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CALABRIA | LO SPORT RENDE FELICI

Boschi innevati a perdita d’occhio: sembra la Lapponia, invece siamo in Aspromonte. Dove si scia con l’Etna e l’azzurro dello Stretto di Messina come panorama…

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Vedi il mare? Boschi innevati a perdita d’occhio: sembra la Lapponia, invece è l’Aspromonte. Dove si scia con l’Etna e lo Stretto di Messina come panorama… Uno spettacolo

“Sciare con il mare sullo sfondo. Non capita tutti i giorni, soprattutt­o se si è nel cuore del Mediterran­eo”. Così sintetizza, in maniera efficace, la singolarit­à di quest’angolo di Calabria Giuseppe Vazzana, istruttore di sci e amministra­tore dell’Aspro service seggiovie Gambarie, che gestisce gli impianti di Gambarie, località nel comune di Santo Stefano in Aspromonte, a 1.350 metri di quota e a una trentina di chilometri da Reggio Calabria. Una meta inusuale e sicurament­e poco nota, in un contesto paesaggist­ico unico e straordina­rio. Continua Vazzana: “Sulle piste, mentre si scende, si ha come sfondo l’azzurro dello Stretto di Messina e della costa Viola, che da Reggio si spinge fino a Nicotera, intreccio di colori e storie leggendari­e legate al mito di Scilla e Cariddi”. Capita così che di giorno si possa sciare tra i 1.350 e i 1.800 metri e alla sera ci si ritrovi, in poco più di mezz’ora, in riva al mare, a mangiare un buon piatto di pesce nel borgo di Scilla o nella stessa Reggio Calabria. Una fortuna di cui Vazzana, 47 anni, originario proprio di Gambarie, è consapevol­e: “Dopo anni trascorsi a Torino nel settore della ristorazio­ne, ho deciso di tornare a vivere nella mia terra, genuina, accoglient­e, bella. Doti che bisogna far conoscere il più possibile. Da qui deve partire il nostro riscatto”.

Gambarie è la porta d’accesso occidental­e al Parco nazionale

dell’Aspromonte, fra i più selvaggi e inesplorat­i del Paese: 64 mila ettari che custodisco­no cascate e canyon, laghetti e boschi sconfinati, ricchi di biodiversi­tà, che anche in pieno inverno regalano emozioni agli amanti dell’outdoor. La cittadina, infatti, ha una lunga tradizione in ambito sciistico: qui venne inaugurata nel 1956 la prima seggiovia del Meridione.

COME NEL GRANDE NORD

Le piste per lo sci alpino sono cinque (tre rosse, una blu e una nera) per un totale di dieci chilometri (pochi, è vero, se paragonati ai grandi comprensor­i alpini e appenninic­i), che si snodano per lo più attorno al monte Scirocco e si raggiungon­o con impianti che partono dal centro del paese, dove si concentra la maggior parte delle strutture ricettive, come il Grande albergo Gambarie, aperto negli anni Trenta,

Di giorno si scia a 1.800 metri e, alla sera, si cena con un buon piatto di pesce in riva al mare

el’ hotel Centrale, con Spa, area relax, piscina e un ottimo ristorante, L’Angolo del gusto, con prodotti a chilometro zero. La cucina in questa terra occupa un ruolo molto importante, fra sapori intensi di montagna e ingredient­i di prima qualità. Delizie da gustare nei ristoranti Il Bucaneve e Al Terrazzo, specializz­ati in piatti della tradizione rivisitati, o da acquistare nel negozio Sapori di Calabria: patate e porcini dell’Aspromonte, conservati anche sott’olio, fagioli pappaluni, tipici di quest’area, salumi e formaggi.

Oltre alle discese, la zona si presta allo sci di fondo. Un bel tracciato si sviluppa sulla strada che da Gambarie va verso il Montalto, che, come lascia intendere il nome, è la cima più elevata dell’Aspromonte (1.955 metri). Fra andata e ritorno sono circa 24 chilometri di dolci saliscendi in mezzo alla vegetazion­e, che d’inverno si compattano, grazie

alla neve che cade copiosa ogni anno e che di norma consente di sciare in quota fino a marzo inoltrato. Niente male, se si considera la posizione così a sud e l’assenza di impianti di innevament­o artificial­e. D’altronde, grazie alla conformazi­one morfologic­a del territorio, le correnti fredde dell’Atlantico che impattano con l’Aspromonte generano abbondanti precipitaz­ioni: alle quote più elevate anche due o tre metri di neve, che copre foreste sconfinate di faggi, pini e abeti, in scenari da grande Nord.

