CRESPI D’ADDA, IL VILLAGGIO IDEALE
“Un esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, che vide la luce in Europa e nell’America del Nord tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, espressione della filosofia predominante tra gli industriali illuminati”. Con questa motivazione, nel 1995, l’Unesco inseriva Crespi d’Adda nel patrimonio mondiale dell’umanità.
Un quarto di secolo dopo, questa piccola frazione di Capriate San Gervasio (Bg) ricorda l’ingresso nella World Heritage List con un intero anno di celebrazioni. La prima novità di questo 2021 così speciale sarà l’inaugurazione del museo multimediale di Crespi d’Adda, all’interno degli spazi dell’Unesco Visitor Centre, seguita dall’apertura al pubblico dell’archivio storico. Due spazi dove i visitatori potranno ripercorrere la nascita e la vita di questo borgo operaio, fondato nel 1877 da Cristoforo Crespi accanto alla sua industria tessile, con il sogno di farne una “città ideale” sulle rive dell’Adda.
Tutto è rimasto come allora: le case dei lavoratori, la fabbrica, la chiesa, la scuola, il cimitero, il piccolo ospedale, il dopolavoro, la centrale elettrica e la villa-castello appartenuta alla famiglia Crespi. Proprio la sua integrità architettonica e il fatto di essere ancora in parte abitato, fanno di Crespi d’Adda il villaggio operaio più completo e meglio conservato del Sud Europa. Vivo più che mai, grazie al progetto di riaprire l’ex edicola e il cinema. Senza contare i tanti incontri culturali previsti nei prossimi mesi, tra cui la terza edizione di Produzioni ininterrotte, festival di letteratura del lavoro previsto a ottobre. Per info su eventi e date: comune di Capriate San Gervasio (visitcrespi.it) e associazione Crespi d’Adda (crespidadda.it).
Mari Mollica