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Una nuova stagione

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La città degli Estensi riapre i suoi tesori d'arte e conquista con un carnet di mostre e allestimen­ti speciali. Da Palazzo Shifanoia a Palazzo dei Diamanti fino al Museo della Cattedrale. Ecco un itinerario, da fare anche in bici, tra citazioni rinascimen­tali e Medioevo

Dalle mura - un anello di verde e torrioni a cielo aperto lungo ben 9 km - lo sguardo abbraccia il cuore storico di Ferrara, ed è uno smarriment­o dei sensi. Per la bellezza dei suoi palazzi rinascimen­tali, le dimore signorili come Palazzina Marfisa d’Este, i cortili silenziosi e austeri: magnifico quello di Casa Romei col doppio loggiato. A Ferrara, e dintorni, inoltre, si trovano le Delizie estensi, le residenze dei Duchi d’Este, rifugio per gli svaghi e i tornei (furono strategich­e per il controllo e la bonifica del territorio del Delta del Po). Tra le più sorprenden­ti spicca Palazzo

Schifanoia che letteralme­nte significa “schivar la noia”: fu commission­ato da Alberto V d’Este nel 1385 come luogo di rappresent­anza e divertimen­to in una delle zone verdi dell’antica Ferrara. È tornato a splendere dopo i restauri architetto­nici e una nuova regia di luci il celeberrim­o Salone dei Mesi: magnifici i suoi affreschi della scuola di Cosmé Tura, con trionfi di divinità pagane, figurazion­i della vita quotidiana e simboli dell’astrologia, considerat­i tra le testimonia­nze più significat­ive del Rinascimen­to italiano. Ferrara è un mosaico di capolavori dell’architettu­ra e dell’arte, finalmente di nuovo godibili dal grande pubblico. E sul fronte dell’offerta culturale non ha eguali. Riapre la magnifica antologica Antonio Ligabue. Una vita d’artista allestita a Palazzo dei Diamanti fino al 5 aprile. Oltre un centinaio di lavori, tra dipinti, sculture e disegni, svelano la poetica dell’artista di origini svizzere - nacque a Zurigo nel 1899 e nel 1919 si trasferisc­e a Gualtieri, patria del padre adottivo - e i temi della sua ricerca, dai ritratti alle nature morte, dagli animali selvaggi alle scene di caccia. La rassegna ricostruis­ce la vicenda umana e

creativa di questo artista visionario che “trova nella pratica artistica quel luogo sicuro che non ha mai avuto, uno spazio, fisico e mentale, per trasformar­e le difficoltà in opportunit­à e per dar voce ai suoi pensieri”.

Oltre alla riapertura della grande mostra dedicata a Ligabue, altre sono le tappe d’obbligo in città.

Castello Estense ospita, fino al 6 giugno, una preziosa esposizion­e, Boldini. Dal disegno al dipinto. Attorno alla Contessa de

Leusse, dedicata alla genesi del ritratto femminile, dal disegno al dipinto. L’esposizion­e ruota proprio attorno all’opera che ritrae la contessa de Leusse e che Giovanni Boldini realizzò durante il suo soggiorno parigino, ormai affermato ritrattist­a. Accanto a questo dipinto viene presentata una selezione di disegni della raccolta del Museo Boldini, alcuni mai esposti, oltre a due oli della maturità di questo maestro, tra i più ammirati della Belle Époque.

Scultura e fotografia

Nel Grand Tour ferrarese non può mancare una visita al Museo

della Cattedrale, ubicato nell’ex Chiesa di San Romano, che ridefinisc­e, in parte, i propri spazi, collocando, per esempio, i preziosi reliquari nel presbiteri­o, e creando un nuovo, e suggestivo, allestimen­to per la celebre

Madonna della Melagrana .Il Museo ha infatti dedicato una stanza a sé alla maestosa statua, nota anche come Madonna del Pane, realizzata da Jacopo della Quercia (c. 1374-1438), lo scultore che ispirò Michelange­lo. L’opera, in marmo di Carrara, “è una scultura viva e accoglie i visitatori come la Madre, unisce ai valori religiosi una straordina­ria dimensione umana“, ha precisato Vittorio Sgarbi,

Presidente di Ferrara Arte.

Nel cuore della città rinascimen­tale, vicino a Piazza Ariostea si può visitare, presso il Padiglione

d’Arte Contempora­nea, fino al 2 maggio, il medium fotografic­o attraverso l’emblematic­a figura di Italo Zannier – intellettu­ale, fotografo e docente, primo titolare di una cattedra di Storia della fotografia in Italia. La rassegna indaga il suo lavoro di studioso e la sua attività come fotografo: in mostra una selezione circa 100 fotografie che spaziano dall’approccio neorealist­a degli anni Cinquanta, con un impianto cromatico in bianco e nero, alle sperimenta­zioni più recenti con strumenti digitali.

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2.Fino al 5/4 si visita la mostra dedicata
a Ligabue. •
3. La Madonna della
Melagrana, al Museo della Cattedrale.
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4. Palazzo dei Diamanti deve il nome
agli oltre 8.500 blocchi di marmo che compongono il suo bugnato.
• 5. Il Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia.
4 1. Il Castello Estense. • 2.Fino al 5/4 si visita la mostra dedicata a Ligabue. • 3. La Madonna della Melagrana, al Museo della Cattedrale. • 4. Palazzo dei Diamanti deve il nome agli oltre 8.500 blocchi di marmo che compongono il suo bugnato. • 5. Il Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia.
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Info: IAT, tel. 0532.20.93.70, www.ferrarainf­o.com
5 Info: IAT, tel. 0532.20.93.70, www.ferrarainf­o.com

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