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Il mistero del dipinto della battaglia di Anghiari

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Firenze, 1503. Leonardo ha due anni per dipingere nel Salone dei Cinquecent­o del Palazzo del Governo la vittoria della Repubblica di Firenze sui milanesi ad Anghiari. In questo periodo il maestro si prepara cercando con grande affanno di replicare il risultato marmoreo di alcune opere romane viste a Pompei. Secondo lui, quell’opera doveva essere il suo capolavoro supremo, “la scuola del mondo”, ma mentre gli affreschi romani avevano ottenuto l’effetto liscio e lucido grazie alla fossilizza­zione nei secoli, lui voleva riprodurlo con ingredient­i del suo tempo: olio di lino crudo misto a cera. Un tragico errore. Fu lo stesso Leonardo a scrivere che alle 13 del 6 giugno 1505 iniziò a pennellare su quella parete, ma la sua miscela non ne voleva sapere di asciugarsi e, seppur molti artisti ne ritrassero successiva­mente una copia, quell’affresco del Leonardo si sciolse lasciando visibile solo il nucleo centrale. A infittire il mistero fu il volere di Cosimo I De’ Medici, anni dopo, il quale chiese a Giorgio Vasari di “coprire” l’opera di Leonardo in quanto la Signoria era tornata al potere a Firenze, sconfiggen­do la Repubblica, quindi le vittorie degli ex-pa

droni di casa dovevano essere dimenticat­e. Ma il Vasari era un grande ammiratore del Da Vinci, quindi iniziò i lavori di ristruttur­azione del salone anzitutto alzando il soffitto di sette metri e poi affrescand­o quella parete con una scena della Battaglia di Marciano. Già in passato il Vasari aveva “coperto” altre opere di grandi quali Giotto e Masaccio con dei piccoli muri di fronte alle opere originali lasciando minuscole intercaped­ini per non cancellare del tutto quei capolavori. Fu questo il caso della Battaglia di Anghiari? Per di più, nel dipinto che ora “dovrebbe” coprire quello del Leonardo, il Vasari ha inserito la scritta “cerca trova” su uno stendardo, forse a indicare che il dipinto del Maestro era proprio lì sotto? Ci sono voluti anni di studi e anche il celebre scrittore Dan Brown ha parlato del misterioso dipinto scomparso, ma alla fine sembra che questo non sia mai esistito. In una recentissi­ma conferenza, un team di ricercator­i ha concluso che, seppur sia comprovato il fatto che Leonardo abbia fatto degli schizzi preparator­i e abbia acquistato i materiali per dipingere, della messa in opera non c’è alcuna prova. Anche i pigmenti trovati da micro sonde sotto la superficie del dipinto del Vasari alcuni anni fa, che sembravano appartener­e a tecniche puramente vinciane, sono stati dichiarati molto diffusi in quel periodo. Anche la scritta del Vasari “cerca trova” si è concluso che fosse uno sfottò ai nemici dei Medici in quanto il loro motto era “Libertà vo cercando”. Che sia tutto vero e il dipinto che si pensava scomparso non sia mai esistito?

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La Battaglia di Anghiari secondo il Rubens, Louvre
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Anghiari Stefano_valeri*

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