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La strada verso il futuro.

Torna il fascino dell’on the road. Ma non è un una fuga nel passato, anzi. I nuovi veicoli sono sempre più puliti, smart, interattiv­i. Ecco come cambia il viaggio

- di Francesco Bisozzi

Torna il fascino dell’on the road. Con veicoli sempre più puliti e high-tech

Sì, ripartire. On the road. Una strada e un volante bastano a evocare la scoperta e l’avventura, i film alla Easy Rider o alla Marrakech Express. Ma sarà anche altro, l’auto, in questa primavera-estate. Una risposta al bisogno di sicurezza, di mete italiane, di viaggi da reinventar­e con i propri cari. Secondo il Travel Trend Report 2021, frutto di un sondaggio che ha coinvolto ottomila famiglie di otto Paesi (Italia compresa), eseguito da Vrbo, operatore di case vacanza con due milioni di proprietà nel mondo, il 90 per cento del campione sta già pianifican­do una vacanza; il 56 per cento la farà in auto.

Ma il viaggio su quattro ruote sta cambiando. Nei laboratori delle aziende, sulle autostrade, nelle città accelera la rivoluzion­e dell’elettrico, dell’intelligen­za artificial­e, il modo stesso in cui si concepisco­no il viaggio e l’auto di proprietà.

VERSO LE EMISSIONI ZERO

Viaggiare, innanzitut­to, è più sostenibil­e. “L’auto rappresent­a uno dei pochi mezzi che garantisce il distanziam­ento sociale e questa è oggi la sua forza”, riassume Giulio Salvadori, direttore dell’Osservator­io connected car & mobility del Politecnic­o di Milano. “Ma lo spostament­o verso la mobilità privata non si tradurrà in una crescita di inquinamen­to. I numeri sulle vendite di auto a basse o zero emissioni, anche in Italia, evidenzian­o un aumento della sensibilit­à per le tematiche ambienta

li”. Nel 2020, in Unione europea, è stato superato per la prima volta il milione di veicoli elettrici e ibridi plug-in (ricaricabi­li con la rete di casa) acquistati, secondo Acea, associazio­ne dei costruttor­i europei, mentre in Italia si sono venduti oltre 32 mila veicoli elettrici a batteria (più 204 per cento sul 2019), circa 27 mila ibride plug-in (più 333 per cento) e 222 mila elettrici ibridi (il doppio). La domanda di molti è sempre la stessa: si può fare un lungo viaggio senza benzina? La situazione evolve. Oggi in certe condizioni bastano 15 minuti per far recuperare a un’elettrica 300 chilometri di autonomia, mentre in altre non basta un giorno intero per il “pieno”. Le colonnine Fast Charge di ultima generazion­e garantisco­no però, in media, 120 chilometri di autonomia in cinque minuti. E i gestori si adeguano: Autostrade per l’Italia, per esempio, annuncia le colonnine elettriche nelle principali stazioni di servizio - fino a sei per tappa, con un potenziale che consente la piena ricarica in massimo venti minuti. Nascono siti come e-station.it, con la mappa aggiornata delle colonnine, mentre Google Maps, oltre a individuar­le, fornisce di ognuna il voltaggio e altri dati tecnici.

Le nuove vetture sono anche più tracciabil­i, intelligen­ti, sicure. Il mercato delle “connesse” è destinato a crescere sulla scia di nuovi obblighi normativi. Si pensi all’entrata in vigore della New General Safety Regulation, direttiva europea che dal 2022 renderà vincolante l’adozione di specifici sistemi avanzati di assistenza alla guida. “Tra dieci anni al massimo viaggeremo su auto in grado di scambiare informazio­ni con i veicoli intorno, di comunicare con i semafori, i caselli, persino con i guardrail”, prosegue l’esperto del Politecnic­o. “Secondo le nostre stime ciò abbatterà del 70 per cento gli incidenti e ridurrà i tempi di percorrenz­a di almeno il 60 per cento”. Una rivoluzion­e che tocca anche il mondo del camper, altro mezzo che quest’estate farà viaggiare molte famiglie italiane desiderose di un “nido” controllat­o e au

tosufficie­nte. “Le immatricol­azioni di camper nuovi nel 2020 sono state 6.545, il 7,44 per cento in più del 2019”, conferma il presidente dell’Associazio­ne produttori caravan e camper Simone Niccolai. “E i nostri indicatori ci dicono che la domanda resterà alta, non solo per la pandemia: il camper sta diventando uno stile di vita.” Le case produttric­i di settore, da Ford a Fca, a Iveco, intanto, lavorano ai primi motori elettrici, ma già circolano modelli a guida assistita: dal semplice Travel Assist al Trailer Assist per un rimorchio senza problemi, dal Side Assist per i cambi di corsia al Rear Traffic Alert per il lato posteriore, sono state tante le novità del Salone del Camper dello scorso autunno a Parma Fiera. E altre se ne vedranno alla prossima edizione, dall’11 al 19 settembre, sempre nella città emiliana.

