TUTTO IL MONDO IN CITTÀ
È una metropoli cosmopolita, Singapore. Da scoprire passeggiando fra architetture avveniristiche, quartieri multietnici, musei, parchi e oasi verdi. Sempre pronti a lasciarsi sedurre dai piatti di una cultura gastronomica patrimonio Unesco
City break nel cuore dell’Asia: destinazione Singapore. La città-stato è perfetta perché riassume i diversi volti del Sudest asiatico: paesaggio urbano e natura primordiale, melting pot di culture e divertimento. La qualità dell’aria, lo scarso traffico e i numerosi spazi verdi la rendono il luogo ideale per un trekking metropolitano. La città-giardino offre aree e quartieri così vari e diversi che ognuno può scegliere in base al proprio gusto. Per gli amanti dei fiori, i Giardini Botanici, patrimonio Unesco, ospitano il National Orchid Garden, con più di 60.000 esemplari. In città si possono invece vedere i Supertrees, 18 alberi artificiali alti tra i 25 e i 50 metri con l’anima d’acciaio e 200 specie di rampicanti a renderli “vivi”. Senza dimenticare i dieci chilometri di percorsi e le passerelle del parco The Southern Ridges ei Gardens by the Bay, due mega serre con tutti gli habitat del pianeta e una foresta pluviale fra nuvole di umidità e cascate spettacolari.
Alle incursioni nella natura si possono alternare le visite culturali in uno dei tanti musei della città: la National Gallery, con pezzi d’arte locale e del Sudest asiatico, l’Art Science Museum, dove la creatività si unisce alla scienza, o il Peranakan Museum, dedicato all’omonima etnia. Sono infatti numerose le anime che convivono a Singapore, creando mondi affascinanti: Kampong Gelam, Little India, Chinatown. Quest’ultima è un pezzo di autentica Cina, con le sue shop-house colorate e le strade piene di bancarelle con statuine di cani foo, fumanti xialongbao (ravioli) e il tempio del Dente del Buddha. I singaporiani amano il Chinatown Food Complex. È uno dei principali hawker in città, cioè grandi aree coperte con stand gastronomici, diventate oggi patrimonio culturale immateriale Unesco. Qui si assaggiano piatti di cibo di strada raffinato. Non è un caso che il chiosco dell’Hong Kong Soya Sauce Chi
cken Rice & Noodle sia stato il primo street food al mondo a guadagnare una stella Michelin. Non è l’unico record: anche il ristorante Candlenut ha conquistato la stella della Guida Rossa con la cucina dei Peranakan, etnia che vive per esempio nella zona di Tanjong Pagar. Sono i discendenti dei mercanti cinesi che nel XV secolo sposarono donne malesi e indonesiane. I segni della loro cultura si trovano a Neal Road ea Emerald Hill Road: case coloniali dalle tinte pastello, alberi di flamboyant e ibiscus, profumo di frangipane.
L’atmosfera diventa quasi da swinging London a Kampong Gelam, zona arabo-malese, con i murales di Muscat Street edi Haji Lane. Questo è uno dei luoghi dello shopping, dai gioielli del Silver Triangle agli oggetti hipster di Craft Assembly, con manufatti di designer singaporiani (shopcraftassembly.com). Merita un cocktail nell’ambiente minimal di Bar Stories (barstories.sg).
A Little India ,il Wanderlust èun hotel di fascino discreto, ma uscendo sulla Serangoon Road si è proiettati nelle atmosfere del Tamil Nadu, fra sarti di strada, statuine di Ganesh e il profumo di curry del Tekka Centre, hawker indiano.
Verso sera, si torna a Downtown Core per un cocktail al No Sleep Club, il locale più cool del momento (20 Keong Saik Rd). O si sale al 1-Altitude (1-Altitude.com): il barterrazza più alto del mondo è a 282 metri. E lo spettacolo, da lassù, è indimenticabile.