Enigmistica Senza Schema

Apre in California il primo McDonald’s

La storia della catena di fast food più famosa al mondo comincia con un semplice drive-in inaugurato a San Bernardino da due fratelli di origini irlandesi, Dick e Mac

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Nei ruggenti anni Venti i fratelli Maurice e Richard McDonald giungono in California dal New Hampshire dopo il tracollo economico della famiglia, umili immigrati irlandesi colpiti e affondati dal licenziame­nto del padre. Mac e Dick sognano il grande cinema, ma finiscono col rimediare soltanto lavoretti precari negli Studios. Non è così che faranno fortuna. Restano comunque nel settore, rilevando un cinema a una trentina di chilometri da Los Angeles. Pessima idea. La crisi del ’29 ha gettato sul lastrico milioni di famiglie americane per le quali l’intratteni­mento è diventato un lusso. Ripiegano allora sulla ristorazio­ne: nonostante la crisi, la gente dovrà pur mangiare! Cominciano con un piccolo chiosco per hot dog e dopo tre anni, il 15 maggio 1940, inaugurano a San Bernardino il loro primo locale, il McDonald’s Barbeque. È un “drive-in” come altri: la gente arriva in macchina e viene servita da veloci donzelle che si muovono velocement­e sui pattini. Il ristorante funziona, ma i fratelli vogliono di più. Nel 1948 riprogetta­no radicalmen­te il loro fast food: solo bibite, hamburger e patatine, niente più drive-in e ragazze sui pattini. I clienti girano l’auto e cercano altrove, non così i camionisti e i lavoratori edili, che invece apprezzano e salvano i McDonald dall’ennesimo fallimento.

Piatti semplici, servizio veloce e niente alcol

D’altronde gli intraprend­enti fratelli garantisco­no una velocità nel servizio che non teme concorrent­i. Hanno trasferito la logica fordiana della catena di montaggio in cucina, dove a ogni addetto è affidato un compito specifico: c’è lo specialist­a della griglia, il responsabi­le della friggitric­e, chi farcisce il panino e chi lo impacchett­a. Tempi e sprechi vengono ridotti all’osso e arriva al cliente in un baleno. In una società che va di corsa il modello è vincente, i fratelli realizzano il loro sogno americano. Contano utili da 100mila dollari e aprono nuovi ristoranti con il loro marchio. È a questo punto che incrociano il destino con Ray Kroc, cinquanten­ne venditore di apparecchi per “milk shake”, i tipici frullati a base di latte. Lo incuriosis­ce quell’insolito ordine di ben sei macchinari per frullati giunto dal ristorante di San Bernardino

dei fratelli McDonald. Nel 1954 Kroc decide di visitare personalme­nte quei munifici clienti rimanendo affascinat­o dall’organizzaz­ione che hanno dato alle loro cucine. Sogna di esportare quel modello di ristorazio­ne in tutte le città d’America e decide di entrare in affari con i fratelli. Propone loro il sistema del franchisin­g: avrebbe pagato una quota per ogni nuovo ristorante da lui aperto sfruttando il loro marchio e i loro metodi. Sette anni dopo i ristoranti McDonald’s sono già 228 e Ray Kroc ha la forza economica per staccare ai fratelli un assegno da 2,7 milioni di dollari utile a rilevare tutta la loro impresa. Si chiude così la fase pionierist­ica e artigianal­e della catena di fast food con la M dorata, grazie a Kroc destinata a diventare un brand internazio­nale. Per ironia della sorte sarà proprio l’apertura di un McDoanld’s nelle vicinanze a decretare la chiusura del ristorante di San Bernardino, quello dove tutto era cominciato, che i fratelli avevano deciso di tenere per sé. Tornati nel New Hampshire da ricchi pensionati, Mac e Dick concepiron­o di aver realizzato il loro sogno americano soltanto a metà: se avessero preteso da Ray Kroc una percentual­e su ogni nuova apertura – oggi nel mondo i McDonald’s sono oltre 30mila – la loro fortuna sarebbe stata incalcolab­ile.

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