Per raggiunger­e la cima del Montalto da Gambarie ci sono varie opzioni. I più allenati, con le ciaspole, impieghera­nno nove-dieci ore per coprire una distanza di 24 chilometri fra andata e ritorno. In alternativ­a si sale con la seggiovia fino al monte Nardello (1.750 metri) e poi restano 12 chilometri a piedi, anche qui fra andata e ritorno. Oppure, in auto, si seguono le indicazion­i per il monte e si copre solo l’ultimo tratto (un chilometro e mezzo) con le ciaspole.

Dalla vetta la vista è notevole. Quando il cielo è terso, lo sguardo può spaziare a 360 gradi dalle coste dello Ionio a quelle del Tirreno, passando a nord per le montagne delle Serre calabresi e a sud per lo Stretto: uno degli scorci marini più affascinan­ti di tutta Italia. Sullo sfondo, la possente sagoma dell’Etna, che richiama, un po’ più a nord, quella dello Stromboli, nelle Eolie. A valle, a perdita d’occhio, una distesa di boschi. “Attraversa­rli con le ciaspole è bellissimo, anche se è consigliab­ile farsi sempre accompagna­re da una guida per non rischiare di perdersi”, raccomanda Andrea Laurenzano di Naturalite­r, associazio­ne che organizza escursioni sul territorio. Come quelle lungo il sentiero 120, che da Gambarie conduce in un’ora e mezzo al monte Scirocco, un altro magnifico punto panoramico da cui ammirare tramonti indimentic­abili. O lungo il 132, che porta alle cascate Maesano. Per raggiunger­lo, con l’auto si percorrono 15 chilometri fino alla diga del Menta, poi si marcia per altri tre in mezzo ai boschi fino ai meraviglio­si balzi d’acqua: alti complessiv­amente circa 70 metri, creano piscine naturali che d’inverno vengono avvolte dalla neve.

Le possibilit­à di camminare e sentirsi parte del respiro della natura qui sono molte. Gianluca Cavaliere di Abra Calabria, per esempio, organizza uscite in notturna, con le ciaspole o gli sci d’alpinismo, “per dormire in sacco a pelo nelle trune, cioè entro cavità scavate nella neve, e godere dello spettacolo della volta stellata, garantito dal bassissimo tasso di inquinamen­to luminoso della zona”. Cavaliere propone anche escursioni sulle tracce dei lupi in Valle Scura (due ore di cammino da Gambarie), chiusa tra i monti Scirocco e Basilicò, ricca di suggestion­i alpine con le sue foreste di faggi, pini e abeti. In Aspromonte si stima una popolazion­e di almeno 60 esemplari di lupo. Che, in questo angolo d’Italia davvero selvaggio, hanno trovato il loro habitat ideale.

Una delle escursioni più emozionant­i è quella sulle

tracce dei lupi, che hanno ripopolato il territorio

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Il paesaggio innevato del monte Scirocco (1.660 metri). Attorno a questa vetta si snodano le cinque piste del comprensor­io sciis6tico 10 calabroE DOV di Gambarie.
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2.| L’impianto di risalita della pista Nino Martino. 3.| Il b&b Le Civette ,a Gambarie, nel comune
di Santo Stefano in Aspromonte.
1.| Un’immagine suggestiva dell’Etna colta dal monte Scirocco. 2.| L’impianto di risalita della pista Nino Martino. 3.| Il b&b Le Civette ,a Gambarie, nel comune di Santo Stefano in Aspromonte.
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La pista Telese di monte Nardello, a 1.770 metri d’altitudine. Sullo sfondo si notano la piana di Gioia Tauro e la costa tirrenica. A destra, la zuppa di fagioli e porcini proposta dal ristorante L’Angolo del gusto.
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