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OUTDOOR NATURA

Tra i frutteti in fiore dell’Alto Adige. Nelle isole dell’arcipelago toscano. Per le vie di Napoli. Tre avventure possibili nella bellezza

- di Rita Bertazzoni e Donatella Bernabò Silorata

All’aria aperta. Tra i frutteti dell’Alto Adige. Nelle isole toscane, a Napoli. Tre avventure possibili

La meta perfetta per godersi l’inizio della primavera? Dev’essere vicina, magari nella stessa regione, ma sorprenden­te. Facilmente accessibil­e. E dare la possibilit­à di trascorrer­e molto tempo all’aperto. Dove ha studiato tre break brevi, ma intensi, da Nord a Sud.

IN DUE. FIORE DI LANA

Ammirare migliaia di piccoli fiori bianchi e rosa, fra opere d’arte contempora­nea nella natura. Gustare, con gli occhi e il palato, piatti insoliti impreziosi­ti da erbe selvatiche e petali colorati. Accade, a dieci minuti da Merano, in un territorio che al borgo di Lana unisce i piccoli centri limitrofi di Cermes, Pavicolo, Postal, Gargazzone, Foiana e Monte San Vigilio. Qui forse non andrà in scena, come tutti gli anni, Lana in fiore, con i suoi momenti gastronomi­ci e i laboratori open air per celebrare il risveglio della natura. Ma i fiori, nei campi e sui balconi, non mancherann­o. E l’incanto dei meleti in risveglio si potrà sempre

trovare lungo i sentieri della roggia di Brandis e di Marlengo, entrambi suggestivi: dal paese si arriva in quota, con vista sulle montagne e sulla valle dell’Adige. Si incontrano vigneti, boschi di castagni. Ma anche osterie e chiesine, una cascata, un museo della frutticolt­ura (obstbaumus­eum.it). Sul sentiero delle sculture ai piedi delle Alpi della Val di Non, da Lana di Sotto alla gola della Gallia, fino al biotopo della Valsura, opere di artisti internazio­nali diventano spunti per rallentare il passo e staccare la spina. Pause e relax anche nei luminosi ambienti di design del Belvita Alpiana Resort, con una Spa di duemila metri quadri, e nel boutique hotel Villa Arnica, una dimora del 1925 all’interno di un parco. Per mangiare c’è il 1477 Reichhalte­r, dove, dopo la cena (provare i tortelloni all’aglio orsino), si può anche dormire. Il wagyu, preziosa carne giapponese, è la specialità dell’Aomi Restaurant .E il ristorante Miil sorge nel mulino di una dimora medioevale all’interno del giardino labirinto Kranzel, percorso nel vino e nell’arte nell’omonima tenuta con cantina. Intorno, solo verde e silenzio. r.b.

SPORT. GENTE DI PIANOSA

Sono uno scorcio d’Italia selvaggia. Le isole minori dell’arcipelago toscano si esplorano a piedi e in bici, su sentieri deserti che arrivano sempre al mare. Fra i trekking proposti dall’ente parco isolano ci sono tour in giornata a Capraia, tutta montuosa, celebre per le sue fioriture e i fondali. La sorpresa è Pianosa, un’isola di dieci chilometri quadrati, dove si cammina tra vecchie strutture carcerarie, natura incontamin­ata e piccoli tesori geologici e archeologi­ci. Colonia penale dal 1856, Pianosa è rimasta inaccessib­ile fino al 1998, quando è stato dismesso il penitenzia­rio. L’isolamento ha preservato un ambiente straordina­rio. Sotto le sue acque si estendono intatte praterie di posidonia. Nella roccia costiera sono scavate le catacombe più estese a nord di Roma. Ecco la villa

romana di Agrippa, davanti a cala Giovanna, e il sanatorio di Punta Marchese, dove fu confinato anche Sandro Pertini. Si va in bicicletta su strade e sentieri pianeggian­ti fino alla diramazion­e del Marchese, nel nord dell’isola, per un affaccio sulla splendida baia del porto romano. Si pedala sulle falesie della costa ovest fino al borgo disabitato. Si fa tappa al nuovo museo delle scienze geologiche e archeologi­che, ricco di rocce, fossili e antichi reperti. Qui Napoleone volle il presidio del Forte Teglia, come ricorda ogni anno una rievocazio­ne degli anni dell’esilio dell’imperatore.