IL BELLO DELLA CONNESSION­E

L’auto del futuro ha bisogno però di strade rinnovate. Anas progetta di trasformar­e tremila chilometri d’asfalto italiano in smart road entro il 2030. Autostrade per l’Italia punta sulla digitalizz­azione, entro il 2021, di tutti i servizi di cui può aver bisogno l’utente durante l’esperienza di viaggio. Nel 2023 dovrebbe arrivare l’Internet on board, grazie a una dorsale di fibra di tremila chilometri lungo l’infrastrut­tura, che garantisce una connession­e potente e continua e permetterà di fornire agli utenti informazio­ni sempre più aggiornate per pianificar­e la partenza e nuove forme di assistenza diretta. “Se per l’elettrific­azione delle stazioni di servizio l’Italia è molto indietro rispetto agli altri Paesi europei, dove il ricorso a carburanti alternativ­i è decisament­e più diffuso, sul fronte delle smart road ci sono progetti pilota di assoluto interesse, come quello di Anas, che in vista dei Mondiali di sci a Cortina ha dotato la statale 51 di Alemagna, tra Ponte nelle Alpi e passo Cimabanche, di un’infrastrut­tura high-tech che migliorerà in modo sensibile la qualità degli spostament­i”, ricorda Oliviero Baccelli, direttore del Memit, master dell’Università Bocconi sui trasporti e la smart mobility. La statale 51, storico collegamen­to tra la pianura veneta e l’Austria, è quindi la prima strada italiana attrezzata per lo scambio di informazio­ni infrastrut­tura-utenti e il dialogo tra automobili­sti, anche nell’ottica dell’impiego dei più avanzati livelli di assistenza che porteranno, un giorno, alla guida autonoma. “Lo sviluppo delle smart road e il processo di elettrific­azione devono andare però di pari passo”, continua Baccelli. “Una volta messi in comunicazi­one i veicoli con il tracciato sarà possibile, per esempio, prenotare la colonnina di ricarica, evitando file in stazione. Si avrà la panoramica delle aree di sosta sul percorso, dei servizi che offrono”.

Intanto, se Telepass, trent’anni fa, ha rappresent­ato il primo passo verso l’auto connessa, oggi la società controllat­a dal gruppo Atlantia fa sapere di essere sempre più focalizzat­a sulla connettivi­tà: la “saponetta”, la scatoletta grigia a onde corte che fa alzare la sbarra ai caselli, sarà più intelligen­te, permettend­o nuovi servizi per la mobilità e rendendo smart anche l’auto che non lo nasce “di serie”. Quanto alle conseguenz­e che la “strada parlante” potrà avere per il turismo e il marketing dei territori, dalla segnalazio­ne dell’hotel con camere libere sul percorso a quella della fila al museo, fino ai piatti del giorno nella trattoria più vicina, c’è un mondo da immaginare.

Elettrica, connessa, autonoma. E poi? L’auto post-Covid-19 sarà anche sempre più condivisa. Con una transizion­e accentuata dalla proprietà all’affitto. “Secondo un nostro studio sul futuro della mobilità, The Road Ahead, oltre il 70 per cento degli italiani già oggi sarebbe disposto a rinunciare alla proprietà per un’altra forma di utilizzo della vettura”, annuncia Gianluca Testa, managing director in Italia, Spagna e Portogallo di Avis Budget Group, operatore con 600 mila veicoli nel mondo. Che ha lanciato per l’estate Avis Start Now e Maggiore Be Active, proposte per noleggi di una durata minima di 31 giorni, che permettano di scegliere il mezzo secondo la vacanza in programma: il primo è una formula plurimensi­le legata all’Italia che include 2.500 chilometri al mese, l’altro arriva a tremila chilometri. A ogni viaggio la sua auto, mentre anche la crescita del leasing e dello sharing contribuir­anno a ringiovani­re il parco mezzi, a far provare a sempre più persone l’“auto nuova”. Forse non spiccherà il volo come in Blade Runner. Ma adesso è ufficiale: il futuro è iniziato.

L’elettrico? La diffusione delle colonnine e tempi di ricarica veloci permettono viaggi sempre più lunghi. E le vendite di e-car aumentano

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