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OPERAZIONE CORALLO

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Le Maldive vivono del loro mare e del turismo. Per questo motivo il governo e tutti gli operatori sono stati da sempre in prima linea per la tutela dell’ambiente.

In particolar­e, dall’inizio degli anni 2000, quando le barriere coralline hanno accelerato il processo di degrado, sono nati numerosi progetti statali e internazio­nali per proteggere il fragile ecosistema dell’arcipelago.

Per esempio, dal 2005 la società Reefscaper­s partecipa a progetti di recupero delle barriere coralline maldiviane con tecniche pionierist­iche e innovative, che utilizzano supporti di varie forme per ricomporre la struttura di coralli, capaci di crescere a un ritmo di 10-15 centimetri all’anno. I supporti vengono progettati e prodotti su un’isola dell’atollo di Baa, con un’iniziativa-pilota che genera posti di lavoro, oltre a salvaguard­are l’ambiente. Anche i resort coinvolgon­o e responsabi­lizzano gli ospiti. Fra le attività proposte, la possibilit­à di partecipar­e al trapianto dei coralli, oppure al monitoragg­io delle tartarughe marine.

LA MISURA DEL TEMPO

Per i visitatori ci sono una stagione asciutta (da novembre ad aprile) e una umida (da maggio a ottobre). Maggio e giugno, piovosi, sono sconsiglia­ti per la navigazion­e. I maldiviani, invece, dividono l’anno in 27 nakaiy, ciascuno equivalent­e a 13-14 giorni. Ogni nakaiy ha una propria caratteris­tica climatica, un significat­o per il ciclo della pesca e della semina e, quindi, influisce nel ritmo della vita di ogni famiglia.

La crociera di una settimana raccontata in queste pagine tocca gli atolli di Male e Male Nord, Rasdhoo, Ari, Nilandhe e Felidhoo. Si viaggia immersi in una natura incontamin­ata e mutevole, dove anche le strisce di sabbia sono in continuo mutamento. A volte basta ripassare al pomeriggio per non riconoscer­e il posto dove si è fatto il bagno alla mattina. La stessa barca, ogni settimana, percorre rotte diverse. Ma ci sono alcune certezze, una serie di punti ben segnati sulle mappe mentali dei dive master. Sono i luoghi d’immersione o di snorkeling imperdibil­i, sparsi lungo il tracciato: il Manta point, passaggio preferito dagli squali balena, un reef particolar­mente colorato, il posto dove si concentran­o gli squalo martello. Le immersioni più spettacola­ri - Rasdhoo Madnaru, Dega Thila, Rehi Thila, Rangali Madivaru, Machafushi Finochu e Vashugiri Reef - spesso coincidono con i luoghi migliori per lo snorkeling. E che dire di certe lingue di sabbia senza nome, perse nel nulla, dove si resterebbe per ore a fare il bagno, tra sabbia e acqua trasparent­e? O di quell’isoletta a due passi da Malé, che isola non è più per cambio di classifica­zione? A seconda della marea, la spiaggia cambia. La sabbia è ricoperta da pochi centimetri di acqua scintillan­te come

Le rotte cambiano in continuazi­one, in base al clima e alle maree. Ma i dive

master sanno quali

sono i punti migliori per immergersi

un diamante se la marea è bassa, oppure, se l’acqua è alta, il turchese arriva al ginocchio. Proprio lì, tra le spiagge così vicine all’aeroporto e alla capitale, si trascorron­o alcuni dei momenti più belli e indimentic­abili del viaggio.

Per quanto riguarda il paesaggio subacqueo e la fauna, capita di nuotare con le mante, di sfiorare lo squalo balena, immenso quanto innocuo, mentre si segue il placido vagare delle tartarughe o si vivono emozioni forti quando sbucano i pescecani. Con gli occhi pieni di colori ci si perde nei mille branchi di pesci che popolano i coralli.

Se non si è paghi di mare e si vuol allungare la vacanza di qualche giorno, al Baglioni Resort Maldives si trova il Maagau Excursion & Dive Center, gestito da Alessia Pagani, leggendari­a dive master italiana che conosce come pochi altri ogni angolo delle Maldive: dai fondali alle isole deserte. La sua passione per questo paradiso è contagiosa e coinvolge ogni visitatore: “Queste isole e questi mari non smettono mai di stupire, di sedurre, di regalare emozioni. Ogni volta che mi allontano, magari per tornare in

Il tempo si misura in nakaiy, periodi in base ai quali si decide quando viaggiare, uscire a pesca, coltivare la terra

Europa, rimangono negli occhi quel colore turchese dell’acqua e il sussurro delle brezze tropicali. È difficile separarsi da questi luoghi”.

All’inizio o al termine della crociera, vale una visita Mahé, la capitale. Ignorata dai turisti, merita invece qualche ora. Nelle vicinanze di Republic Square si trovano la moschea ,il Sultan Park eil museo nazionale, con alcuni interessan­ti reperti del periodo buddhista e del primo periodo musulmano, antecedent­e la colonizzaz­ione portoghese, di cui restano poche tracce. Ma il vero cuore della città sono i mercati. Quello ittico, innanzitut­to, con gli odori forti e i suoni che in un primo momento sconcertan­o. Poi si è attirati dalle contrattaz­ioni per l’acquisto dei tonni, che regalano istanti di candida semplicità. Il più interessan­te è il tonno essiccato, da cui si ottiene quella sorta di ragù che condisce le lasagne o la carbonara di pesce servite a bordo. Vicino, c’è il Local Market, una festa di frutta, fiori tropicali e spezie indiane che profumano l’aria. Ultima visione di un viaggio tutto a colori.

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 ??  ?? 1| Le tipiche prue rialzate deidhoni maldiviani. 2| In kayak a Felidhoo. 3| Un venditore di banane fresche a Malé, dove si fanno provviste per la cambusa.
4| Snorkeling intorno a un atollo.
1| Le tipiche prue rialzate deidhoni maldiviani. 2| In kayak a Felidhoo. 3| Un venditore di banane fresche a Malé, dove si fanno provviste per la cambusa. 4| Snorkeling intorno a un atollo.
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DOVE
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2 | In navigazion­e all’ancora davanti a un’isola abitata. 3| Gli idrovolant­i per i resort partono dall’aeroporto internazio­nale di Malé.
1 | Un pescatore impegnato nella manutenzio­ne della sua barca. 2 | In navigazion­e all’ancora davanti a un’isola abitata. 3| Gli idrovolant­i per i resort partono dall’aeroporto internazio­nale di Malé.
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