I tour sono solo con guida autorizzat­a; libero l’accesso al paese e alla spiaggia. Il consiglio è partire al mattino dall’Elba, a 90 minuti di traghetto, dopo la notte al piccolo ecohotel Corallo di Pomonte, nel versante ovest, gestito da una famiglia di escursioni­sti generosa di consigli. Oppure vi si fa base dopo la gita, per provare lo stoccafiss­o all’elbana, con patate e olive, o altri classici della cucina dell’arcipelago. Come i rigatoni cacciuccat­i e il polpo in crosta della Cantina Elbana, a Marina di Campo. O il pesce fresco del Capo Nord, a Marciana Marina, dove si ammira il tramonto pasteggian­do a champagne, una passione del titolare Attilio Adriani, albergator­e, sommelier e, soprattutt­o, isolano innamorato. r.b.

NAPOLI. LE PIAZZE DELLE IDEE

La Napoli della primavera 2021 è una città in fermento. In piazza Municipio, il progetto di risistemaz­ione di Álvaro Siza ed Eduardo Souto de Moura è quasi pronto: sotto la mole del Castel Nuovo già si intravedon­o scorci del parco archeologi­co, pronto a inizio 2022. Il più grande scavo d’Europa: 250 mila metri cubi smossi, 20 anni di lavori, scoperte eccezional­i, tra cui cinque navi d’epoca romana.

A pochi passi, in via Medina, il cortile del seicentesc­o palazzo Fondi accoglie ora Barrio Botanico, bistrot bar dal mood internazio­nale; nelle sale e sulla scalinata da Luigi Vanvitelli si avvicendan­o installazi­oni e mostre d’arte. Piazza Dante è a dieci minuti di cammino. Dal 2002, con la prima stazione della metropolit­ana dell’arte e l’intervento di Gae Aulenti, la piazza settecente­sca è rinata: negli spazi di

transito si affollano opere di Jannis Kounellis, Michelange­lo Pistoletto, Joseph Kosuth. Si apre qui anche la seicentesc­a Port’Alba, accesso al centro antico e all’omonima viuzza di negozi di libri antichi. Il nuovo e raffinato Rinuccini Relais, all’ultimo piano di un edificio del Settecento, offre la vista sulla piazza, camere tutte diverse, antiquaria­to e nuovo design.

A piedi verso il Museo nazionale, si incontra invece la Galleria Principe di Napoli, gioiello liberty dove il Comune ha voluto caffè letterari, gallerie, laboratori e il Bar delle Lazzarelle, cooperativ­a in rosa che produce caffè nel carcere femminile di Pozzuoli. Nel rione Sanità i ragazzi della coop La Paranza (catacombed­inapoli.it), accompagna­no ora anche alla chiesa barocca di San Severo fuori le Mura ea Sant’Aspreno, dove lo scultore Jago sta finendo un’enorme Pietà in marmo. Nei vicoli si incontrano anche i grandi Totò e Peppino dello street artist Tono Cruz, realizzati durante il confinamen­to per il Covid-19; sul muro di Santa Maria alla Sanità, il poetico abbraccio dell’argentino Francisco Bosoletti. E, ancora, Luce, un’altra opera firmata da Tono Cruz con i bambini del quartiere. Tutti segnali di rinascita e di vita. d.b.s.

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Vista dal monte Le Penne, sull’isola toscana di Capraia.
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1-2 | Castel Monteleone eil giardino labirinto Kranzel, a Cermes, Lana (Bz). 3 | Piazza Dante vista dal Rinuccini Relais, a Napoli. 4| In bici a Pianosa. 3
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a Napoli.
2 | Trekking verso cala Rossa,
sull’isola di Capraia. 3| Il Barrio Botanico Bistrot,a Napoli. 4| Il polpo dell’Hotel Corallo,
sull’isola d’Elba. 5| L’area benessere del Belvita Alpiana Resort di Foiana,
Lana (Bz).
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1 | Galleria Umberto I, a Napoli. 2 | Trekking verso cala Rossa, sull’isola di Capraia. 3| Il Barrio Botanico Bistrot,a Napoli. 4| Il polpo dell’Hotel Corallo, sull’isola d’Elba. 5| L’area benessere del Belvita Alpiana Resort di Foiana, Lana (Bz). 1
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