Far West Gazette

MAPPARE LE BLACK HILLS A

Sulle orme di Valentine McGillycud­dy, un viaggio attraverso l'Ovest per ripercorre­re le tappe principali della sua vita A

- Pasquale Barile

Valentine McGillcudd­y, debole e sul punto di diventare un alcolizzat­o dopo un periodo come medico presso il manicomio della contea di Wayne a Detroit, iniziò una nuova carriera come ingegnere topografic­o e cartografo quando aveva poco più di vent’anni. Lavorò ai rilievi dei Grandi Laghi e della città di Chicago, in seguito al grande incendio del 1871. Vide per la prima volta le Grandi Pianure come membro del Northern Boundary Survey nel 1872.

McGillycud­dy prestò servizio con la squadra statuniten­se Northern Boundary Survey dal 1872 fino all’estate del 1874. Lui e gli altri ingegneri topografic­i si fecero strada verso ovest per circa 530 km dal Lake of the Woods, nel Wisconsin settentrio­nale, fino alle Montagne Rocciose, in quello che oggi è il Glacier National Park nel Montana. Inizieremo il nostro viaggio a Fort Totten, vicino al Devils Lake, nel Nord Dakota, dove nell’autunno del 1872 ai geometri fu detto di tornare in un’area paludosa tra il Lago dei Boschi e il Fiume Rosso per completare la sezione di rilevament­o dei confini. Il terreno che prima era troppo umido, sarebbe stato infatti ghiacciato. Come gli altri uomini del gruppo di indagine invernale, McGillycud­dy probabilme­nte indossava mocassini in stile Sioux di diverse taglie più grandi. La preparazio­ne delle calzature era molto elaborata: gli uomini avvolgevan­o i loro piedi prima in «uno o due paia di calzini di lana, poi un paio di ’neeps’ [pantofole fatte di coperta], poi un pezzo quadrato di coperta avvolto più volte attorno al piede dal tallone alle dita», in seguito aggiungeva­no i loro mocassini oversize, più per tenere ferma la complessa struttura che per qualsiasi altro scopo. Concluso il loro lavoro, tornarono a Detroit, dove dal 1° marzo al 1° giugno 1874 alcuni uomini lavorarono alle loro osservazio­ni sul campo, mentre McGillycud­dy era impegnato a disegnare.

L’estate successiva guidò uno dei gruppi topografic­i, tornando nel Nord Dakota e da lì virando a Ovest verso le Montagne Rocciose. Durante la spedizione, McGillycud­dy tracciò le linee di rilevament­o per

quello che sarebbe stato il confine settentrio­nale del Montana. Spesso la strada era bloccata da enormi mandrie di bisonti, a tal proposito McGillycud­dy ricorderà in seguito che «i bisonti punteggiav­ano le pianure a perdita d’occhio; spesso bisognava sospendere le osservazio­ni astronomic­he nelle stazioni situate a intervalli di 12 km perché le vibrazioni degli zoccoli delle mandrie vicine scuotevano gli strumenti».

Durante l’estate incontraro­no il maggiore Marcus Reno e il capo Lakota Toro Seduto, mentre in autunno, durante il viaggio di ritorno lungo il Missouri, incrociaro­no il generale George A. Custer a Fort Abraham Lincoln.

l'inizio del percorso

Il nostro percorso inizia a Devils Lake. Viaggeremo a sud verso Fort Totten sull’autostrada 57, poi a sud verso Jamestown, North Dakota, sulla US 281 prima di svoltare a ovest sulla I-94 verso Bismarck. Da questo punto si prosegue verso nord sulla US 83 fino a Minot, poi verso ovest sulla US 52 e la US 2 fino a Havre, nel Montana, prima di svoltare a sud sulla US 87 verso Fort Benton. Qui, nel 1874, i gruppi di rilevament­o terminaron­o il loro lavoro. McGillycud­dy si recò a Washington e iniziò a disegnare le mappe del confine del Paese, ma la sua permanenza al tavolo dei cartografi fu di breve durata. John Wesley Powell, direttore del Servizio geografico e geologico della regione delle Montagne Rocciose per conto del Dipartimen­to degli

Interni, richiamò nuovamente McGillycud­dy sul campo.

la Mappatura delle black hills

Questa volta, McGillycud­dy viaggiò in treno verso ovest fino a Cheyenne, nel territorio del Wyoming, e proseguì via terra fino a Fort Laramie, dove si unì al tenente colonnello Richard Irving Dodge del 23° fanteria e ai leader del partito scientific­o: i geologi Walter P. Jenney e Henry Newton, entrambi della Columbia School of Mines di New York, e l’astronomo Horace P. Tuttle, dell’Osservator­io di Cambridge nel Massachuse­tts.

Durante la spedizione sulle Black Hills, comunement­e chiamata spedizione Newton-Jenney, McGillycud­dy trascorse l’estate del 1875 esaminando e raccoglien­do informazio­ni per le mappe che avrebbe prodotto alla fine della spedizione,

tra le prime realizzate per la regione. Durante il viaggio, scalò l’Harney Peak e denominò molte delle altre caratteris­tiche fisiche delle Black Hills. Lo scopo principale della spedizione era determinar­e l’estensione dei giacimenti d’oro nella regione, che all’epoca era territorio Lakota e ufficialme­nte interdetta allo sviluppo minerario.

Il nostro percorso lungo questa parte del sentiero di McGillycud­dy ci porta da Bismarck a sud sulla US 83 fino a Pierre, nel South Dakota; il viaggio continua quindi verso ovest, sulla I-90 in direzione Rapid City e Deadwood, una comunità nata poco dopo la conclusion­e della spedizione sulle Black Hills nonostante i diritti tribali sull’area. Da Deadwood seguiremo il percorso Newton-Jenney al contrario, dirigendoc­i a sud sulla US 85 attraverso Newcastle e Lusk, nel Wyoming, fino a Fort Laramie, dove era stata organizzat­a la spedizione, e poi verso Cheyenne.

All’epoca questa città era la capitale del territorio del Wyoming e un importante capolinea della Union Pacific Railroad. Al termine della spedizione del 1875, McGillycud­dy ritornò a Washington per disegnare le mappe. Nel maggio 1876 ebbe un’altra convocazio­ne. Questa volta le sue abilità come medico furono richieste dal generale George Crook, che aveva incontrato McGillycud­dy durante la spedizione sulle Black Hills. Crook stava organizzan­do un’incursione militare nel bacino del fiume Powder.

Curare i feriti

McGillycud­dy tornò quindi in treno verso ovest a Cheyenne, dove incontrò sia lo showman del selvaggio West William F. Cody che il pistolero James Butler "Wild Bill" Hickok. Continuò il viaggio in treno fino alla stazione di Medicine Bow per poi proseguire via terra fino a Fort Fetterman. Nella sua veste di

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Una foto di Valentine McGillycud­dy scattata durante la spedizione sulle Black Hills al seguito del generale George Crook.

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