L’Inferno di Paolo Barbieri
Copertine, libri, calendari e tarocchi, negli ultimi dieci anni Paolo Barbieri non ha staccato un attimo la matita dal foglio e ha collezionato una lunga serie di successi editoriali sia con Mondadori sia con Lo Scarabeo.
Illustratore fantasy da 25 anni, Barbieri, nato a Mantova nel ’71, inizia a disegnare ancora bambino, ispirato dal cartone animato giapponese Atlas Ufo Robot. In seguito, il suo percorso professionale lo porta a specializzarsi nel fantasy, di cui diventa un simbolo dell’arte italiana.
Nell’ultimo decennio, ha iniziato a pubblicare libri illustrati come autore. Il primo è stato Favole degli Dei, uscito nel 2011 per Mondadori, casa editrice che ha date alle stampe anche i tre successivi: L’Inferno di Dante (2012), Apocalisse (2013) e Favole Immortali (2014). Nel 2015 è iniziata la collaborazione con Lo Scarabeo, che ha pubblicato Tarot – I tarocchi di Paolo Barbieri. Più di recente, la matita di Barbieri non ha accennato a ridurre il ritmo, pubblicando
Unicorns (2018), Star Dragons (2019) e il più recente Night Fairies (2020), al centro di una campagna Kickstarter di oltre 25mila euro.
A riconoscimento della bravura e della fama acquisita, Barbieri ha condotto insieme a Luca Beatrice, noto curatore e critico d’arte contemporanea, il documentario Maestri del fantastico - La storia degli illustratori “fantasy”, prodotto nel 2020 da Lucca Comics & Games e RaiPlay.
Nell’anno del 700esimo anniversario della morte di Dante, e a quasi dieci anni dall’uscita della sua personale versione illustrata dell’Inferno, abbiamo incontrato Paolo Barbieri per parlare del suo lavoro, delle sue prospettive future e di nuovi progetti.
Paolo, innanzitutto grazie di averci concesso questa intervista e complimenti per i tuoi continui successi. Dopo l’ultimo libro illustrato realizzato lo scorso novembre con Lo Scarabeo, ora torni in libreria con un grande editore come Sergio Bonelli Editore. Vuol forse dire che il pubblico mainstream sta scoprendo l’arte fantasy italiana?
Grazie a te e un saluto a tutti i lettori. Personalmente mi è sempre piaciuto confrontarmi con temi stimolanti e affascinanti: l’Inferno di Dante è uno di questi. Generalmente, quando penso a un soggetto per un libro illustrato, cerco soprattutto di “sorprendermi”. Credo che la meraviglia del viaggio, se così posso chiamarlo, sia una delle principali spinte per quello che riguarda la mia creatività. Il viaggio nel mistero. Il viaggio nell’ignoto. Il viaggio in territori fantastici da esplorare e reinterpretare. Il disegno è per me proprio questo: un percorso attraverso la mente che materializza e rende nitidi luoghi e creature che prima erano solo ombre evanescenti. Se i disegni realizzati mi meravigliano, allora riesco a raggiungere lo scopo principale in quello che faccio. Il mio intento non è quindi immaginare che cosa possa essere o non essere mainstream, ma forgiare attraverso il disegno degli elementi che possano aggiungere un quid in più per ogni tema che affronto.
L’Inferno di Dante è stato il tuo secondo libro pubblicato come autore singolo nel 2012, dopo Favole degli Dei dell’anno precedente. Nell’ultimo decennio,
Illustratore fantasy da 25 anni e autore da 10, Barbieri non smette mai di far sognare i suoi lettori. Nemmeno durante una pandemia mondiale.