Dove

IL SORPASSO

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A tutto gAs. «A me er ciclismo numm’è piaciuto mai, per carità... è ‘no sforzo antiesteti­co, ingrossa le cosce, è meglio er biliardo...».

La spider Lancia Aurelia B24 di Bruno Cortona - interpreta­to da uno straordina­rio Vittorio Gassman - lanciata a tutta velocità, è l’icona del grande cambiament­o di una società. E lungo la strada sorpassava ciclisti, contadini, sperando di asfaltare per sempre il dopoguerra, il passato agricolo, lanciandos­i nel boom economico dell’era neo-industrial­e.

Il sorpasso, del 1962, di Dino Risi, è un capolavoro della storia del cinema italiano, con Vittorio Gassman e un giovane Jean-Louis Trintignan­t, nei panni dello studente di legge Roberto Mariani, compagno casuale di un viaggio in auto nel giorno di Ferragosto lungo l’Aurelia.

Padre di molti road movie (anche Dennis Hopper ammise di essersi ispirato per il suo Easy Rider), la pellicola regala, con sguardo cinico e amaro, un viaggio sociologic­o e antropolog­ico in un momento di forte cambiament­o del Paese. E i due protagonis­ti sono due simboli della ricerca della nuova identità: Bruno, spavaldo e arraffone, quarantenn­e eterno adolescent­e, incarna la nuova energia arrogante del boom degli anni Sessanta, e Roberto, timido e riservato, figlio della società contadina, è il simbolo dei valori sani e profondi del passato che non riescono ancora a trovare nuova cittadinan­za nell’Italia dei frigidaire e dei clacson strombazza­nti delle spider.

sempre più green. A quasi sessant’anni di distanza abbiamo, ancora una volta, un nuovo Paese da raccontare: non il dopoguerra da gestire, ma la pandemia e il post-Covid-19; non il boom economico, ma la trasformaz­ione digitale e le risorse del Recovery Plan. Un buon materiale per scrivere un nuovo road movie. A bordo di modelli sempre più ecologici che, tra telecamere, sensori di collisione, app di navigazion­e, infotainme­nt, sembrano uscire da un fumetto di fantascien­za (v. il dossier a pag. 125). “A Robe’, metti sto disco che divertiamo il villico”: nel 1962, come botta di lusso e modernità, Gassman brandiva nella spider un 45 giri in vinile. Oggi non siamo lontani dalle auto che guideranno da sole.

sullA strAdA. Il fascino cinematogr­afico, letterario del viaggio on the road quest’anno si immerge nel bisogno di sicurezza e di distanziam­ento: ecco allora un buon momento per sentirsi liberi di vivere davvero la strada come “il viaggio”. In questo numero di Dove (appena si potrà) vi offriamo una serie di proposte, dal lago di Garda a Matera, ma anche in Germania, sulla via romantica dei Castelli, o tra i colli delle valli piacentine: strade come location di un film che vale la pena di girare.

Ma non sarà stato un caso che nella stessa edizione troverete il sapore di quell’Italia raccontata di Dino Risi. Il bel reportage sulle Fabbriche della memoria (a pag. 114) vi porterà nelle testimonia­nze dell’eccellenza industrial­e made in Italy. Un tuffo nei ricordi per molti di noi.

Perché alla fine non tutto, fortunatam­ente, si sorpassa.

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