La sfida del re
La notizia della strabiliante abilità di Colapesce arrivò alle orecchie del re, che non è ben chiaro se fosse re Ruggero o Federico II di Svevia, il quale si fece così incuriosire da voler incontrare lo strabiliante nuotatore e mettere alla prova le sue capacità. Arrivato al piccolo borgo e fatte le presentazioni del giovane Colapesce, il re gli parlò della sua incredulità e del suo desiderio di ammirare dal vivo se quello che si diceva sul suo conto fosse vero. Colapesce non si tirò certo indietro e iniziò così la prova. Salito su una barca e seguito dal giovane a nuoto fino a un punto dove l’acqua del mare è notevolmente alta, il re mostrò una coppa d’oro e dopo averla gettata in acqua, invitò Colapesce ad andarla a recuperare. In un guizzo il ragazzo era già sparito tra le profondità e dopo qualche ora di attesa eccolo riemergere con il prezioso oggetto. Il re era visibilmente stupefatto ma ancora incredulo, tanto che decise di alzare la posta e dopo essersi tolto la corona la gettò in un punto dove l’acqua è ancora più profonda. Colapesce intuì le intenzioni del re e senza dire nulla si immerse alla ricerca dell’oggetto. Il tempo passava ma Colapesce non si vedeva. Solo dopo alcuni giorni il giovane riemerse con la corona in mano ma con una preoccupante tristezza in volto.