George Méliès Il Padre del Cinema Fantastico
Parigi, 1895. È un sabato di dicembre, quando i fratelli Lumière proiettano nel seminterrato del Grand Café, al Boulevard des Capucines, la prima pellicola cinematografica. Tra il pubblico, l’illusionista e prestigiatore Georges Méliès comprende immediatamente le potenzialità del cinematografo per reinventare e manipolare la realtà, proprio come in uno dei suoi spettacoli. Méliès vorrebbe acquistarlo, ma Antoine Lumière, padre di Louis e Auguste, è fermamente convinto che «Quella del cinematografo sia un’invenzione destinata a non avere alcun successo» e che si debba trarre profitto nell’immediato, affittando l’apparecchiatura piuttosto che venderla.
Méliès non si arrende, fa da sé: chiede al suo ingegnere di realizzarne una copia, posando di fatto la prima pietra del suo studio cinematografico. Nel 1897, nella proprietà di famiglia a Montreuil, costruisce su una superficie enorme un teatro di posa interamente di vetro la cui luce naturale diventa set ideale e grande palcoscenico teatrale. Qui fonda la sua casa di produzione, la Star Film, gira la maggior parte delle sue pellicole e attrezza un laboratorio per colorare i fotogrammi.
Padre del montaggio e…
Facciamo un passo indietro e dirigiamoci a Place de l’Opéra, 1896. Méliès scopre in maniera piuttosto casuale – così racconta nella sua autobiografia romanzata – la possibilità di creare effetti speciali grazie a un arresto improvviso della cinepresa; decide di adottare il trucco nel famoso Escamotage d’une dame chez Robert-Houdin: riprendendo a girare dopo aver fermato la macchina da presa, Méliès compie uno dei primi esperimenti di montaggio della storia del cinema.
Al suo bagaglio iniziale, il prestigiatore aggiunge ulteriori tecniche, tra cui le dissolvenze e la sovrimpressione; ne si hanno straordinari esempi ne L’hommeorchestre e L’Homme à la tête en caoutchouc.
…del cinema fantastico
Il film più celebre film di Méliès è, però, Le Voyage dans la Lune (1902) liberamente tratto dai romanzi Dalla Terra alla Luna di Jules Verne e I primi uomini sulla Luna di Wells.
Oggi, la scena della navicella che si schianta sull’occhio della Luna è conosciutissima e considerata una delle sequenze che hanno fatto la storia del cinema. Siamo di fronte a una storia di “prime volte” e questo film non è solo il primo successo cinematografico mondiale, non è solo la prima pellicola di fantascienza e di lunga durata (quasi 15 minuti): Thomas Edison riesce a ottenere la pellicola, che fa riprodurre in centinaia di copie a New York, senza retribuire Méliès. Siamo di fronte a uno dei primi casi di pirateria.
Tra il 1896 e il 1913, Méliès gira più di 500 film di generi diversi: ripropone fiabe e personaggi storici, opere letterarie e avventure fantastiche, senza rinunciare a una sporadica attenzione per temi di attualità.
Con il passare degli anni, il gusto del pubblico cambia, Méliès non riesce a innovare il suo cinema e arriva inesorabile il declino. Avendo sempre venduto le copie dei suoi film invece di percepirne i diritti, si ritrova presto sommerso dai debiti. Nel 1913 chiude la filiale americana della Star Film e poi soccombe alla bancarotta; continua a esibirsi in spettacoli di magia fino a che il suo teatro non viene demolito agli inizi degli anni ’20. Nel ’25 ritrova e sposa una delle sue attrici, Jeanne d’Alcy, si ritira a vita privata e lavora nel piccolo negozio di giocattoli della donna a Montparnasse.
Il direttore del Ciné-Journal e il movimento surrealista lo riportano alla ribalta: in suo onore la prima retrospettiva cinematografica della storia e la consegna della Legion d’onore direttamente da Louis Lumière.
Muore nel 1938 e oggi riposa nel cimitero di PèreLachaise, a Parigi, luogo di pellegrinaggio di artisti e registi. Méliès è non solo il precursore di genere e tecniche, ma ancora oggi modello d’ispirazione tanto che, nel 2011, Martin Scorsese gli dedica il suo Hugo Cabret, candidato a 11 premi Oscar.