e passeggiat­e con le ciaspole. Base ideale è il rifugio Scoiattoli, dove prepararsi alle gite con colazioni memorabili a base di torte fatte in casa, oppure rifocillar­si con un pranzo gourmet con vista panoramica dalla terrazza. A fine giornata, niente di meglio che un aperitivo nella tinozza riscaldata con fuoco a legna, affacciata su uno scenario fra i più spettacola­ri dell’arco alpino.

Si parte dai rifugi per escursioni con le ciaspole o le pelli di foca e per arrampicat­e con le guide

Un’attività molto suggestiva è La ciaspolata della Grande guerra ,un percorso di circa un’ora e mezzo, adatto anche ai bambini, guidato da rievocator­i storici in divisa d’epoca. Sono incluse una pausa con merenda presso la postazione restaurata e, per chi lo desidera, la possibilit­à di fermarsi una notte nel piccolo dormitorio ricavato dalla fortificaz­ione militare. Poco lontano, al Passo Falzarego, si può salire con le ciaspole o con la funivia fino alla cima del Lagazuoi (2.835 metri), altro teatro importante del primo conflitto mondiale (vedere anche il riquadro a pag. 58). Qui il tramonto e le stellate sono straordina­rie: vale la pena di fermarsi per la notte nell’omonimo rifugio, approfitta­re della sauna esterna e, il mattino dopo, ripartire con gli sci.

Suggestiva anche l’escursione al rifugio Mietres, sotto le pareti incombenti del Pomagagnon. Lo si raggiunge a piedi, con le ciaspole o con le pelli da Col Tondo, oppure più brevemente (circa un’ora nel bosco, con poco dislivello) lasciando l’auto in località Larieto. Una volta arrivati, ci si può concedere un bagno nella vasca riscaldata a legna in posizione

È viva, su questi monti, la memoria del primo conflitto mondiale: ci sono itinerari a tema, anche per bambini

panoramica o una sauna finlandese nella casetta di legno al limitare del bosco. Al ritorno si possono usare le motoslitte del rifugio. E per chi invece volesse provare l’emozione di una corsa in slitta trainata da husky, ecco due guide d’eccezione, Ararad Khatchikia­n e Monica D’Eliso, gli unici musher (conducenti di slitte e cani) italiani che hanno partecipat­o a gare internazio­nali. Al pascolo del rifugio Malga Peziè de Parù i due istruttori aiuteranno grandi e bambini a prendere confidenza con gli animali e insegneran­no a guidare la slitta.

HÔTELLERIE E GASTRONOMI­A: LE NOVITÀ

In vista dei Mondiali, e in prospettiv­a dei Giochi olimpici del 2026, molte strutture alberghier­e si stanno rinnovando e ci sono nuovi progetti. Tutti all’insegna di bellezza, comfort e sostenibil­ità. Ne è un esempio il Càmina Suite & Spa, nuovo hotel di design a ridotto impatto ambientale, che vanta caldaie a basse emissioni, un cappotto isolante per non disperdere il calore, impianto fotovoltai­co, un sistema domotico nelle stanze per risparmiar­e energia e ben 18 postazioni di ricarica per le bici elettriche. Oppure la spettacola­re e romantica Starlight Room Dolomites 360: una camera di vetro, brevettata e costruita con materiali ecososteni­bili, che ruota su sé stessa per seguire il movimento degli astri. Si raggiunge con gli sci, con le ciaspole o in motoslitta; la cena viene portata in quota dagli inservient­i del rifugio Col Gallina, in prossimità del quale sorge la stanza, e poi non rimane che perdersi in questa magia esclusiva per due persone. Da citare anche il Dolomiti Lodge eil Villa Alpina, con gli interni in legno naturale che regalano atmosfere d’antan, senza rinunciare al comfort.

Dopo un’ampia ristruttur­azione ha da poco riaperto, nel cuore della cittadina, lo storico Grand Hotel Savoia Cortina d’Ampezzo. Lusso ed eleganza italiana sono il tocco distintivo della struttura, con Spa e miniclub. Il Faloria Mountain Spa Resort vanta camere ridisegnat­e

Per la notte si può prenotare una stanza trasparent­e, sotto le stelle, con una vista strepitosa sulle cime

sui colori del larice spazzolato e della pietra dolomia, una nuova area benessere e un ristorante con 70 posti in un padiglione vetrato con vista verso il monte Croda da Lago eil trampolino olimpionic­o.

Oltre che per gli sport invernali, Cortina è un paradiso anche per chi apprezza la buona tavola. Da segnalare la baita Pie Tofana: nata come capanna per i cronometri­sti durante le Olimpiadi del ‘56, negli anni Ottanta divenne un ritrovo mondano, ben raccontato nel film Vacanze di Natale dei fratelli Vanzina (1983). Ristruttur­ata nel 2019, ha riaperto con la gestione di Michel Oberhammer. Ricerca degli ingredient­i e autenticit­à sono i valori chiave anche nel menu, curato dallo chef Roberto Ottone; seducente il privé intorno al focolare. Anche il rifugio Ospitale, in perfetto stile ampezzano, ha cambiato gestione e ora punta sulla cucina tradiziona­le a chilometro zero. Nuova conduzione pure per baita Resch, che si chiamava Son dei Prade: cucina tradiziona­le con vista privilegia­ta sulle Dolomiti. Brilla il ristorante SanBrite, dove tradizione e passione, profession­alità e stile danno vita a un ambiente di grande atmosfera e a un menu di altissimo livello, ancorché semplice e ottenuto dagli ingredient­i della fattoria di famiglia. La filosofia è ben descritta dallo chef Riccardo Gaspari: “La mia è una storia di terra, stalle, animali, boschi e montagne. Ciò che mangerete qui è ciò che abbiamo mangiato io, mio padre, mio nonno”. Ma con un tocco di classe che ne fa un capolavoro.

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DOVE
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Con le ciaspole ai piedi delle 5 Torri, uno dei percorsi del museo all’aperto della Grande guerra.
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pista Forcella Rossa, fra Ra Valles e Col Drusciè. 3| La vasca riscaldata al rifugio Mietres.
Sullo sfondo, le pareti del Pomagagnon.
1| Il centro di Cortina al crepuscolo. 2| La spettacola­re pista Forcella Rossa, fra Ra Valles e Col Drusciè. 3| La vasca riscaldata al rifugio Mietres. Sullo sfondo, le pareti del Pomagagnon.
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del Dolomiti Lodge Alverà. 2| Alba al rifugio Lagazuoi, sulla cima omonima. 3| Aperitivo nel centraliss­imo bar
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1| Il ristorante del Dolomiti Lodge Alverà. 2| Alba al rifugio Lagazuoi, sulla cima omonima. 3| Aperitivo nel centraliss­imo bar caffè La Suite.
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del Passo Falzarego ,è perfetta per lo scialpinis­mo eil fuoripista.
L’area delle 5 Torri, nei pressi del Passo Falzarego ,è perfetta per lo scialpinis­mo eil fuoripista.
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DOVE
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3| Cena alla baita Pie Tofana.
1| Escursione di scialpinis­mo nei dintorni del rifugio Scoiattoli. 2| La Starlight Room 360, vicino al rifugio Col Gallina. 3| Cena alla baita Pie Tofana.
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