Fantascienza Cinese
La fantascienza non è solo anglosassone. Se sono noti classici del genere scritti da autori russi, polacchi, francofoni e tedeschi, altre produzioni non anglofone sono apparse in modo limitato nel nostro Paese. Se non siamo qui per parlare della Cina come economia leader nel mondo, possiamo però parlare di come sia cresciuto nel tempo l’interesse del mondo verso la fantascienza cinese. Nel numero 1511 la collana Urania propose L’onda misteriosa – Un’antologia della SF cinese, antologia di racconti con in appendice un breve saggio storico che si fermava però al 1988, anno della pubblicazione originale. Più attuali sono le proposte recenti di Mondadori e Future Fiction.
Mondadori ha pubblicato in Italia dal 2017 una delle opere di maggior successo internazionale della fantascienza cinese, ovvero la trilogia del Passato della Terra o dei tre corpi di Liu Cixin, composta dai romanzi: Il problema dei tre corpi (Premio Hugo nel 2015), La materia del cosmo e Nella quarta dimensione. Un ciclo che è un gigantesco affresco di storia futura, pieno di personaggi, eventi, grandi balzi di immaginazione e sense of wonder, del quale Mondadori ha pubblicato la traduzione italiana della traduzione inglese di Ken Liu, scrittore statunitense di origine cinese.
Future Fiction, marchio editoriale che pubblica non solo SF anglosassone, ma anche dal Brasile, India, Cuba, Italia e altri, ha cominciato l’esplorazione della produzione cinese con vari racconti in ebook e poi con l’antologia Nebula (2017). La maggior parte dei racconti tradotti direttamente dal cinese, con la collaborazione dell’Istituto Confucio di Milano e di Pisa. Il volume presenta il testo sia in italiano che in cinese, anche se non a fronte, data la profonda diversità della scrittura nelle due lingue.
Nebula consente di dare un primo sguardo alla SF cinese del ventunesimo secolo, grazie anche alla postfazione di Tachihara Toya, scrittrice e docente di lingua e cultura cinese presso l’Università Hokusei Gakuen di Sapporo che, oltre a esaminare i racconti, sintetizza le principali correnti e tematiche dell’attuale fantascienza scritta in Cina e come si stia diffondendo in Occidente.
In un fumetto, se non ricordo male, lessi che «in Cina non contano gli anni, ma i millenni». Non ricordo bene dove lessi questa frase, ma mi colpì il senso. Quello di delineare una cultura che non pensa solo tatticamente all’oggi, ma pianifica strategicamente il futuro anche con largo anticipo. È in quest’ottica che in Cina c’è al momento un forte interesse del governo nel finanziare la fantascienza come strumento di divulgazione scientifica. La Toya spiega infatti che in Cina sono diffuse due correnti di narrazione scientifica: la prima è detta “kepu”, volta a spiegare con semplicità la scienza a giovani e masse, con l’intento di stimolare la curiosità verso la cultura scientifica; la seconda, chiamata “kehuan”, affine al concetto di fantascienza più spiccatamente narrativa e di intrattenimento.
Il percorso di esplorazione di Future Fiction è poi proseguito con altre tre antologie: Sinosfera, ArtifiCina e Futugrammi, anch’esse bilingue, nonché con la pubblicazione di antologie di altri autori cinesi, tra le quali L’eterno addio di Chen Qiufan, autore del quale Mondadori ha pubblicato il primo romanzo, Marea tossica.
Se prima la fantascienza cinese poteva essere considerata di nicchia o di avanguardia, possiamo affermare oggi che non solo è arrivata per restare, ma che probabilmente è destinata a occupare un posto sempre più importante nel nostro immaginario futuro.