L’UOMO E IL MARE
Siamo a Capo Peloro, poco distante da Messina, dove, stando alla leggenda, viveva una famiglia di pescatori il cui figlio passava più tempo a nuotare e a immergersi in mare che sulla terraferma. Si chiamava Nicola e aveva l’abilità straordinaria di poter stare sott’acqua per lunghi periodi. Tanto che a volte stava via da casa anche per giorni e al suo ritorno intratteneva tutti con i racconti dei fantastici paesaggi marittimi che aveva visitato e delle incredibili creature che aveva incontrato. In paese lo consideravano un po’ strambo e forse tutto registrato non era. Il suo amore per il mare e le sue creature lo spingevano anche a sottrarre il pescato al padre per ributtarlo in acqua e questo rendeva furibonda la madre che, si dice, lo maledisse augurandogli di trasformarsi in un pesce come quelli che lui amava tanto. Se si trasformò o meno non ci è dato saperlo, ma di sicuro sappiamo che per tutti quel ragazzo non era più Nicola. Era diventato Colapesce.